17. Death(?)

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Hope Pov

Il sorrisetto malefico di Sebastiam mi fece gelare il sangue per un attimo.
Si era rialzato con tanta facilità dopo tutto quello che li avevo fatto che per un secondo ebbi paura di lui.
Poi iniziai a ridere.
Forte, senza ritegno, in modo pazzo.
Era tutto chiaro nella mia testa.
Non dovevo avere più paura di nulla perchè ora sapevo che sarei morta in ogni caso.
Gli lanciai il coltello che prese al volo.
"Coraggio ammazzami Oasiano" dissi sogghignando.
Sebastian mi guardò sbigottito.
"Tutti quí si sono divertiti, persino io dopo mesi.
Ora prenditi la mia vita cosí sarete tutti felici e vivrete la vostra meravigliosa vita" dissi con tono minaccioso.
Non si mosse, continuò a guardarmi.
Stava cercando di capire se era un tranello.
Sbuffai.
"Avanti bastardi nessuno vuole ammazzarmi?
Attenti però che se ritornerò dall'oltretomba ucciderò tutti i presenti in questo posto.
Quindi datevi una mossa sono stanca di aspettare".
Mi rivolsi a tutti, nessuno fiatò.
Persino la regina sembrava spaventata.
Mi rivolsi a lei ora.
"Avanti Kirsten dai l'ordine.
Sei troppo codarda per macchiarti le mani di sangue?
Forza che aspetti?".
Nessuna riposta.
Kirsten e Sebastian si guardarono confusi.
"Il combattimento è finito.
Visto che ci tieni tanto verrai giustiziata.
Sebastian procedi" disse la regina.
"Mettiti in ginocchio e non fare mosse avventate" disse il principe scrutandomi diffidente.
Risi e ubbidii.
Egli mi legò i polsi con una corda e sospirò dal sollievo.
Risi di nuovo.
"È divertente sapere che provi timore nei miei confronti.
Hai paura?" Li chiesi seguendolo fuori dall'arena mentre parte del popolo ci seguiva insieme alla regina.
"No.
È chiaro che sei impazzita completamente".
Sogghignai.
"Forse hai ragione o forse no.
In ogni caso ho vinto io.
Tu non diventerai mai sovrano del tuo paese, forse diventerai un reietto chi lo sa.
In ogni caso mi eccita da morire che per te non ci sia futuro" dissi divertita.
Egli mi lanciò un'occhiataccia.
"Sei una sciocca.
È vero ti ho fatto del male, ma ti ho insegnato a diventare più forte, ora se non hai paura neanche della morte è grazie a me".
"Tu non mi hai insegnato a diventare più forte.
Mi hai usata.
Sono stata la tua schiava, mi hai torturato senza ritegno, hai giocato con il mio corpo sessualmente e in laboratorio.
Tu mi hai reso una persona vuota desiderosa di morire piuttosto che vivere ancora un secondo cosí" dissi con rabbia.
"Bene piccola Hope, vedo che anche tu non riesci a guardare oltre all'apparenza.
Tu non conosci la mia storia ma va bene cosí.
Mi sono vendicato" disse trattenendo la rabbia.
Non dissi nulla.
Voleva imbrogliarmi con le parole.
Lo sapevo.
Il resto del viaggio fu silenzioso.
Arrivati alla cima del vulcano c'eravamo solo io, Sebastian e Kirsten.
Guardai dentro il vulcano e sorrisi.
Era ora.
"Le tue ultime parole?" Mi chiese la regina.
La ignorai e Sebastian mi slegó.
Mi lasciai cadere nel vulcano guardando le stelle in cielo.
Mi aspettai che la lava incadescente mi bruciasse e una morte piena di urla, invece il nulla.
Scoprì addirittura di poterci nuotare e respirarci.
Ero tutta integra.
Non riuscivo ad emergere peró.
Vidi qualcuno in lontananza così mi avvicinai.
Era Talos.
Abbassai lo sguardo.
"Vieni con me" disse il dominatore dirigendosi verso il basso.
Lo seguì senza fiatare finchè non sorpassò una luce rossastra.
Lo seguì e vidi che passata quella specie di barriera non eravamo più nella lava.
