Arriviamo davanti ad un hotel in centro città, Nicholas parcheggia e, mano nella mano entriamo.
"Signor Spencer, buonasera!" ci accoglie un signore elegantissimo che saluta Nick con una stretta della mano "Signorina!" afferma salutando anche me, mentre passa a Nick la chiave elettronica della stanza. Deve essere un cliente abituale, visto che non perdiamo tempo con il check-in.
"Grazie, Rodolfo, facci recapitare in camera qualcosa da mangiare, per favore."
"Certamente, arriverà subito." e così ci incamminiamo ancora mano nella mano.
"Ho una camera prenotata a mio nome per tutto l'anno." mi informa Nick, una volta entrati in ascensore, rispondendo alla mia domanda inespressa "È stupido, ma è un modo per sentirmi più vicino a lei."
"Non è stupido." affermo guardandolo negli occhi e stringendo maggiormente la sua mano, in un debole tentativo di fargli sentire la mia presenza. Di fargli capire che in questo momento ha tutto il mio appoggio. Non conosco ancora cosa sia successo ma, vedendo il suo comportamento con Rose, so che non deve essere facile per lui affrontare tutto questo.
Saliamo in camera e mi sorprendo nel vedere un salotto non appena la porta si apre. È bellissimo e super elegante, tutto sui toni del crema e del marrone. È un perfetto equilibrio tra moderno e antico. Due grandi divani sono posizionati al centro della stanza, a destra invece c'è un tavolo da pranzo con un grande mobile bar, a sinistra si intravede una porta, che sicuramente condurrà alla camera da letto.
Le sue mani mi afferrano per i fianchi, tirandomi verso di lui e facendo aderire la mia schiena al suo petto.
"Mi sei mancata." sussurra al mio orecchio, iniziando a donarmi lenti baci su tutto il collo.
Il mio corpo è come se improvvisamente si svegliasse, reagendo al suo tocco come se fosse lui stesso a manovrare i fili del mio corpo, sono un burattino e lui è il mio burattinaio.
"Anche tu." affermo chiudendo gli occhi e abbandonandomi al suo tocco. La sua presa si fa più salda e con uno scatto deciso quanto delicato mi volta verso di lui e fa combaciare le sua labbra alle mie, scambiandoci le nostre incertezze e le nostre paure. È un bacio dolce e delicato, come se avesse paura di farmi male, e in questo momento a me va bene così. In questo momento ho bisogno della sua dolcezza.
"Ho bisogno di risposte." affermo dopo aver ripreso fiato, e nel mentre veniamo interrotti da qualcuno che bussa alla porta.
Nick si stacca da me e va ad aprire. Un cameriere entra, ci lascia un carrello pieno di ogni ben di Dio e dopo aver preso una generosa mancia, se ne va, lasciandoci soli.
"Adesso mangiamo." mi informa Nick, spingendo il carrellino verso il divano.
"Non ho fame."
"Jenny, devi mangiare, per favore, parleremo mentre mangiamo, ok?"
"Ok."
Ci sediamo sul divano uno di fianco all'altra e con un gesto degli occhi mi invita a prendere qualcosa, così afferro la ciotola di frutta fresca.
"Prendi qualcosa di più sostanzioso."
"Non ho fame, Nick, va bene questo."
Lui mi guarda e credo si stia trattenendo dal dirmi qualcosa. Afferra un piatto con della carne ed iniziamo a mangiare.
"Rose ha avuto un incidente quasi due anni fa." Dice d'un tratto Nick, spezzando il silenzio che si era venuto a creare.
"Che è successo?"

STAI LEGGENDO
La mia nuova vita
ChickLit"Ho sempre pensato che ad un certo punto della vita tutti i sogni, le speranze e le aspettative che una persona avesse immaginato per sé stessa, si sarebbero realizzati. Ho sempre pensato che la speranza fosse davvero l'ultima cosa a morire. Finché...