6. Agony

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Hope pov

Kyron.
Ogni tanto mi sembrava ancora vivo, accanto a me, pronto per proteggermi.
Mi succedeva spesso di sognarlo e ogni volta che mi svegliavo mi sentivo sempre peggio perchè lui non era più accanto a me lui era morto, era stato ucciso da quel maledetto di Sebastian.
Più tempo passava, più mi sentivo vuota.
Volevo uccidere Sebastian ma ogni volta che lo vedevo dovevo pensare alle conseguenze per non avventarmi contro il principe di Oasis.
Pensa al tuo popolo, non hai potuto proteggere tuo fratello e tuo padre, devi proteggere loro, continuavo a pensare.
Questo mi stoppava ogni volta.
Stavo lavando il pavimento quando vidi Sebastian entrare nel salone lasciando impronte di fango sul pavimento.
Era tutta la mattina che sgobbavo e lui come se niente fosse arrivava e sporcava tutto?
Gliela avrei fatto pulire con la lingua il pavimento!
"Hai lasciato una scia di sporco, ti consiglio di pulire prima che uccida la tua gente" disse passandomi di fianco.
Sussurrai un insulto e andai a vedere dove iniziavano le impronte.
All'ingresso.
Buono...
Ricominciai a lavare il pavimento dove c'erano le impronte fino ad arrivare nelle sue stanze.
Le porte erano aperte e Sebastian era sul letto che leggeva qualcosa.
"Entra, qui è tutto sporco" disse com voce seria.
Annuii e pulii tutto in una decina di minuti.
All'improvviso Sebastian si mise seduto, si tolse la tunica rimanendo solo con la fascia inguinale.
Mi fece segno di avvicinarmi e io lo feci.
"In ginocchio" disse con tono intransigente.
Mi morsi il labbro inferiore e ubbidii all'ordine.
Egli mi guardò soddisfatto e mi prese il mento tenendolo fra le dita.
"Perchè stai ficcanasando sul conto di quella schiava biondina?".
Rimasi sorpresa, come faceva a sapere?
Egli emise una piccola risata.
"Ho le informatrici che mi dicono quello che fai, vedi di smetterla altrimenti saranno guai" disse a denti stretti.
"Io non sto facendo nulla" negai.
Il dominatore dell'acqua mi strattonò i capelli e attacco la faccia alla stoffa della fascia inguinale.
Aveva il cazzo che si stava indurendo lo sentivo...
Più respiravo affonnasamente per il terrore più diventava duro.
"Va bene non lo farò" ringhiai.
Egli sbuffò e mi spinse la faccia ancora più a fondo.
"Sembra che a te non ti interessi molto quello che ti succede, il tuo difetto è che sei troppo altruista.
Hai venduto te stessa per la libertà del tuo popolo e ora dovrai fare la brava ragazza se no farò del male alla tua amichetta chiaro?" Disse con tono duro.
"Chiaro" sussurrai stringendo i denti furibonda.
Egli mi spinse via divertito da tutta questa situazione.
Mi rimisi in ginocchio con la mascella serrata mentre lui mi girava intorno in cerca di qualcosa da farmi.
Egli si fermò e mi sorrise in modo malvagio.
Deglutii un po impaurita da quello sguardo da pazzo che aveva.
Prese un piccolo vaso grosso come le sue mani, con il collo lungo e tolse il tappo sorridendo soddisfatto.
"Ti voglio a quattro zampe ora" sibillò.
Mi misi come mi aveva detto e mi scoprii il culo.
Mi mise un dito nella mia minuscola apertura e subito dopo un'altro sforbiciando.
Gemetti per il dolore.
Egli allargò l'apertura sogghignando e iniziò a infilare il collo del vaso facendomi tremare le gambe e gemere per il dolore insopportabile.
Egli mi tenette ferma fino a fare entrare quasi tutto il collo.
Respirai affannosamente mentre tentavo di non piangere.
Egli si sedette vicino a me e mi guardò angelicamente.
"Ecco il giochino che ti propongo oggi.
