CAPITOLO 21

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Apro lentamente gli occhi, abbagliata dalla luce che filtra dalle tende mezze aperte, li sbatto per qualche secondo, trovando di fianco a me Nicholas. È sdraiato di lato, con il braccio piegato e la testa appoggiata alla mano, mi guarda e sorride.

"Buongiorno dormigliona!" afferma, accarezzandomi la guancia.

"Non sono una dormigliona!" protesto.

"Ah, no?"

"No! Da quanto tempo stai lì a fissarmi?" domando.

"Da un po'. Ero indeciso se svegliarti o lasciarti riposare."

Mugugno stiracchiandomi, mentre mi giro anche io sul fianco per guardarlo dritto negli occhi. Lui si avvicina, abbracciandomi.

"Hai ancora sonno?" domanda e io gli rispondo solo con un gesto della testa.

"Adesso te lo faccio passare io il sonno." afferma sorridendo, prendendomi per i fianchi e mettendomi sopra di lui.

Solo quando le lenzuola si spostano dal mio corpo, scoprendolo, realizzo di essere nuda, così come Nick, che mi prende per le spalle avvicinandomi alle sue labbra.

"Dovrei andare in bagno." dico a pochi centimetri dalla sua bocca. Non posso mica baciarlo così. Devo prima darmi una rinfrescata, sciacquare il viso e lavarmi i denti.

"Dopo." sentenzia lui ma io lo interrompo subito.

"No, adesso." dico, scendendo dal suo grembo e cercando la sua maglietta per coprirmi.

"Sbrigati, allora." risponde Nicholas, indicandomi con la testa la porta socchiusa del suo bagno personale.

"Devo cercare la maglia." replico, cercando quella maledetta maglia che sembra essersi nascosta, mentre reggo con una mano le lenzuola.

Nicholas, con una mossa veloce, mi strappa praticamente la coperta di dosso e mi incita a sbrigarmi. Così corro verso il bagno, nuda come mamma mi ha fatto, e piena di imbarazzo. Mi sciacquo la faccia e cerco un modo per potermi lavare i denti senza spazzolino, così decido di mettere un po' di dentifricio sul dito e mi passo l'indice come fosse uno spazzolino. Lo so, non è il massimo dell'eleganza, ma è questione di sopravvivenza. Ne approfitto per fare pipì, per ravvivare un po' i capelli e pettinarli leggermente e poi, avvolgendomi un asciugamano intorno al corpo, ritorno in camera.

Lui ha cambiato posizione, mettendosi seduto con la schiena appoggiata alla testiera del letto e non appena i nostri sguardi si incrociano noto uno strano luccichio nei suoi occhi. Si alza e viene verso di me, completamente nudo. Abbasso la testa per l'imbarazzo.

"Piccola disobbediente..." afferma mentre mi toglie l'asciugamano di dosso e lo getta sul pavimento "Questo non ti serve."

"Nick..." non riesco a dire altro mentre porto le mani davanti al seno, con l'intento di coprirmi. Il respiro accelera notevolmente e il cuore inizia già a battere più velocemente.

Le sue grandi mani mi afferrano i polsi, portando le mie braccia dietro la schiena. Ora sono completamente esposta a lui.

"Dobbiamo trasformare questa gattina impaurita in una tigrotta, è?!" Come scusa? Non ho capito bene. Lui inizia a ridere, probabilmente per la mia faccia sconvolta. Sì, sconvolta è la parola più adatta. Devo ancora realizzare le sue parole, quando la sua bocca si avventa sulla mia, baciandomi con passione.

Si stacca dopo interminabili secondi e va verso il letto, sedendosi in fondo, con le gambe leggermente aperte e le braccia appoggiate al letto stesso, leggermente più indietro del suo busto.

La mia nuova vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora