25. I'm ready.

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Hope Pov

Detti il massimo di me, feci vedere tutte le mie abilità a Talos.
Riuscì a tenerlo a bada ma era troppo potente.
Avevo usato tutto quello che avevo imparato, proprio tutto.
Ma a fine prova Talos sembrava pienamente soddisfatto.
"Non devi essere delusa, è da centinaia di anni che non mi divertiva così tanto un combattimento" disse sorridendo leggermente.
Come complimento mi sta più che bene pensai.
"Che pensi di fare ora?" Chiese Vex incrociando le braccia.
Sospirai.
Ci avevo pensato per mesi, mille volte avevo cambiato idea su cosa fare ma alla fine avevo preso una decisione.
"Non faró vedere subito che sono tornata.
No, mi nasconderó nell'ombra e vedró come vanno le cose e poi uccideró tutti quelli che mi hanno tradito" dissi sicura di me stessa.
Così dovevano andare le cose.
"E Sebastian? Ti abbiamo ridato i tuoi ricordi per un motivo" esclamó la creatura.
"E quale?" Dissi alzando un sopraciglia.
"Forse smetterla di odiarvi a morte e riconcigliarvi?
Vi siete fatti male a vicenda, non siete stanchi di battervi?
Non volete iniziare ad essere felici?" Mi chiese Vex con tono triste.
Scossi la testa.
"Io non provo niente per lui, trovo incredulo quello che mi avete mostrato.
Non faró nulla" dissi impassibile.
Ella sospiró.
"Fa come credi, ma potrebbe sorprenderti quanto i sentimenti possono essere imprevedibili".
Quasi non gli risi in faccia.
"In ogni caso usa bene quello che ti è stato insegnato.
Vedi di renderci fieri e di fare le scelte giuste" esclamó il dominatore del fuoco seriamente.
Annuì.
Misi il mantello sopra le vesti che avevo addosso e misi la spada nel fodero nella cintura.
"Mi dispiace molto se non sono riuscita a fare niente per la tua ferita" si scusó la ragazza dai capelli fatti di lava.
Mi toccai la parte scuoiata e scrollai le spalle.
"Non importa, hai fatto moltissimo per me.
Grazie mille Vex".
L'abbraccio e lei dopo qualche secondo ricambia l'abbraccio.
"Torna pure quando vuoi, io apriró l'entrata per te".
La ringrazia di nuovo e mi inchinai davanti a Talos.
"Vi ringrazio per avermi dato questa possibilità, vi renderó orgogliosa di me" promisi.
Egli annuì.
"Buona fortuna" mi disse la ragazza mentre Talos mi fece un cenno del capo come saluto.
Ci dirigemmo verso l'uscita e Vex aprì l'uscita verso l'interno del vulcano.
Li salutai un ultima volta e poi sorpassai la barriera cominciando a nuotare nella lava.
Questa volta non rimasi sorpresa di non bruciarmi o morire.
Sapevo dominare la lava, non dovevo preoccuparmi di niente.
Arrivai in cima e controllai che non ci fosse nessuno prima di arrampicarmi sulla roccia e scendere dalla parte della foresta.
Ci misi un bel po a scendere calcolando che se fossi caduta mi sarei ammazzata ma alla fine ce la feci.
Misi il cappuccio e cominciai a camminare verso la città.
Entrata mi feci subito un idea di come stavano andando le cose.
Sembrava tutto normale, a parte le tasse spropositate sembrava andare tutto liscio.
Nessuna rivolta, nessuno che mi moriva di fame sulla strada.
Questo pensiero non so perchè ma mi rincuoró.
Anche se odiavo il mio popolo non riuscivo a non essere almeno un po preoccupata per lui.

***

Per giorni controllai la città e il palazzo.
Ero arrivata alle mie conclusioni.
A Kirsten importava davvero di regnare, anche se era piena di ego e un vero serpente non era malvagia.
Certo le tasse erano diventate esorbitanti e c'era un'esecuzione ogni giorno ma non era così orribile come pensavo.
Era un po meno orribile e l'avrei uccisa brutalmente insieme a tutta la gente che mi aveva tradito.
Preparai il mio piano nei minimi dettagli, il giorno dopo mi sarei ripresa ció che mi apparteneva.

