Passo il resto della domenica con Elettra e Margherita raccontando loro tutto quello che mi è successo negli ultimi giorni, ovviamente tralasciando gli eventi più privati ed intimi, come ad esempio il bacio di Jack, e la visita a Rose.
Maggie è molto elettrizzata all'idea della mia relazione con Nick, anche perché lei è praticamente all'oscuro di tutto quello che è successo, mentre da parte di Elettra ricevo solamente alcune occhiate che interpreto come "possibile che tu l'abbia perdonato dopo quello che ti ha fatto?".
Sinceramente me lo domando anche io, ma la voglia di stare con lui è maggiore e, non so perché, ma prevarica su tutto. So che è sbagliato, ma non riesco a stare lontana da lui.
Il lunedì tornare in ufficio mi sembra abbastanza strano. È passata quasi una settimana da quando ho messo piede qui dentro per l'ultima volta, ma sono successe così tante cose in questo periodo che mi sembra essere passata un'eternità.
"Ciao, Trottolino." mi saluta Jack, interrompendo i miei pensieri.
"Ciao, Jack." rispondo al suo saluto sorridendogli, e subito il mio sguardo si posa sul ragazzo che sta camminando verso di noi.
Nicholas oggi indossa una camicia azzurra ed un completo blu notte. Dire che gli stanno a pennello è riduttivo. Potrei sciogliermi da un momento all'altro.
Chiedi a Jack di raccoglierti con un cucchiaino! Oh, ma smettila.
"Buongiorno, Jennifer. Jack!"
"Buongiorno, Nicholas." rispondo.
Cavolo, più formali di così non si può. Ora che facciamo, ci mettiamo a parlare del tempo?
"Ciao, Nick. Allora, tutto bene? Come è andato il fine settimana?" chiede Jack, mentre sorseggia il suo caffè.
"Tutto bene, sono tornato ieri sera."
"Come sta?"
"Al solito."
"Oh, ok, e tu Jenny, che hai fatto? Scusami se siamo dovuti tornare per forza sabato."
"Tranquillo, sono... sono stata a casa con Elettra e Margherita." Ovviamente, non posso fare altro che mentire.
"Bene, mettiamoci a lavoro!" Nick interrompe il silenzio che si era venuto a creare.
"Sì, io vado a quell'appuntamento, ci vediamo più tardi!" e così dicendo, si gira e se ne va.
"Io... vado... ciao." sono così imbarazzata che non riesco nemmeno a formulare una frase intera. Giro i tacchi e me ne vado, anzi dovrei dire, scappo, nel mio ufficio.
Porca miseria. Che caldo!
Non è il caldo, è lui che ti fa un certo effetto!
Cavolo, appena l'ho visto avrei voluto salutarlo con un bacio non con un buongiorno!
Non so se riuscirò a comportarmi come se niente fosse. Lui ci riesce perfettamente, impara da lui. Sì, hai ragione, lui era davvero impassibile.
Il suono del mio telefono mi fa praticamente sobbalzare sulla sedia.
<Pronto?>
<Vieni nel mio ufficio.> afferma Nick, e riattacca subito dopo.
Faccio come dice e, dopo aver bussato, entro nel suo ufficio.
"Chiudi la porta, Jennifer. E vieni qui." eseguo i suoi ordini con il cuore che inizia a battere velocemente, e lo raggiungo davanti alla sua scrivania.

STAI LEGGENDO
La mia nuova vita
ChickLit"Ho sempre pensato che ad un certo punto della vita tutti i sogni, le speranze e le aspettative che una persona avesse immaginato per sé stessa, si sarebbero realizzati. Ho sempre pensato che la speranza fosse davvero l'ultima cosa a morire. Finché...