Hope Pov
Forse eravamo stati frettolosi a dichiarare guerra ad Oasis ma eravamo stati oltraggiati dal loro comportamento e pretendevamo rispetto.
Solo che stavamo perdendo alla grande, non avevamo previsto che Oasis avrebbe avuto così tanta forza militare.
Avevo combattuto in guerra insieme a mio padre e a mio fratello, insieme al mio esercito ma eravamo rimasti schiacciati dalla differenza numericaIl mio nome è Hope e sono la principessa di Ìgnis.
Avevo combattuto contro il sovrano di Oasis e l'avevo ucciso, ma poco dopo durante lo scontro vidi Sebastian, il figlio maggiore di Markus uccidere mio fratello maggiore Kyron.
La rabbia prese il sopravvento su di me e invece di aiutare i miei uomini attaccai Sebastian.
Era proprio quello che voleva il principe, ma aveva ucciso mio fratello e io volevo vendetta.
Lo scontro non durò molto, ero stanca per tutti i combattimenti che avevo affrontato mentre lui sembrava ancora pieno di energie.
Combattei con tutta la mia forza.
Utilizzai la mia spada e per molto combattemmo.
Nessuno di noi riuscí a sovrastare l'altro finchè la mia spada finí a terra lontano da me.
Venni colpita in varie parti del corpo ma riuscí ad alzarmi anche se avevo troppe parti del corpo che sanguinano.
Non erano grandi tagli quindi sarei sopravvissuta.
Utilizzai i due coltelli a lama lunga che avevo nelle cinghie della mia armatura e contrattaccai.
Riuscí a colpirlo e a ferirlo.
Ma non era abbastanza.
Nonostante avessi ripreso la mia spada e avessi combattuto con ardore per ore e ore commisu un errore, finí a terra e in un attimo mi ritrovai la spada del domanitore dell'acqua appoggiata alla mia gola.
Egli mi guardò con soddisfazione e mi indicò un punto in cui si stava svolgendo la battaglia.
Il fratello di Sebastian, William aveva sconfitto mio padre.
La battaglia era finita, i miei uomini guardavano mio padre e me con tristezza infinita, sapevano che il loro destino era segnato.
Io e Rohan mio padre fummo incatentati.
Sebastian ci disse che saremmo stati giustiziati davanti a tutte e cinque le città.
Insieme a noi portarono il nostro esercito che ormai era formato da una cinquantina di persone.
In poche ore arrivammo a Oasis dove era stato già preparato uno spazio dove saremmo stati giustiziati.
Erano venuti tutti e cinque i popoli compresa la mia gente che era rimasta a Ígnis.
Tutti ci guardavano con disprezzo tranne il mio popolo, ci deridevano e insultavano per la nostra sconfitta.
Mi trascinarono al centro del piccolo palco da Sebastian insieme a mio padre che venne trascinato da William.
Ci fecero inginocchiare davanti ai popoli e guardai Sebastian con rabbia.
Era un bell'uomo dovevo riconoscerlo, aveva superato da poco la maggiore età insieme a suo fratello, aveva gli occhi di un colore azzurro glaciale, era di statura media e abbastanza muscoloso, i suoi tratti erano duri e sprigionava odio da tutti i pori.
I suoi capelli lunghi biondo cenere simboleggiavano oltre al suo status sociale, la sua grandezza nell'essere il migliore e aver sconfitto ogni suo rivale e nemico.
Questa tradizione veniva usata in tutte e cinque le città.
Riconoscevi l'uomo più forte dalla lunghezza della sua chioma e Sebastian era il migliore del suo paese.
Chi veniva sconfitto veniva subito percepito dalla gente dalla sua chioma corta.
Era un disonore per la propria gente e per la famiglia.
Io sinceramente la trovavo una cosa stupida ma in ogni caso dovevo seguire le tradizioni.
Sebastian ora sarebbe diventato sovrano di Oasis ora che suo padre era stato ucciso da me.
"Oggi Oasis ha sconfitto la cittá ribelle di Ígnis" spiegò l'uomo dai capelli biondo cenere ai vari popoli.
"Il vostro popolo non aveva nessuna possibilità di vincere e ora io e mio fratello decideremo il destino dei due reali rimasti e deloro popolo".
Si rivolse al fratello che era vicino a lui.
William fece un segno di assenso e i due fratelli si guardarono negli occhi.
Poco dopo entrambi sorrisero, come se avessero preso una decisione solo guardandosi.
Sebastian mi guardò con sguardo crudele facendomi gelare il sangue.
"Il destino sarà deciso da questa donna" mi indicò guardando i vari popoli.
Lo guardai confusa e lui tornò a guardarmi.
"William puoi procedere perfavore?" Disse in tono freddo continuando a guardarmi.