***

È mattino presto quando faccio irruzione nel palazzo.
Non è ancora sorto il sole, ma per quando avró avuto la mia vendetta sarà sorto da un pezzo.
Faccio attenzione alle guardie fino ad arrivare alle stanze di Kirsten.
Ci sono due guardi fuori dalla sua porta ma non sarà difficile metterle fuori uso.
Mi muovo velocemente, prima ne calpisco una e colpisco l'altra.
Li adagio al muro e butto giù le porte con il mio dominio del fuoco.
Quando entro Kirsten emette un urlo stridulo e mi fissa come se fossi un fantasma.
La sua peggiore paura.
Ed è questo che sono.
Scatto verso il suo letto e prima che possa fare qualcosa li ho già bloccato i polsi dietro alla schiena.
Le metto una mano davanti alla bocca per non farla urlare.
Le colpisco le ginocchia facendola cadere in ginocchio e le lego le mani con delle corde e le lego un pezzo di stoffa per non farla urlare.
Vedo qualcuno entrare nelle stanze, quasi mi si gela il sangue quando riconosco Sebastian solo con la fascia inguinale addosso.
Ci guardiamo qualche secondo negli occhi.
È incredulo, prima di fare qualunque cosa prendo per la gola quella stronza e saltiamo dalla finestra.
Uso il mio dominio per non precipitare e atterrare sane e salve.
Ella si continua a dimenare e cerca di urlare ma è tutto inutile.
Le stringo la presa sulla gola e lei si immobilizza.
"Ecco brava, abbiamo del lavoro da fare regina dei miei stivali" dico ringhiando.
Me la trascino dietro fino ad arrivare di nuovo in cima al vulcano.
È il momenti attirare l'attenzione dei cittadini.
Scateno il mio dominio in cielo mettendoci tutta la rabbia che ho dentro.
Kirsten non osa muoversi e non osa usare il dominio.
Sa che se lo farà non aspetteró nessumo d la butteró dentro senza tante cerimonie.
La gente poco a poco si raduna e in una decina di minuti sono tutti increduli pronti ad ascoltarmi.
C'è anche Sebastian tra loro, per lo meno ha avuto la decenza di vestirsi visto che si scopa Kirsten.
I capelli gli sono ricresciuti molto ma sono ancora corti.
Scommetto che non è mai tormato a Oasis quel vigliacco.
No, devo pensare ad altro.
Distolgo lo sguardo da lui e comimcio a parlare al mio popolo.
"Essì sono ancora viva.
Sono sopravissuta a quello che mi avete fatto e ora ne pagherete leconseguenze.
Voglio sapere chi si è schierato contro di me.
Fatevi avanti" dico con tono duro e distaccato.
Nessuno muove un muscolo.
Rimghio e prendo per la gola Kirsten.
Se ora la lasciassi andare finirebbe dentro al vulcano.
"Fatevi avanti" sibillo.
Qualcuno comincia a farlo, ma so che qualcuno sta mentendo.
"Nessuno escluso fiuto la menzogna da quì, datevi una mossa" ringhio.
Alla fine ubbidiscono al mio ordine.
Scendo a valle con Kirsten e divido il gruppo da chi ha voluto schierarsi con lei e tradirmi e chi non avrebbe voluto ma è stato costretto.
Sento lo sguardo di Sebastian seguirmi ma lo ignoro.
Pensavo fosse più gente.
Pensavo che mi avessero tradito tutti, invece era 1/4 della popolazione.
"Bene ora guardate la vostra regina morire".
Allentai la presa e lasciai cadere Kirsten nel vulcano.
Ella urlò prima di cadere nella lava incandescente.
Risi leggermente mentre la mia gente mi guardava sconcertata e terrorizzata.
Scesi dal vulcano ed estrassi Echo dal suo fodero.
Atterrai formando un grosso buco sul terreno.
Ruotai Echo mentre mi avvicinavo con calma alla gente che mi aveva tradito.
Sebastian si frapponeva tra me e i traditori.

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