20. Training pt.1

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Hope Pov

I miei sogni furono tormentati e mi ricordarono il passato.
Quando ero ancora ragazzina ed ero alle prime armi con le spade e i pugnali.
Sognai qualcosa di nuovo.
L'uomo di nome Nicolas, mio zio, quello che aveva ucciso la madre di Sebastian.
L'uomo che era stato ucciso da Sebastian stesso.
Pensavo di non conoscerlo ma in realtà lo conoscevo bene.
E ora sapevo perchè Sebastian lo odiavo cosí tanto e odiava cosí tanto me e la mia gente.
Lo capivo perfettamente e ora capivo da dove venivano certe cicatrici, la sua cattiveria e la sua mente malata.
Non era colpa sua, non era nato cosí lo era diventato.
Mi svegliai e cercai di ricordare il più possibile.
Ero stesa nella stessa stanza dell'ultima volta ma questa volta non c'era nessuno.
La maggior parte del mio corpo era bruciato o pieno di tagli e lividi.
Non sanguinavo ma sentivo la puzza di bruciato venire dal mio corpo.
Mi spostai i capelli che avevo davanti all'occhio.
Ora mi arrivavano alle spalle.
Sorpassai la linea che separava i miei capelli dalla parte scuoiata e la toccai.
Sentí le lacrime scendere e il senso di angoscia tornare.
Nonostante conoscessi il perchè ora Sebastian era quello che era non lo avrei mai perdonato per quello che mi aveva fatto dall'inizio.
Strinsi i pugni e sentí qualcosa di caldo nascere nelle mie mani.
Aprí i pugni e vidi delle fiammelle farsi sempre più forti.
Istintivamente scoppiai a piangere.
Allora avevo ancora il dominio.
Non lo avrei mai immaginato.
"Sono contenta che finalmente ce l'abbia fatta".
Era stata Vex a parlare.
Era entrata silenziosamente e ora stava sorridendo.
Mi stava sul cazzo lo stesso quella stronza, aveva cercato di ammazzarmi.
"Ammetilo che ti sei divertita.
Vi divertite tutti a torturarmi" bofonchiai.
La dominatrice del fuoco alzò gli occhi al cielo.
"Smettila di fare la vittima Hope.
È tempo di cambiare atteggiamento o verrai schiacciata definitivamente" disse seria.
Purtroppo aveva ragione.
"Ho visto qualcosa di blu prima di svenire che cos'era?" Chiesi ricordandomi improvisamente.
Ella si avvicinò e comincio a spargere dell'unguento su tutte le bruciature e tagli.
"Un passo alla volta.
Prima pensa a guarire e a dormire domani cominceremo a fare sul serio.
So che c'è speranza, ieri l'ho visto.
Non sarà facile".
Annuí.
"Va bene.
Sono cosí felice che il mio dominio sia tornato" dissi riformando una fiammella da una mano.
"Non è mai svanito.
Dovevi solo farlo riemergere, doveva capire che sei ancora degna di controllarlo.
Ora dormi".
Si alzò e lasciò la stanza.
Non ci volle molto che mi addormentai.

***

Il giorno dopo fu proprio Vex a svegliarmi.
Mi diede dei vestiti puliti da indossare e mi diede qualcosa da mangiare.
Dopodichè mi portò in una stanza diversa da dove ero stata qualche giorno prima.
Era tranquilla, abbastanza illuminata e stranamente non odorava di chiuso o di polvere.
Odorava di pulito e di tranquillo.
Una strana sensazione, una stanza non poteva odorare di tranquillità eppure era cosí.
Ci mettemmo sedute a gambe incrociate e mi spiegò l'esercizio che avremmo svolto per primo.
Mi avrebbe insegnato a ricominciare a padroneggiare il mio dominio con le mani per poi farlo con tutto il corpo.
"Chiudi gli occhi e concentrati su quella energia immensa che risiede dentro di te.
Fai in modo di farla arrivare alle tue mani.
Con calma, abbiamo tutto il tempo che vuoi" mi spiegò con tono gentile.
Respirai profondamente e feci come mi aveva detto.
Era meraviglioso risentire quel potere che pensavo di aver perso.
Mi sentivo bene.
Canalizzai il dominio sulle mie mani e sentí delle piccole fiamme sfiorarmi il palmo della mano.
"Bene, ora cerca di amplificare quel potere ma non esagerare perchè stai ancora imparando a controllarlo".
Decisi di restare calma e non pensare a qualcosa di negativo, altrimenti avrei esagerato.
Quella fiammella si fece più grande piano piano diventando grande come le mie mani.
Mi fermai e feci un respiro profondo.
"Okay Hope stai andando benissimo.
Ora apri gli occhi".
Feci quello mi era stato detto.
Le fiamme erano un po più piccole di quanto pensassi ma erano bellissime.
Mi sfioravano il palmo solleticandomelo ed emanando un calore piacevole.
Mi stava venendo da piangere dalla gioia.
"Ora estingui le fiamme e riformane solo una".
Annuí.
Ora mi tremavano le mani, avevo paura che se avessi chiuso le mani mi sarei bruciata.
"Non ti brucerai, devi stare tranquilla e fidarti di te stessa.
Sai benissimo che se non lo farai sarà il dominio a dominare te.
Devi controllarlo, devi ricominciare ad amare questa parte di te.
Guarda".
Vex formò una fiamma sul palmo della mano e poi sorrise chiundendola.
Qualche secondo dopo la riaprí facendomi vedere che non si era bruciata.
"Okay ci provo".
Chiusi gli occhi e feci dei respiri profondi per tranquillizzarmi.
Ci riuscí.
Dovevo essere in pace con me stessa ed abbracciare il mio potere e in quel momento ce la stavo facendo.
Chiusi le mani e dopo secondo le aprí insieme agli occhi.
Non mi ero bruciata.
Vex sorrise.
"Ben fatto, voglio che lo ripeti ancora qualche volta e poi faremo un'altro esercizio.
Sei stanca?" Mi chiese sorridendo.
Scossi la testa.
"Sto bene, posso continuare" esclamai sicura di me stessa.
Ella sorrise e feci di nuovo quell'esercizio qualche volta.
"Stai andando bene, ora voglio che provi a fare quello che sto per fare".
Si alzò e fece apparire un bersaglio sulla parete della stanza.
Formò una fiamma sul palmo della mano e la lanciò sul bersaglio centrandolo.
Aveva usato tutto il corpo per lanciarla.
Conoscevo come doveva muoversi un dominatore del fuoco.
I primi fallimenti non mi scoraggiarono.
La ragazza dai capelli fatti di lava mi spiegò meglio i movimenti più volte con pazienza e alla fine ci riuscí anche se non centrai il bersaglio.
Feci altri tentativi e alla fine ci riuscí.
Ero a pezzi ora cosí mi sedetti asciugandomi la fronte dal sudore.
"Per oggi basta cosí.
Ceniamo mentre ti spiego cosa dovresti migliorare e cosa faremo domani" esclamò facendo cenno di seguirla.
Cenammo insieme e parlammo dell'addestramento di oggi e mi anticipò quello di domani.
Parlammo tranquillamente senza litigare o attaccarci come belve feroci.
Era molto diversa da come pensavo fosse.
O forse cambiava comportamento in base alla situazione, era molto più logico.
Mi misi ancora dell'unguento che mi diede da mettere sui tagli e sulle bruciature che ancora non erano guarite e me ne diede un'altro da mettere sui canini che mi aveva levato Sebastian.
Sarebbero ricresciuti da quanto Vex mi aveva detto.
Era stata una giornata stancante ma soddisfacente.
Mi misi a dormire con il pensiero che l'indomani sarei migliorata ancora.

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