Era una semplice grotta.
Un dubbio sorgeva nella mia mente.
Ero morta?
"No non lo sei, dipenderà tutto dalla chiacchierata che faremo ora" disse con voce profonda.
Annuì.
Le zanne del predatore erano enormi, con un morso mi avrebbe potuto staccare metà corpo.
"Raccontami perchè non hai più il dominio" mi ordinó.
Alzai lo sguardo e lo portai ai suoi occhi da felino.
"Ho deciso di mia spontanea volontà di rinunciarci.
Ecco io ho messo in pericolo una dominatrice dell'acqua e per colpa mia stava per morire...
Ho scelto di rinunciare al mio dominio per salvarla" dissi con voce tremante.
Talos ringhió.
Mi sentivo schiacciata dallo spirito del dominatore del fuoco, non ce la feci più a reggere lo sguardo che sentì il corpo muoversi da solo e inginocchiarsi tenendo lo sguardo abbassato.
Mi sentì un po meglio.
Il felino era il perfetto alfa.
"Cosa ti aspetti che io faccia ora?" Mi chiese guardandomi.
"Morte" sussurrai.
Avevo i brividi, Talos mi stava girando intorno come un predatore aspetta di avventarsi contro la sua preda.
I suo artigli raschiavano il terreno roccioso.
Si fermó proprio davanti a me.
"Guardami" ordinó.
Ubbidii.
Era alto circa due metri, era enorme, ma la cosa che mi sorprendeva di più era che camminava a due zampe.
Come gli umani.
Egli aveva un'occhio azzurro e uno giallo/arancione.
Al posto della criniera aveva dei dread che li finivano sulle spalle, alle orecchie aveva dei cerchietti che gli bucavano le orecchie.
Aveva un armatura spessa, aveva un'arma a doppio taglio e un coltello.
Era stupendo.
"Ho letto la tua mente e so tutto cosa ti è successo in questi mesi".
Mi indicó con la zampa sfiorandomi il naso con l'artiglio.
Mi morsi il labbro inferiore.
"Quello che ti hanno fatto è imperdonabile.
Sei stata fedele al tuo popolo, sei diventata schiava di un umano per loro ed è così che ti ricompensano?"
Mi sfioró la parte scuoiata e riuscì a reprimere un gemito di dolore.
"Fa male non è vero?
Vuoi vendicarti?" Mi chiese con tono meno autoritario.
Annuì.
"Tutto quello che ti è successo è stata una grande prova che hai superato.
Sei una persona di tutto rispetto che pensa prima agli altri e poi a sè stessa.
Lo dimostra il fatto che tu abbia rinunciato ai tuoi poteri per una dominatrice dell'acqua.
Una tua nemica.
Saresti perfetta come regina del popolo del fuoco".
Scossi la testa.
"Mi onorano le vostre parole ma non voglio avere più a che fare con il popolo del fuoco.
Per due motivi.
Non ho più il dominio e sono degli ingrati.
Li ho salvati dalla schiavitù e loro che fanno? Mi condannano a morte per aver salvato una vita umana?
Mi dispiace tanto ma se sopravivró me ne andró" dissi con tono freddo.
"Capisco la tua rabbia verso di loro ma tu discendi dalla prima dominatrice del fuoco a cui ho insegnato il dominio.
Lui tornerà e ti aiuteró io a esercitarlo di nuovo.
Sento il tuo desiderio di vendetta e ti aiuteró a saziarlo.
Purtroppo il popolo del fuoco è stato corrotto da Kirsten che ti ha fatto odiare da tutti.
Ti alleneró.
Se quando sarai pronta vorrei riprenderti la tua città saró fiero di te altrimenti lo saró lo stesso.
Sei una grande dominatrice e una grande persona.
Allora vuoi che ti insegni?".
Volevo davvero riprendermi il mio dominio?
Ci pensai un'attimo.
Si, lo volevo.
"Si, perfavore.
Insegnatemi il dominio" lo pregai.
Egli sorrise.
"Ero certo che avresti accettato" disse compiaciuto.

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