4. The game starts

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Hope pov

Che rabbia!
Era tutto così sbagliato, qual'era l'origine dell'odio per i dominatori del fuoco per Sebastian?
Cos'era successo di così sconvolgente per odiare tanto la mia gente?
Continuavo a chiedermelo.
Avevo bisogno di indagare, ma non volevo mettermi nei guai e quindi avrei fatto più attenzione possibile.
Ero pronta per rialzarmi.
Cercai Nora e la trovai nella stanza che mi aveva indicato prima con un altra serva.
La donna le stava fasciando il braccio.
Ero riuscita a vedere il taglio.
Come aveva fatto farsi a fare un taglio lungo e dritto?
Nel castello non c'erano molti oggetti appuntiti a meno che non li andava a cercare.
Mi nascosi per sentire di cosa stavano parlando.
"Nora ti metterai nei guai cosí, il padrone non aspetta altro..." disse la donna con tono preoccupato.
La ragazza dai capelli color sabbia aveva gli occhi lucidi e sembrava sul punto di scoppiare a piangere.
"Leah... che altro posso fare? Me lo ha chiesto lui...".
La donna castana che doveva chiamarsi Leah sospirò.
"È il tuo padrone è per questo che hai obbedito no?" Chiese con tono duro.
Anche con tono troppo duro, sembrava che quella ragazza stesse nascondendo qualcosa...
Nora annuí sconsolata.
"Si... io... io farò solo quello che mi viene chiesto".
Leah annuí.
"Fallo davvero questa volta Nora".
Dopo questa affermazione la donna dai capelli castani fece un piccolo sorriso di incoraggiamento alla ragazza dagli occhi chiari e si allontanò andando a parlare con altre serve poco lontane.
Ero rimasta molto confusa da questa conversazione.
Era come se ci fosse qualcosa che Nora aveva fatto.
Non capivo se volevo indagare o stare tranquilla e farmi i fatti i miei, lo avrei deciso presto.
Entrai nella stanza e mi sedetti su un letto libero vicino alla finestra.
Mi sdraiai ignorando le serve che mi stavano guardando e cominciai a pensare come sarebbe andata la mia vita da ora in poi.
Sarebbe stata tragica? Orrenda?
Non lo sapevo, l'unica cosa che sapevo era l'odio di Sebastian verso di me.
Aprii gli occhi e vidi alla fine del letto un pezzo di pergamena.
Lo aprii e vidi che c'era scritto tutto quello che dovevo fare.
C'erano scritte cose normali come pulire il pavimento o cucinare e c'erano cose un po meno normali come orari in cui dovevo farmi trovare davanti la stanza delle torture o la camera di Sebastian.
Pazzesco era come se avessi dovuto andare incontro al dolore per ordine di questo stupido pezzo di pergamena.
Sbuffai e mi alzai guardando il foglio per vedere cos'avrei dovuto fare ora.
Mi stiracchiai e uscii dalla stanza dando una breve occhiata a Nora.
Guardava il pavimento con sguardo assente.
Se non era venuta lei da me perchè avrei dovuto farlo io?

***

La giornata passò lentamente, cercai di eseguire tutto ciò che c'era scritto sulla pergamena il meglio possibile senza fare disastri.
Non era stato semplice passare da princepessa/guerriera a quello che ero ora.
Non era solo Sebastian ad avere un avversione verso i dominatori del fuoco, anche la servitù li aveva, avevo l'impressione che ero rimasta completamente sola.
Ma non era solo una mia impressione era la verità.

***

Passò quasi una settimana dall'ultima "chiacchierata" con Sebastian.
Mi mancava moltissimo mio fratello e mio padre, ma la cosa che mi mancava di più era la mia patria.
Mi mancava andare al vulcano tutti i giorni a controllare che andasse tutto bene.
Il vulcano ora doveva essere controllato dal mio popolo perchè io non lo potevo fare da cosí lontano.
La nostra fonte di potere veniva da lí, ma poteva essere alterata/spezzata molto facilmente dai dominatori dell'acqua.
Mi mancavano le lunghe cavalcate nel bosco, parlare con gli abitanti della città e molto altro.
Non mi sarebbe mai passato questo stato di malinconia, lo sapevo benissimo, il tempo non avrebbe cambiato un bel niente.
Attraversai l'ala dedicata alle serve e seguii le istruzioni per il luogo in cui mi era stato ordinato di andare.
Le pareti e le colonne erano ornate di disegni complicati di onde e disegni marini.
Mi fermai per un attimo ad ammirarle e poi girai a destra.
Davanti a me trovai una grande porta.
Era semichiusa cosí l'aprii piano e vidi che era una sala d'addestramento.
La stanza era adornata di ogni tipo di arma forgiata dal popolo dell'acqua.
Su una piccola struttura Sebastian stava combattendo contro qualcuno, non capii chi fosse perchè indossava l'armatura.
Se la cavava bene lo sfidante, era molto agile e forte.
Era riuscito a sorprendere il principe di Oasis più volte a tal punto che era riuscito quasi a batterlo.
Ma Sebastian non stava dando il massimo di sè, ero riuscita a capirlo perchè con me aveva dato il massimo o almeno cosí credevo.
Forse Il biondo cenere si era stufato di giocare, afferro l'avversario con grande velocità e lo atterrò con forza.
Sentii l'avversario ridere e Sebastian si fece indietro accennando un piccolo sorriso.
La persona in armatura si tolse la parte sopra e aprii leggermente la bocca sopresa.
Era una ragazza?
La ragazza smise di ridere, si alzó e diede una pacca alla spalla al fratello.
"Seb perchè non hai fatto sul serio da subito?" Chiese leggermente infastidita.
Il dominatore dell'acqua ridacchiò.
"Perchè cara sorellina appena l'ho fatto ti ho sconfitto".
Era... era la sorella di Sebastian?
Spalancai la bocca, non pensavo che lei fosse sua sorella, l'avevo immaginata diversa!
Aveva i capelli lunghi fino alla vita biondo chiarissimo rasati da un lato della testa che le davano un aria da dura.
Gli occhi erano color ghiaccio.
Iniziavo a scorgere qualche somiglianza tra i due.
I due iniziarono a scherzare come se niente fosse, Sebastian sembrava un'altra persona con lei, gentile, premuroso e simpatico.
Era davvero strano vederlo cosí.
Appena il principe mi notò il suo sguardo cambiò completamente, il suo sguardo si fece glaciale e instintivamente feci un passo indietro.
La bionda notò il cambiamento del fratello e si girò verso di me.
Ella ora aveva un piccolo ghigno stampato in faccia.
"Bene finalmente sei arrivata".
Sempre gentile mi dicono.
Annuii.
Sebastian mi fece segno di seguirlo e ubbidii cercando di rallentare il battito cardiaco.
Ero davvero nervosa.
Appena fui davanti ai due la ragazza si presentò.
Aveva la mia stessa età pensai.
"Sono Lexa tu sei la ex principessa di Ígnis vero?" Chiese con un sorriso furbo.
"È cosí" affermai con tono calmo.
"Beh fratello cerca di non rovinarla troppo presto é molto sexy qualche sera me la potresti prestare" disse la bionda rivolgendosi a Sebastian.
Il principe alzò gli occhi al cielo sogghignando.
"Lexa te lo dirò io quando potrai giocarci per ora non mi sono ancora divertito" esclamò con convinzione.
Ella alzò gli occhi al cielo e sbuffò.
A quanto pare ero diventata un giocattolino che si sarebbero condivisi di tanto in tanto.
Dovevo capirlo che anche lei era come lui.
Cattivo sangue non mente.
Sebastian mi guardava incuriosito dalla mia reazione ma io ero rimasta semplicemente impassibile.
"Okay oggi aiuterai mia sorella con un tipo di addestramento chiaro?".
Annuí.
Sebastian indicò i pugnali a sua sorella e lei ne andò a prenderne una decina al muro e tornò da noi.
"Hope ti metterai davanti ai bersagli e dovrai correre da una parte all'altra senza farti infilzare ovviamente.
Tu Lexa dovrai colpire i bersagli e se ti fa piacere anche lei.
Lei vale gli stessi punti che vale il bersaglio.
Tutto chiaro?" Spiegò con tono severo.
La bionda annuii soddisfatta.
Feci un piccolo cenno di assenso a Sebastian e mi girai dirgendomi ai bersagli.
Cercai di metabolizzare il tutto.
Il mio compito era sopravivere in sostanza.
Dovevo correre per non farmi ferire.
Dovevo capire che ero stata chiamata quí per una cosa pericolosa.
Mi fermai davanti al primo bersaglio e guardai i due fratelli.
Lui gli stava dicendo qualcosa all'orecchio e lei ridacchiò annuendo.
Di certo non avrebbero giocato pulito.
Il principe diede il via e io cominciai a correre.
Sentii un pugnale colpire un bersaglio a pochi metri di distanza da me, perfortuna i bersagli erano tanti e avevo lo spazio per correre.
Mi stoppai in tempo perchè un pugnale colpí il bersaglio vicino a me.
Rincominciai a correre e cercai di ignorare i pugnali che ora cercavano di colpirmi.
Stava andando sempre più veloce lanciandone uno dietro all'altro, ne sentii uno sfiorarmi una spalla e una gamba.
Mentre lei lanciava suo fratello la spingeva a fare di meglio rivelandole i miei punti deboli e dove colpire.
Cercai di evitare quei pugnali andando più veloce, facendo capriole in avanti, lanciandomi avanti, saltando e abbassandomi di colpo.
All'improvviso sentii un pugnale conficcarsi nel polpaccio.
La sentii esultare e sentii Sebastian farli un complimento.
Lo staccai e ricominciai a correre a fatica.
Lo dicevo che avrebbero giocato sporco.
Feci molta più fatica ad evitare i pugnali, ne sentii conficcarsi un'altro sul mio fianco e un'altro ancora sul mio braccio.
Vidi che ora era Sebastian che stava lanciando.
Ringhiai furiosa e mi tolsi i pugnali sbattendoli per terra ricominciando a correre ignorando il dolore e il sangue che scendeva veloce cadendo sul pavimento.
Ora dovevo fare attenzione a non scivolare nel mio stesso sangue.
Vidi un pugnale sfiorarmi il viso facendomi cadere all'indietro, guardai il principe che riprese subito a lanciare.
Mi rialzai e ne vidi uno arrivare dritto verso il mio viso, mi spostai ma mi fece un taglio sulla guancia ben evidente.
Ne sentii uno sfiorarmi il collo e uno prendermi il ginocchio e la caviglia.
Ruzzolai per terra e respirai a fatica.
Egli non si fermò, lo guardai mentre lanciava altri coltelli colpendomi le costole, mi perforò una mano e per ultimo colpí vicinissimo al cuore.
Pensai che non si sarebbe fermato, avevo visto una furia omicida mai vista nel suo sguardo.
Respiravo a fatica e sputai sangue restando sdraiata sul pavimento.
Vidi Lexa fare i complimenti a Sebastian e lui rispose che non era stato difficile colpirmi.
Egli si avvicinò e sorrise soddisfatto.
Gemetti cercando di levarmi il coltello che mi aveva infilzato la mano destra.
Il dominatore dell'acqua rise di gusto.
"Cosa c'è fa male?" Mi derise togliendomi il coltello vicino al cuore.
Gemetti e cercai di non scoppiare a piangere per il dolore.
Dovevo sfruttare solo la mia rabbia, non dovevo darli una soddisfazione così grande.
Mi tolsi con forza il coltello dalla mano lanciando un gemito di dolore.
Lasciai cadere entrambe le mani sul pavimento e sentii il mio sangue fare una pozza.
Il principe non la smetteva di guardarmi incuriosito mentre io iniziavo a vederci sfocato.
"Fratello non dovremmo..."
Sebastian fece segno di stare zitta alla sorella e continuò a guardarmi mentre soffrivo.
Era come se si stesse nutrendo della mia sofferenza.
Era un essere immondo.
All'improvviso distolse lo sguardo da me e chiamò una serva dicendoli di curarmi.
"Stai migliorando Lexa presto potrai riuscire ad arrivare al nostro livello" disse sorridendo.
La bionda ne rimase soddisfatta e insieme uscirono dalla sala.
Era stato tutto un gioco per loro, era come se fosse stato tutto normale.
Ma io ero sul punto di dissanguarmi e se Sebastian non mi lasciava morire era perchè avrebbe voluto divertirsi ancora e ancora con me.
Vidi tutto più sfocato fino a svenire.

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