3- Roses

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Dieci minuti dopo sono sulla sua jeep.
Dieci minuti dopo non sono più in grado di capire se quello che sta succedendo è solo nella mia mente o è la realta.
Lo sconosciuto che mi è entrato nella testa è Shawn mendes, e ora guida di fianco a me mentre mi sta portano a un suo concerto.
Deve essere per forza nella mia testa. Fisso a ripetizione lui, poi la strada, poi di nuovo lui e poi il mio riflesso nello specchietto. Sembro io quella... sembra tutto reale eppure non può esserlo.
-'il silenzio non ti si addice'- parla Shawn dopo un po'. Sono zitta da quando l ho seguito in macchina. Non ho potuto rifiutare, non ho voluto rifiutare. Se potessi scegliere sceglierei di rimanere vicino a lui quanto più tempo posso. Non so perché ma la risposta era fin troppo semplice.
-'non so cosa dire... seriamente'- dico scuotendo la testa. -'insomma tu sei lui... cioè tu sei tu.'-
-'direi di sì'- ammette lui lanciandomi un'occhiata divertita.
-'sono rovinata'- commento pentendomi subito di averlo detto ad alta voce.
-'perché saresti rovinata?'- chiede lui allaragnado il sorriso. Come se non lo sapesse. Si vede lontano chilometri che lo fisso come se fosse un muffin.
-'quindi stasera sarò una delle ragazzine urlanti che cadono ai tuoi piedi?'- chiedo per cambiare argomento.
-'sarai te stessa. Non ti ci vedo urlante ai miei piedi però puoi farlo se vuoi, non mi dispiacerebbe '- ribatte.
-'te lo sogni'- dico ridendo.
-'ancora non ci credo di non averti riconosciuto ti sarò sembrata patetica.'-
-'no.. è stato strano ma è la prima cosa che mi ha incuriosita di te'-
La prima? Ce ne sono altre?
-'mi piace la tua musica e quello che scrivi. ma quando ti ho conosciuto mi sei sembrato talmente normale evidentemente che il mio cervello non ha realizzato.'- ammetto. -'eri... sei una persona normale. Non mi sarei nemmeno lontanamente immaginata che una celebrità si sarebbe messa a ballare con una scopa...'-
-'sai hai appena detto la cosa migliore che potessi dire senza neanche rendertene conto.. come al solito.'-
-'che vuoi dire?'-
-'che la mia paura più grande è quella che un giorno la mia parte da celebrità come dici tu si mescolerà alla mia parte normale e non sarò più in grado di riconoscerle e separarle.'-
-'non succederà mai'- dico subito. -'non ti conosco da tanto... anzi da due giorni precisamente ma so che non può succedere. La tua parte umana è mille volte più grande dell altra, non potresti mai confonderla.e ci saranno sempre persone in cui potrai ritrovarla, ti basterà specchiarti in loro per rivederla'-
Si volta di nuovo verso di me quasi incredulo.
-' che c'è?'- chiedo infastidita dalla sua espressione. Ho usato paroloni? Tutti mi prendono sempre in giro per il modo in cui parlo. Non me ne rendo conto giuro.
-'niente, mi piacerebbe registrarti quando parli per riascoltarti quando ho bisogno di sentire qualcosa che mi fa bene'-
-'ah..'- dico arrossendo e guadando fuori dal finestrino.
-'comunque sia il tuo sogno si è realizzato. Avevi ragione l altra sera, ad alcuni succede'- cambio di nuovo discorso. -'come hai fatto a startene in silenzio e ascoltare i miei patetici deliri su quanto sia impossibile.'- mi lamento.
-'ho cercato di convincerti. Ma il bello dei sogni e che non lo hai mai realizzato pienamente, manca sempre qualcosa da rincorrere'-
In quel momento parte una canzone alla radio. Amo quella canzone. Non mi ero neanche resa conto che la radio fosse accesa ma quella canzone la rinocoscerei tra migliaia.