Dentro al vaso che ti ho ficcato su per il culo" rise "c'è un veleno per i dominatori  del fuoco di mia invenzione, sarà meglio che tu stia in una posizione tale da non farlo entrare dentro di te.
Altrimenti i tuoi poteri potrebbero ritorcersi contro di te o addirittura essere soppressi" disse sogghignando.
Lo guardai terrorizzata.
"No, non fare quella faccia da cerbiatta impaurita, ti sto facendo un favore dovresti ringraziarmi" disse con un sorriso smagliante.
Dovevo assolutamente farcela.
"Non ti è consentito usare le mani per spostare il vaso.
Ogni volta che lo farai ti guadagnerai cinque frustrate" disse sogghignando.
Annuí cercando di mettermi meglio, il risultato fu che alcune goccie scivolarono dentro di me e io gemetti stringendo i pugni per il dolore.
"Che piacevole sorpresa, non pensavo facesse cosí male per un paio di goccie" disse soddisfatto.
Mi alzò con brutalità afferrandomi i capelli e istintivamente mi tenni il vaso con la mano.
La mia mano venne schiafeggiata via e io fui rimessa in ginocchio facendo sbattere il culo per terra.
Il collo del vaso entrò ancora facendomi gemere.
"Che cattiva ragazza, già infrangi la mia regola?
Forse ti piace essere punita, forse sei masochista" disse prendendo una frusta da un cassetto e srotolandola.
Mi tolsi la tunica coprendomi la parte davanti del corpo.
Lo odiavo da morire, odiavo la sua crudeltà!
"Adoro giocare con te non è la stessa cosa per te?" Chiese euforico.
Non risposi attendendo le frustate.
La prima arrivò mozzandomi il fiato.
"Rispondi" disse in tono freddo facendo partire la seconda frustrate.
Gemetti.
La terza.
"Ho detto rispondi" ringhiò facendo partire la quarta frustrata.
Strinsi i denti.
"Ho detto rispondi al tuo padrone!" Urlò dandomi la quinta frustrata.
La più violenta di tutte.
"Lasciatemi andare vi prego" lo implorai respirando affannosamente.
Egli rise.
"E perchè dovrei? Voglio divertirmi ancora un po con te.
Guardami negli occhi" disse sedendosi sul letto ammirandomi.
"Dì quanto sei grata al tuo padrone per non aver schiavizzato il tuo popolo insulso" disse sogghignando.
La mia espressione per un momento si indurii per la cosa che mi aveva appena chiesto.
Come osava essere così subdulo?
Fanculo, non avevo altra scelta.
Mi feci coraggio e parlai.
"Sono-sono molto grata al mio padrone di-di non aver schiavizzato il mio-il mio popolo" gemetti stremata per il dolore fisico e nel cuore.
Ora a Sebastian brillavano gli occhi nel vedermi cosí umiliata.
"Che suono magnifico, mi piace essere acclamato da te mia piccola Hope.
E di che cos'altro sei grata al tuo padrone?" Chiese visibilmente eccitato.
Gemetti abbassando lo sguardo per un secondo continuando a tremare per il dolore.
Di cosa dovevo esserli grata? Mi stava distruggendo!
Mi stava riducendo in piccoli pezzi ma forse voleva essere acclamato per le sue gesta contro di me.
"Sono grata al mio padrone di essere stato cosí gentile da lasciarmi in vita" sussurrai piano.
Egli annuii facendomi segno di continuare.
"Sono grata al mio padrone per non avermi ancora scopato" gemetti.
Sebastian scoppiò a ridere.
"Credimi sarai grata anche quando ti inizierò a fottere piccola verginella.
Il giochino di oggi ha anche lo scopo di allargarti l'apertura per il mio cazzo" disse sogghignando.
Strinsi i pugni furibonda.
Mi rimisi la tunica.
Tutto questo giochetto psicologico mi stava facendo venire voglia di ucciderlo sul momento.
"Beh continua non ti ho mica detto di smetterla" disse legandomi al suolo con una catena.
"Sono grata al mio padrone per essere cosí gentile con me nonostante sia una dominatrice del fuoco" dissi ringhiando sarcasticamente.
