10. Surrend

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Hope pov

Ero incatenata lí da parecchio tempo.
Francamente non provavo neanche a muovermi, le poche volte che ci avevo provato il dolore mi immobilizzava.
Ogni tanto Sebastian veniva a godersi le mie sofferenze.
Si sedeva a gambe incrociate sul pavimento lurido, mi osservava per una paio di ore e poi se ne andava.
Era davvero inquietante.
Non so che giorno fosse ma le cose cambiarono.
Sebastian come al solito si mise a scrutarmi per un po, poi sorprendentemente aprí la cella e si sedette vicino a me.
"È ora di uscire, ce la fai da sola?" Chiese gelido.
Annuì senza guardarlo.
Egli mi liberó dalle catene e così mi alzai, anche se con un po di difficoltà.
Il dolore era sopportabile.
Lo seguii fino ad uscire dalle segrete.
Perchè mi stava lasciando andare?
Non mi aveva fatto del male, c'era sotto qualcosa.
"Perchè mi stai lasciando andare?" Mormorai appena.
Egli si giró verso di me e mi raggiunse.
Mi attiró verso di sè, ora potevo sentire il suo respiro talmente eravamo vicini.
Stava sorridendo.
"Ho in serbo qualcosa di davvero speciale per te piccola Hope" mormoró in tono tranquillo.
Rabbrividii.
"Lo trovi così divertente torturarmi?".
Il dominatore dell'acqua emise una piccola risata di scherno.
"Una gioia immensa piccola Hope.
Ti dico un ultima cosa prima di lasciarti tornare alle tue mansioni di schiava".
Si leccó le labbra.
"Sarai tu stessa a darmi te stessa.
Tu mi darai tutto quello che voglio" esclamó sogghignando.
Lo guardai sconvolta.
Sebastian mi fece l'occhiolino e mi lasció andare.
"Succederà presto".
Dette quete ultime parole si allontanó lasciandomi con mille domande e sopratutto con la certezza che tutte le sue previsioni si sarebbero avverate.

***

Erano passati cinque giorni e ancora non era successo nulla, Sebastian mi aveva ignorata completamente.
Ció mi faceva venire ancora più ansia.
"È un peccato che mio fratello ti abbia strappato via i poteri.
Avrei voluto usufruire ancora un po dei tuoi massaggi" disse Lexa.
Stavo pulendo le sue stanze e non l'avevo sentita entrare.
Al solo ricordo di quel giorno mi venne la pelle d'oca.
Ancora a volte facevo fatica a sedermi...
Per non parlare del dolore psicologico che mi aveva provocato strapparmi via i poteri...
"Già..." risposi con tono assente continuando a pulire.
Sentí i passi della dominatrice dell'acqua farsi sempre più vicini fino a che me la trovai davanti.
Il suo sguardo era sempre incuriosito da me quando ci trovavamo nella stessa stanza, come se fossi un esperimento.
"Lascia stare William, lui non ti ha fatto niente, lui è buono, non gode del male degli altri, non è come Sebastian.
La prossima volta che oserai fare le tue supposizioni ti succederà qualcosa di peggio della prigione" esclamò la bionda con tono estremamente serio.
Non riuscí a trattenere un sorriso.
"Siete tutti dei mostri qui.
Sebastian è il peggiore, William fa la parte del gentiluomo ma è malvagio quanto Sebastian.
E poi ci sei tu.
Tu che vuoi essere come loro ma che sei solo una donna.
Non riuscirai mai a raggiungere il loro livello, ti basta pensare che non ti abbiano fatto partecipare alla guerra.
Probabilmente ti cercheranno un marito e finirà tutto il divertimento che stai passando ora.
Se Sebastian ti aiuta ad allenarti è solo un passatempo, nient'altro.
Ragionaci e dimmi che ho torto" dissi sogghignando.
Non ero riuscita a trattenermi, dire che William era innocente...
Stronzate, lui era esattamente come Sebastian solo che non lo dava a vedere.
Lexa sorrise.
"Mi diverte un sacco vederti parlare senza pensare alle conseguenze, è come se tu volessi essere punita ad ogni costo.
Seb mi ha rivelato il suo piano e mi diverte molto che avrò la mia vendetta senza muovere un dito.
Ti meriti questo e altro Hope.
Anche tu hai un lato oscuro e lo hai appena dimostrato.
Divertiti con mio fratello" disse con un sorriso malvagio.
La guardai mentre si stese sul letto e si mise a leggere un libro ignorandomi.
Dopo qualche minuto ripresi a pulire le sue stanze.
Io non ero cattiva, volevo solo difendermi da questi mostri.
Nient'altro.