Spostai il mio sguardo sul moro e lo vidi estrarre la spada facendola roteare in un gesto teatrale.
William era leggermente più alto del fratello maggiore e sprigionava eleganza e serietà.
Egli si fermò davanti a mio padre che più volte li aveva pregati di lasciarmi libera.
"Procedi".
William in un gesto veloce mozzò la testa al re di Ígnis.
Sbiancai e rimasi a bocca aperta vedendo il moro prendere la testa dell'ex sovrano del regno del fuoco e alzarla verso il cielo in segno di trofeo.
Tentai di alzarmi ma fu un gesto inutile, ero tenuta ferma da due uomini di Sebastian.
L'uomo dagli occhi azzurri mi guardava divertito.
"E ora veniamo a te principessina.
Ti offro una soluzione per salvare il tuo popolo".
Era sicuramente un tranello, quell'uomo si nutriva del dolore della gente e amava uccidere, ma non potevo abbandonare il mio popolo.
Non potevo permettere di vedere il mio popolo schiavizzato o peggio sterminato.
"Qualunque cosa" dissi in tono sicuro.
Egli sorrise in modo ancora più malvagio.
"Sei stata sconfitta da me, Sebastian figlio di Markus.
Mio padre è stato ucciso da questa donna e ora io diventeró il vostro re" disse rivolgendosi al popolo dell'acqua.
Il popolo lo acclamò con applausi e urla di assenso e urla di insulti verso di me.
Ringhiai, avevo capito qual'è la sua prima mossa, era fin troppo scontata.
Il disonore più grande era aver perso la battaglia contro un mostro come lui.
"Ti offro di salvare il tuo popolo in cambio della tua vita" disse sogghignando.
Sarei morta comunque.
"Lasceró il tuo esercito e il tuo popolo libero di tornare nel tuo paese se tu rinuncerai al tuo status sociale e diventerai la mia schiava personale" disse in tono altezzoso e derisiorio.
Cercai di rimanere impassibile, doveva essere davvero incuriosito da me per farmi questa richiesta inusuale.
Nonostante sapessi cosa sarebbe accaduto se avessi accettato la sua offerta, pensai di non avere scelta.
Il mio popolo mi amava e io amavo loro, non potevo permettere che venissero uccisi o resi schiavi al posto mio.
La mia vita, per la vita del mio popolo.
Per migliai di persone.
Mi sembrava un prezzo giusto da pagare.
Non era importante cosa mi sarebbe successo, era mio dovere farlo.
"Diventeró la tua schiava e tu lascerai libero il mio popolo" Accettai la sua offerta in tono freddo.
"Lascete libero il popolo di Ígnis, a quanto pare io e Hope abbiamo trovato un accordo" ordinò ai suoi uomini.
I suoi uomini obbedirono e lasciarono andare la mia gente.
Sorrisi al mio popolo mentre loro mi guardavano dispiaciuti e riconoscenti allo stesso tempo.
Sussultai quando sentí stringermi i capelli.
Voltai lo sguardo vedendo Sebastian con la sua spada in mano.
"Nonostante tu sia una donna sei una guerriera e hai perso un combattimento".
Alzai le spalle e lo guardai con sfida.
"Fallo pure, non cambierá chi sono".
L'avevo spiazzato per un secondo ma poi la sua maschera di violenza e odio era tornata.
"Ora quello che sei è pari a zero, ti faró pentire di non avermi supplicato di ucciderti.
Vivrai sotto il mio controllo e vivrai come una nullità.
I tuoi capelli rossi rappresentano chi sei e lo rappresenterai sempre un inutile dominatrice del fuoco.
Questa è solo la prassi, mi divertiró a giocare con te.
Ora sei mia" mi sussurra all'orecchio.
Dopo aver fatto questo non perse tempo a tagliare i miei capelli.
Alzò la mano con la mia coda rosso fuoco e la mostrò al suo popolo.
"Questo è il disonore per aver perso un combattimento" urlò con tono duro.
La sua gente lo acclamò di nuovo.
Guardai con odio Sebastian e lui mi restituí lo sguardo.
Egli prese la catena che tenevano fermi i miei polsi e mi tirò su inpiedi.
"E ora di andare tesoro, sprizzo dalla voglia di giocare con te" disse in tono malvagio.
Salutò la sua gente insieme al fratello e la folla si disperse.
Venni trascinata via da Sebastian mentre quest'ultimo chiacchierava amabilmente con William.
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Hope
FantasyPREQUEL PHOENIX 460 a.c. Si dice che gli Arcadiani arrivarono intorno al 1300 d.c. sulla terra. Questa è una menzogna. Arrivarono molto prima verso il 300 a.c. Allora non esisteva una capitale, ma le cinque città battezzate dagli Arcadiani. Oasis la...