Egli rise, prese il vaso, mi mise in una posizione tale che versò un bel po del suo contenuto facendomi urlare dal dolore.
Mi rimise nella posizione di prima.
"È magnifico il suono delle tue urla, potrei vivere solo di questo da quanto mi piace".
Respirai affannosamente.
"Che cos'ho fatto per meritarmelo?" Sussurrai.
Il castano chiaro sorrise.
"Ho avuto l'impressione che tu avessi detto quella frase con sarcasmo ma mi sbaglio vero?".
Annuii.
Un forte schiaffo mi arrivò sulla guancia.
"Come osi contraddirmi piccola nullità?" Chiese furibondo.
Oggi era proprio in vena di torture...
"Chiedo perdono padrone non intendevo mancarvi di rispetto" sussurrai buttando via per l'ennesima volta il mio orgoglio e la mia dignità.
"Parla ancora senza il mio permesso e ti taglierò la lingua" disse gelido.
Annuii.
Egli sorrise.
"Mi piace come ti sto plasmando, non è stato molto difficile piegarti al mio volere.
Ma ho la sensazione che ci sia ancora molto lavoro da fare e io non aspetto altro che renderti perfetta per le mie esigenze.
Sono proprio felice che quel giorno in battaglia abbia ucciso il tuo lurido fratello davanti ai tuoi occhi.
Ti ha fatto diventare impulsiva e stupida e non hai avuto possibilità contro di me" disse accarezzandomi la guancia.
Abbassai lo sguardo e cercai di trattenere le lacrime.
Come aveva osato parlare di mio fratello quel bastardo?!
Mi arrivò di nuovo uno schiaffo e non riuscii a trattenere delle lacrime che stavo trattenendo insieme a un singhiozzo.
"Deve mancarti tanto il tuo amato fratello" mi schernii soddisfatto.
Abbassai lo sguardo cercando di darmi un contegno.
"È cosí bello vederti perdere il controllo, vedere l'odio che provi nei miei confronti.
Mi da un motivo per continuare a torturarti" sogghignò divertito.
Strinsi i pugni.
"Bene piccola cagnetta resterai quí finchè non mi stancherò della tua presenza.
Prometti al tuo padrone che non toccherai il nostro piccolo oggetto di gioco?" Chiese in modo maligno.
Intanto mi fece mettere a quattro zampe e mi mise una ciotola sotto la mia parte intima per fare pipí.
"Se per qualsiasi motivo dovesse uscire dalla ciotola ti avverto che ti farò leccare il pavimento per pulirlo chiaro?".
Annuii.
"Ora prometti, non ho tutto il giorno ho altro da fare".
Repressi un insulto.
"Padrone, vi prometto che non toccherò in alcun modo il vostro oggetto di gioco" sussurrai.
Come avrei potuto farlo comunque? Ero incatenata!
Egli annuii soddisfatto.
Mi toccó i capelli completamente spettinati.
"Rosso fuoco, chissà se cambieranno colore quando perderai i tuoi poteri e diventerai una semplice umana" disse incuriosito.
Mi morsi il labbro inferiore.
"Che effetto fa avere i capelli più corti di un uomo?" Mi schernì.
Mi fece segno di parlare.
"Non fa nessun effetto, sono capelli ricresceranno" dissi in tono gelido.
Sebastian fece quel tipo di sorriso che non prometteva niente di buono, mentre mi arruffava i capelli con delicatezza.
"Non vedo l'ora di fotterti
Ho visto il tuo sguardo mentre mi fottevo la tua amica, ho visto la paura per te stessa" disse prendendomi la mascella costringendomi a guardarlo.
Lo guardai terrorizzata.
Il principe scoppiò a ridere.
"Questa espressione però è molto meglio.
Mi stai rendendo felice continua cosí.
E ora inchinati davanti a me nullità" disse in tono gelido mentre si rivestiva.
Non ebbi altra scelta...
Lo sentii ridere e uscire dalle sue stanze dandomi un ceffone su una natica facendomi gemere.
Maledetto, era un pazzo.
Mi chiedevo quanto sarebbe durato tutto questo interesse per me prima di uccidermi.

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