Mi svegliai di colpo alzandomi facendo un gran baccano urlando.
Dov'ero? Cosa stava succedendo?
Ero molto confusa e stavo avendo un attacco di panico.
Sebastian si era svegliato dopo di me.
Era preoccupato e si era avvicinato con cautela a me.
Mi tremava il corpo e sentivo la scuoiatura bruciare moltissimo.
Sebastian mi sfioró le mani e incominció a respirare piano ripetendomi di fare come stava facendo lui.
Ci provai mai fallì.
Di cosa mi stavo preoccupando? Era tutto apposto...
Il dominatore dell'acqua si avvicinò ancora e mi abbracció dando delle piccole carezze alle schiena e dicendomi di respirare piano.
Feci come mi era stato detto e iniziai a sentirmi meglio.
In poco tempo riuscì a ristabilire il battito e tremai sempre meno.
"Stai un po meglio?" Mi chiese accarezzandomi la schiena mentre mi abbracciava ancora.
Riuscì a sussurrare un piccolo si.
Sentivo la coscia dove ero stata ferita dal minotauro bruciare.
L'avevo medicata come potevo con dell'acqua legandoci un pezzo di stoffa.
Il dominatore dell'acqua si accorse che c'era qualcosa che non andava in quel punto così sciolse l'abbraccio e slegó il pezzo di stoffa.
Non era così brutta come pensavo.
Egli non ci pensó due volte a curarmela con il suo dominio.
Restai per tutto il tempo in silenzio beandomi di quella strana sensazione di piacere.
"Che cosa è successo?".
Si riferiva sicuramente a prima.
Potevo dirlo che avevo avuto un brutto sogno?
Potevo dirli che avevo sognato il giorno in cui avevamo combattuto il minotauro e che avevo sognato che lui moriva?
"Niente, un brutto sogno.
A volte mi capita con gli attacchi di panico molto più forti" dissi passandomi una mano sulla scuoiatura.
Sentì la sua mano sulla mia e un piccolo sospiro uscire dalla sua bocca.
Appena cercó di allontanarsi gli feci cenno che non volevo.
Mi avvicinai e senza guardarlo misi le mani sul suo petto e appoggiai anche la fronte.
Egli capì subito e tornó ad abbracciarmi.
"Fa così male" sussurrai con voce rotta mentre le lacrime avevano cominciato a scendere.
Restammo così per un tempo indefinito e io finí per addormentarmi fra le sue braccia.
"Mi dispiace è tutta colpa mia" sentì poco prima di addormentarmi.***
La mattina dopo fu Sebastian a svegliarmi.
Facemmo colazione in silenzio.
Non capivo cosa c'era che non andava.
Sebastian sembrava più strano del solito, più pensieroso.
Prendemmo le nostre cose e ci rimettemmo in viaggio.
Tutto questo silenzio mi dava sui nervi.
"Sebastian?".
Egli mi ignorò.
"Sebastian cosa c'è che non va?" Sbottai.
Finalmente sembravo avere la sua attenzione.
"Quello che è successo stanotte mi ha fatto riflettere".
Che significa?
"Questo che vuoldire?" Gli chiesi confusa.
Il dominatore dell'acqua si fermò e mi guardò negli occhi.
"Vuoldire che ho capito che devo lasciarti in pace.
Questa situazione ti sta facendo impazzire quindi faccio io il primo passo dicendoti che ognuno prenderà la sua strada cosí sarai felice" mi spiegò.
Ero completamente sconvolta.
Prima mi diceva che mi amava e ora si tirava indietro?
"Sei un coglione.
Mi stavo iniziando ad aprire con te e ora ti tiri indietro?" Sbottai incazzata.
"Si lo faccio perchè sono andato troppo oltre.
È colpa mia se hai attacchi come quelli che hai avuto stanotte.
È colpa mia se hai quella scuoiatura per metà testa.
È colpa mia di tutto" sbottò ricominciando a camminare.
Gli lanciai addosso del fuoco e lui si fermò lanciandomi un occhiataccia.
"Si è colpa tua di tutto questo finalmente te ne sei accorto grandissima testa di cazzo ma io sto cercando di fare un passo avanti verso di te, tu non puoi farne uno indietro.
Non puoi!
Se ti tiri indietro ora vuoldire che non è vero che ti piaccio ancora.
Quindi prendi una decisione o decidi di impegnarti seriamente a farmi capire che ci tieni o la finiamo per sempre".
Ha la sua chance voglio vedere cosa sceglierà.
Egli abbassò lo sguardo, dopo qualche minuto fece un passo in avanti, verso di me.
Mi guardò negli occhi serio e un po spaventato.
Ne fece un'altro e un'altro ancora fino a restare a pochi centimetri di distanza.
"Ho sempre ammirato la tua grinta e ora che penso che forse tornerai a essere mia non posso tirarmi indietro, non se me lo dici tu.
Cercherò di rimediare ai miei guai.
So che quella che hai in faccia ti ricorderà sempre il mostro che sono stato ma proverò a riscattarmi te lo giuro" sussurrò con voce tremante.
Sorrisi e lo baciai.
Egli rimase sorpreso ma ricambiò.
"Ti amo" lo sentí sussurrarmi all'orecchio quando ci staccammo.
Mi prese la mano e la baciò sapendo che non ero pronta per dirglielo anche io.
Ci rimettemmo in cammino tenendoci per mano.***
Non ci mettemmo molto a tornare ad Oasis.
Due giorni.
Arrivati in città tirai fuori la testa del minotauro e la diedi a Sebastian.
Egli la prese ringraziandomi ed attraversammo la città mentre la gente tornava ad acclamarlo.
Era di nuovo uno specie di eroe ora.
Ad aspettarci davanti al palazzo c'era William e Lexa.
Lexa corse ad abbracciare il fratello mentre i due fratelli si salutarono con un saluto abbastanza rigido per i miei gusti.
William ci informò che stasera ci sarebbe stato un banchetto per questa impresa.
Rimasi un po in disparte mentre entrammo.
Mi sentivo in imbarazzo e fuori posto.
Io e Sebastian non avevamo detto niente di noi.
Ben presto si fece sera e arrivarono un sacco di invitati dagli altri regni, tranne Ígnis.
Mi ero allontanata un secondo da Sebastian per controllare una cosa quando vidi Liana, principessa del regno della terra abbracciare Sebastian.
Ella si congratulò molto con lui e gli disse che non vedeva l'ora delle loro nozze.
LORO nozze?
Quando? Cosa? Chi? Perchè?
Eh?
Avevo sentito male?
William confermò mentre Sebastian sembrava stranito.
D'istinto indietreggiai e prima di uscire vidi lo sguardo di Sebastian posarsi su di me.
Cosa mi aspettavo?
La verità mi era stata sbattuta in faccia di nuovo.
Mi ero ricoperta di talmente tanto odio, disonore e chi più ne ha più ne metta, io davvero pensavo di avere un futuro con Sebastian?
Lui un principe io un esiliata.
Uscí più velocemente possibile dal palazzo sentendomi di nuovo qualcosa di inutile.
Con la consapevolezza che nessuno mi avesse seguito.
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Hope
FantasyPREQUEL PHOENIX 460 a.c. Si dice che gli Arcadiani arrivarono intorno al 1300 d.c. sulla terra. Questa è una menzogna. Arrivarono molto prima verso il 300 a.c. Allora non esisteva una capitale, ma le cinque città battezzate dagli Arcadiani. Oasis la...