CAPITOLO 14

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In questo momento, l'ultima cosa di cui ho bisogno è di un altro testa a testa.

Ho già affrontato Jack, e mi devo ancora riprendere da tutto ciò che ho ascoltato.

Sono furiosa con me stessa per aver immaginato tutto. Sono furiosa per essermi auto incolpata per una cosa che non avevo neppure fatto. Ma soprattutto sono furiosa con Jack. Principalmente lui non ha vere e proprie colpe, ma poteva comunque parlarmene prima. Potevamo chiarire tranquillamente. E comunque non c'era assolutamente bisogno che entrasse così nei particolari. Devo ancora metabolizzare tutte le parole che ha appena pronunciato.

Mi dirigo a passo spedito verso la porta, Nicholas mi chiama ma lo ignoro. Sono così frustata che potrei scoppiare in lacrime da un momento all'altro. E certamente non voglio farmi vedere in questo stato da nessuno, tantomeno dai miei due "fantastici" titolari.

E allora penso...

Penso che forse anche Nicholas possa avere le stesse inclinazioni sessuali di Jack, in fondo sono amici. Sì, potrebbe essere. Il cuore mi batte forte. Adesso non sono più furiosa o frustata ma solamente impaurita. Ho paura di quello che potrebbe succedere. Ho paura di loro.

Cammino davanti a Nicholas il più velocemente possibile, ma lui, più rapido di me, mi afferra per un braccio.

"Jenny, aspetta..." sussurra allentando leggermente la presa sul mio braccio.

Chiudo gli occhi, ma li riapro subito. Le immagini delle torture di Jack mi invadono e la paura continua a crescere in me. Dopo essermi divincolata un po' riesco a liberarmi dalla presa di Nicholas, e senza dire una parola mi fiondo verso l'ascensore.

Premo il pulsante di chiamata, ma quei pochi secondi necessari a far sì che quell'ammasso di ferraglia salga al piano da me richiesto, sono sufficienti per permettere a Nicholas di raggiungermi.

Sento la sua presenza e il suo profumo dietro di me.

"Nicholas, per favore, voglio solo tornarmene a casa. Per favore." Gli dico, guardando dritta avanti a me.

"Come stai?" mi chiede. Il suo tono è dolce, è tranquillo e preoccupato al tempo stesso. Non rispondo, guardo l'ascensore mentre una lacrima silenziosa riga il mio volto.

Finalmente le porte si aprono ed entro velocemente, veloce come le lacrime che iniziano a bagnare le mie guance. Premo il pulsante del piano terra mentre Nicholas entra con me.

"Jenny..." mi chiama, appoggiandomi una mano sulla spalla, che però io scanso prontamente. Mi asciugo le lacrime, non voglio di certo farmi vedere in questo stato, e mi volto verso di lui.

"Che vuoi, Nick? Voglio stare da sola! Vattene!"

"No! Adesso io e te parliamo, sei sconvolta."

"Non voglio parlare, men che meno con te, ok?"

Punto lo sguardo sui numeri nel pannello di comando, mancano solo un paio di piani e poi sarò fuori di qui. Nicholas ovviamente nota tutto e, mettendosi tra me e il pannello, preme il pulsante di arresto. L'ascensore si blocca così improvvisamente che perdo l'equilibro e vado a sbattere contro il suo petto. Lui mi afferra, sorreggendomi per i fianchi, sorride e mi sistema una ciocca di capelli, approfittandone per accarezzarmi la guancia. Trattengo per un attimo il respiro e per qualche secondo, per una manciata di secondi soltanto, mi dimentico di tutto.

Mi dimentico che il più bell'orgasmo della mia vita era solo un sogno, mi dimentico dei pensieri sadici di Jack, mi dimentico dell'accordo, se così si può chiamare, tra i due amici. Semplicemente dimentico. Non penso a niente, mi rilasso sotto il suo tocco leggero e il suo profumo intenso.

La mia nuova vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora