Cap 5
Hope Pov
Mi risvegliai con un malditesta allucinante nel mio letto.
Vicino al mio letto era seduta Nora che guardava il pavimento con il solito sguardo assente.
"Ciao..." sussurrai per attirare la sua attenzione.
La camera era vuota, c'eravamo solo noi due, questo voleva dire che era pomeriggio e tutte le altre stavano lavorando.
Ella mi guardó e sorrise.
"Come ti senti?".
Mi sentivo uno straccio, ma di certo non potevo dirlelo.
"Bene credo".
Ella annuì e mi aiutó a bere un infuso curativo che mi avrebbe aiutato a riprendermi.
Nora mi curò le ferite che avevano ripreso a sanguinarmi, sopratutto la mano.
Non capii perchè mi spalmò semplicemente un unguento invece di curarmi direttamente con l'acqua.
Forse Sebastian le aveva ordinato di non farlo.
Certo non dovevo curarmi troppo in fretta, non sarebbe stato divertente per lui.
Mi sdraiai di nuovo e sospirai.
"Passerà vedrai" mormorò con un piccolo sorriso fra le labbra.
Alzai gli occhi al cielo.
"Prima o poi non basteranno più gli unguenti che mi mettete.
Le cicatrici resteranno.
Non mi interessa affatto il mio aspetto fisico, ho paura che la mia anima piano piano verrà fatta a pezzi.
Sebastian si prenderà tutto di me, lo so questo è stato solo un piccolo assaggio" dissi sospirando.
La ragazza dai capelli color sabbia mi guardò con gli occhi sgranati.
Mi girai dall'altra parte e guardai la mano fasciata.
Riuscivo a malapena a muoverla.
Sentii Nora alzarsi.
"Devi rimetterti il prima possibile.
Devi combattere" sussurró.
Mi girai verso di lei ma vidi che si era già diretta verso la porta e ora l'aveva oltrepassata.
Ogni singola parola formulata da Nora mi sembrava che ci fosse un significato nascosto.
Sbuffai e mi misi seduta.
Formai una fiammella sulla mano sana e la guardai intensamente.
Era come me, poteva essere spenta in qualsiasi momento, ma non sapeva quando.
Vulnerabile e così forte allo stesso tempo.
Capace di compiere distruzione.
Questo era il fuoco e questa ero io.
Feci estinguere la piccola fiammella e mi alzai constatando che stavo molto meglio.
Mi vestii e uscii dalla stanza diretta in cucina dove quella sera avrei dovuto aiutare con la cena.***
Quella sera dovetti servire la cena.
Tutti e tre non fecero molto caso a me e all'altra serva, erano troppo impegnati nei loro discorsi da assassini.
Come potevano gli altri paesi essere tanto amici di questi mostri?
Non sembravano che ne avessero paura, probabilmente stavano con loro perchè gli faceva comodo stare con i più forti.
Alla fine della cena portai tutto via ed entrando in cucina una serva mi disse che mi sarei dovuta presentare in salone che la padrona mi attendeva per un massaggio.
Che cagna.
Io avevo un fottuto bisogno di un massaggio non lei.
Stranamente non vidi Nora, forse era già andata nella nostra stanza.
Mi avviai verso il salone e vidi Lexa con la schiena nuda distesa sul divano.
Sembrava godersi qualche spettacolo, appena vidi di che tipo di spettacolo stava godendo rimasi inorridita.
Sebastian si stava scopando violentemente Nora da dietro.
La povera ragazza era nuda, appoggiata al muro mentre il principe ci dava dentro.
La sua espressione era vuota, ero davvero triste per lei.
Mi feci coraggio ed entrai nella stanza facendo un piccolo inchino a Lexa che appena mi vide sorrise furbamente.
"Non vedo l'ora di constatare se i massaggi dei dominatori del fuoco sono davvero fantastici come dicono" esclamó entusiasta.
Annuì e mi girai verso Sebastian.
Mi stava guardando con un enorme sorriso stampato in faccia.
"Se per caso mia sorella si lamenterà del tuo massaggio da quattro soldi ne pagherai le conseguenze" disse con tono serio.
Annuì.
Dopo qualche secondo tiró i capelli della bionda verso di lui e riprese quello che stava facendo.
Mi misi vicino alla dominatrice dell'acqua e mi sfregai le mani facendo formare un leggerissimo strato di fuoco.
"Ditemi se è troppo caldo" mormorai avvicinandomi al suo corpo.
Ella annuì girandosi sulla schiena guardandomi incuriosita.
Mi avevano insegnato il massaggio flóga da bambina, aiutava a controllare i poteri e dava sollievo e piacere se fatti nella maniera giusta.
Ma questo lo imparai quando crebbi.
La biondina si giró di scatto, mi prese la mano fasciata e mi tolse la fasciatura analizzando il piccolo buco che si stava rimarginando.
Mosse l'altra mano con grazia e poco dopo arrivó dell'acqua e me la mise sulla mano facendola guarire.
"Voglio che dai il massimo di te e non avresti mai potuto farlo in quelle condizioni" disse sdraiandosi di nuovo.
Aprii un paio di volte la mano e constatai che non faceva più alcun male.
Il buco era scomparso e la ferita sparita.
"Vi ringrazio" dissi sforzandomi di avere un tono di gratitudine.
Sapevo benissimo che lo aveva fatto solo per lei stessa.
Avrei potuto rimanere così per sempre se no.
Mi sfregai le mani facendo nascere un leggerissimo strato di fuoco e cominciai a sfiorarli la pelle con movimenti sinuosi.
La bionda gemette inarcando la schiena.
Sorrisi.
Nella nostra cultura era considerata anche una forma di sesso e se stava gemendo ora che non l'avevo ancora toccata sarebbe venuta in pochissimo tempo.
Era un fatto davvero strano, sapevo che il piacere deriva dalla vagina ma il flóga consisteva in mandare scariche di piacere per tutto il corpo facendo venire la persona a cui lo stavi facendo.
Appoggiai le mani e la bionda gemette più forte incitandomi a fare di più
I miei movimenti si fecero più veloci e ancora più sinuosi facendola contorcere dal piacere.
Appena capii che era sul punto di venire staccai le mani e le passai dalla schiena alle spalle facendola venire.
Sarebbe stato ancora più efficace se avessi potuto toccare anche la parte davanti del suo corpo ma non ero io che comandavo.
La principessa riprese fiato e si giró guardandomi estasiata.
"È stato meraviglioso! Non avevo mai provato una sensazione così! Allora era vero che usate questa forma di massaggio pee fare sesso!" Disse entusiasta.
Annuì.
"Tu ingigantisci tutto sorellina sono sicuro che non è stato così bello" disse Sebastian ringhiando.
Lexa alzó gli occhi al cielo e ridacchió.
"Ti consiglio di metterla alla prova invece di usare sempre gli stessi metodi da bruto" mormoró la bionda con faccia schifata rivestendosi e risdraiandosi.
Il dominatore dell'acqua ridacchió e poi lo sentii gemere.
Mi girai verso di lui e inorridii.
Il ragazzo dagli occhi color ghiaccio era seduto su una poltrona e vicino a lui c'era inginocchiata Nora con il suo pene in bocca che si stava dando da fare.
Sebastian aveva i capelli della ragazza stretti in mano e dettava i movimenti con violenza.
Dovetti indossare la mia maschera di impassibilità perchè egli mi stava guardando ghignando mentre gemeva.
Ero schifata ma non dovevo darlo a vedere perchè avrebbe potuto accadere anche a me presto.
Come se non dovesse bastare la situazione sembró peggiorare perchè William entró nel salone con due ragazze.
Egli si bloccó appena vide Sebastian e Nora che... che stava soddisfacendo quel porco.
"Fratello hai le tue stanze per fare questo genere di cose..." disse il moro serio.
Sebastian ridacchió e spintonó via la biondina facendola cadere.
Per un momento ebbi la sansazione strana che William sarebbe andato ad aiutarla ma era solo una sensazione.
Nora aveva rivolto verso il pavimento lo sguardo e stava facendo di tutto per non alzare lo sguardo.
Non capivo perchè stesse così male.
Era mortificata.
Era solo William, il fratello di Sebastian.
"Qualche problema fratello? È una serva non hai l'esclusiva.
O forse conta qualcosa per te?" Chiese il biondo cenere con sguardo indagatore.
William indurì ancora di più lo sguardo.
"No, puoi farci quello che vuoi non mi interessa minimamente.
Ti ho solo detto che preferirei che se devi scoparti le serve potresti farlo nelle tue stanze.
Si tratta di essere educati io queste due non me le scoperei mai davanti a te chiaro?".
Sebastian alzó gli occhi al cielo.
"Tu e l'eleganza andate a braccetto.
Se non ti sta bene lo spettacolo non sei obbligato a stare qua, a Lexa non fa alcuna differenza, non capisco perchè dovrebbe farla a te".
Lexa sbuffó contrariata ma sembrava divertirsi a sentire questo piccolo litigio.
William continuó a guardarlo contrariato.
Sebastian sbuffó.
"Nora torna a fare quello che stavi facendo il mio caro fratellino me lo sta facendo ammosciare con i suoi discorsi noiosi" disse in tono gelido.
La ragazza per un momento incontró lo sguardo di William ma lo abbassó subito.
Aveva gli occhi lucidi.
Ella si inginocchió di nuovo e ricominció a fare quello che stava facendo prima.
"È bravissima, è un peccato che a te non piaccia" esclamó il fratello più grande ghignando.
L'espressione di William non cambió.
"Bene fai come vuoi buona serata".
Dopo queste parole William prese le due ragazze e lasció la stanza.
Il dominatore dell'acqua riprese i capelli della ragazza e riprese a dirigere i movimenti gemendo.
"E tu che hai da guardare? Vattene hai fatto quello che dovevi fare".
Annuii e diedi un ultima occhiata a quella povera ragazza.
Volevo scoprire cosa c'era che nascondeva.
Uscii e andai nella nostra stanza.***
Non passó molto tempo che tornó anche Nora nella nostra stanza.
Le torce erano state spente e le altre ragazze dormivano.
Ma io volevo aspettarla volevo sapere come stava e consolarla.
Ma non feci nessuna mossa quando sentii che stava singhiozzando.
La luce della luna mi permise vederla mentre si mise a letto e scoppiare a piangere disperatamente.
Lei lavorava a palazzo da più di due anni ormai, doveva essere "abituata " a quel tipo di trattamento in un certo senso.
Non capivo perchè stesse così tanto male.
Quando la sentii sussurrai il nome "William" mi sorpresi molto.
Non molto tempo dopo ella si addormentó.
Mi alzai e gli misi meglio la coperta e mi rimisi a letto.
A questo punto ero troppo curiosa di sapere di più.
Il fatto di essere punita non mi avrebbe fermato.
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Hope
FantasyPREQUEL PHOENIX 460 a.c. Si dice che gli Arcadiani arrivarono intorno al 1300 d.c. sulla terra. Questa è una menzogna. Arrivarono molto prima verso il 300 a.c. Allora non esisteva una capitale, ma le cinque città battezzate dagli Arcadiani. Oasis la...