***

Era mattina presto e stavo pulendo il pavimento della sala da pranzo.
Era tutto cosí tranquillo quando loro non erano nelle vicinanze...
Sentì che qualcuno stava correndo verso la sala da pranzo.
Rimasi completamente sopresa nel vedere Tara sorpassare quella porta con una decina di abitanti del mio popolo.
Erano tutti guerrieri.
Ella mi saltò addosso abbracciandomi calorosamente.
Appena mi accorsi dove si trovavano e cosa stavano facendo, l'allontanai.
"Che cosa ci fate qui?" Chiesi con voce ansiosa guardandomi intorno.
Tara mi sorrise.
I suoi lineamenti erano graziosi, indossava l'armatura come tutti gli altri.
"Siamo quí per portarti a casa, mia regina" disse inginocchiandosi.
Non era necessario, eravamo cresciute insieme e per un periodo avevamo seguito gli stessi allenamenti.
Era una mia cara amica.
L'aiutai a rialzarsi.
"Se vi scopre Sebastian sarete tutti morti.
Andatevene fino a che siete in tempo.
Fin ora me la sono cavata, continuerò cosí" dissi con tono sicuro e un po distaccato.
Tara guardò gli altri e sospirò.
"Sei la nostra regina, non possiamo abbandonarti qui al tuo destino".
Risi.
"Ho preso io questa decisione, ora andatevene.
Quello che è fatto è fatto.
Spero che vada tutto bene nel nostro paese" dissi con lo stesso tono di prima.
"Ma mia regina..."
La interruppi subito.
"Non sono più la vostra principessa tanto meno la vostra regina fatevene una ragione.
Ho barattato la mia vita con quella di tutti voi, non dovevate venire e basta.
State correndo dei pericoli inutili.
Io non posso più..."
Feci una pausa, non potevo essere più la loro regina perchè non avevo più il mio dominio...
"Va bene cosí, andate ora" sussurrai.
"Abbiamo fatto un accordo piccola Hope".
A sentire quella voce mi venne immediatamente la pelle d'oca.
Come avevo fatto a non notare Sebastian sull'uscio della porta?
"Che accordo?" Dissi guardando Sebastian e poi Tara confusa.
Il dominatore dell'acqua sogghignó avanzando tranquillamente verso di me.
"Vedi Hope, io e la tua amica abbiamo fatto un patto.
Loro sono venuti qui per riportarti nel tuo paese, ma gli ho detto che tu avresti potuto andare solo se avessi dimostrato che hai ancora il tuo dominio" disse sogghignando.
Gli lanciai un'occhiata assassina.
Sapeva benissimo in che situazione ero...
Guardai la ragazza dai capelli castani e gli altri.
I loro volti erano pieni di aspettative...
"Io non..."
Prima di dire altro Sebastian scattò verso un abitante di Ígnis e lo portò da una parte della stanza sogghignando.
Iniziò a usare i suoi poteri per congerlarli il corpo...
"Sebastian che stai facendo? Avevamo un accordo!" Gridò Tara.
Sebastian fece un cenno verso di me.
"Dipende tutto da lei.
Se riuscirà a scongerlarlo prima che muoia vi lascerò andare via tutti" esclamò divertito.
Lo guardai terrorizzato.
"Che cosa aspetti? Devi salvarlo!" Sbottò la castana.
Potevo solo provarci...
Mi precipitai verso di lui e cercai di concentrarmi.
Il ghiaccio era già arrivato alle ginocchia e Sebastian si era messo in un angolo a godersi la scena.
Non stava succedendo nulla...
Non sentivo niente dentro di me, come se il fuoco che viveva dentro di me si fosse istinto.
L'uomo che stava congelando mi implorava di aiutarlo, ma io non sapevo che fare.
Mi sentivo impotente.
"C'è qualche problema?" Chiese il principe di Oasis con finto stupore.
Ringhiai e riprovai a riprodurre del fuoco dalle mie mani.
Avrebbe potuto scongelarsi il dominatore stesso se il biondo cenere non gli avesse congelato le mani.
"Mi dispiace tantissimo..." sussurai all'uomo che stava congelando.
Guardai Tara.
"Ho perso i miei poteri...
Mi dispiace tanto non posso salvarlo e non posso tornare a casa con voi..." mormorai affranta.
La mia gente mi guardó con un misto di stupore e disprezzo.
"Lo sapevamo, Sebastian ce lo aveva detto ma non volevamo crederci.
Hai buttato via il tuo dominio per una cagna dominatrice dell'acqua, vergognati, non sei più la nostra regina" disse la castana con disprezzo.
Restai a bocca aperta dalle sue parole...
Vidi il dominatore dell'acqua scongelare l'uomo.
Egli tornó con gli altri guardandomi con il loro stesso sguardo.
"Questo era quello che avevo in serbo per te.
Loro non ti considerano più la loro regina, nonostante tu abbia sacrificato te stessa per loro.
Questo è il tuo popolo, avresti dovuto lasciarli morire e salvarti" disse il dominatore dell'acqua.
Implorai con lo sguardo i dominatori del fuoco.
"Vi ho salvato, ho salvato una vita umana, non potete disprezzarmi per questo!" Sbottai.
Tara e gli altri risero.
"Possiamo eccome.
Noi ti disprezziamo per quello che hai fatto e lo diremo a tutti i dominatori del fuoco.
Sei una semplice schiava umana ora.
Goditi la permanenza" disse gelida.
Ella si rivolse al dominatore dell'acqua.
"Sebastian grazie per averci aperto gli occhi.
Troveremo della gente forte che possa governare.
Siamo certi che non avremo più bisogno di arrivare a una guerra".
Sebastian annuì e così uscirono lanciandomi un ultima occhiata.
Il mio popolo mi aveva tradito, mi aveva voltato le spalle per aver scelto di salvare una vita.
Non me lo sarei mai aspettato da Tara...
Avevo sacrificato tutto quello che avevo e ora non mi era rimasto nessuno da proteggere.
Ero sola.
"Andiamo principessa dovevi aspettartelo" mi prese in giro il biondo cenere.
Scossi la testa, non me lo aspettavo proprio...
Mi sentivo completamente vuota, tanto valeva abbracciare il mio destino...
Non valeva più la pena combattere.
"Hai vinto... mi hai tolto ogni cosa, non c'è più niente che valga la pena di combattere.
Ne ho abbastanza, mi arrendo" mormorai distrutta.
Sebastian si avvicinó alzandomi il mento costringendomi a guardarlo.
Era pienamente soddisfatto.
"Era quello che volevo".

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