Nello stesso tempo avviciniamo le mani per alzare il volume alla radio. Ci guardiamo e scappa un sorriso ad entrambi ma ancora una volta nessuno dei due allontana la mano.
-'take me back...'- comincio io perché lui completi il titolo della canzone.
-'to The night we met'- finisce lui.
La canzone perfetta.
Il momento perfetto... il ragazzo perfetto.
Solo che al momento siamo diretti a un suo concerto, dove si esibirà davanti migliaia di persone. Eppure per ora siamo solo noi due, nell abitacolo della sua macchina su una strada deserta di sera a cantare ( lui a cantare io a stonare) una canzone che entrambi sconosciamo alla radio che sembra dire le esatte parole che vorremmo dire.
Niente di più normale.

La macchina davanti a noi si ferma. La normalità di poco prima è stata sostituita da quelle che saranno migliaia di persone in fila davanti a un'arena.
Giriamo intorno all edificio prendendola larga.
-'wow..'- dico guardando stupita la folla.
-'già.. fa impressione a volte'-
I suoi occhi brillano mentre guarda la folla che aspetta sotto la pioggia per poter entrare a sentirlo cantare. Ama i suoi fan, ce l ha stampato in faccia e anche se non lo sa è proprio quello che gli impedirà di cambiare, il fatto che quello che prova è vero.
Ci fermiamo in un parcheggio sul retro dopo che un uomo in divisa ci ha fatti passare. james e Geof escono dall auto davanti a noi dopo averci rifilato un'occhiata ed essersi scambiati una battuta entrano.
Shawn si volta verso di me nello spazio ristretto dell abitacolo. Gli occhi nei miei che a stento riescono a sostenerli per quanto sono intensi.
-'preferisco che nessuno a parte loro due ti veda rimani vicina a Geof una volta entrati ok?'-
-'ehm.. ok'- dico in difficoltà andando già in panico. Non posso farmi vedere con lui ovviamente...
Lui fa un mezzo sorriso e sposta di nuovo una ciocca di capelli dietro al mio orecchio facendomi rilassare all istante e nello stesso tempo mancare il respiro.
-'mi rende nervoso averti qui'- ammette con un mezzo sorriso.
-' cosa?'- dico incredula. -'è pieno di ragazze ogni concerto.'-
-'non sono te'-
-'giusto... considerate le mie doti canore è normale tu ti senta a disagio.'- lo prendo in giro anche se in fondo ho capito cosa intende, o almeno spero di aver capito bene cosa intende.
Il suo sorriso si spegne lentamente mentre si avvicina a me sempre di più. Non sto più respirando, sento il suo profumo farsi sempre più intenso, il colore dei suoi occhi sempre più vicino.. e le sue labbra tanto vicine che parlando potrei sentire che sensazione da averle sulle mie. È una pazzia, tutto questo non ha nessun senso, nessuno. Ma vorrei che lo facesse, vorrei che mi baciasse perché non c'è nessun altro posto in cui vorrei essere in questo momento se non qui con lui.
Qualcuno bussa sul suo finestrino facendo sussultare entrambi. La sua mano che era rimasta sulla mia guancia si appoggia casualmente sulla mia coscia mentre si volta verso il suo finestrino picchiando la testa contro il tetto dell auto.
-'devi uscire amico'- dice geof con un enorme sorriso stampato in faccia.
Mi ci voglio due secondi per riprendere l abilità di respirare.
-'credo di dover andare'- dice lui scusandosi con lo sguardo.
Annuisco dato che non so più come parlare e lui sorride.
-'tutto ok Anna?'- chiede accarezzandomi una mano prima di aprire la portiera.
Sta piovendo. Nemmeno me ne rendevo più conto.
Aspetta una mia risposta prima di uscire nonostante in questo modo allaghi la jeep. Il sorriso vacilla, si sta preoccupando probabilmente la mia espressione non è molto rassicurante in questo momento.
-'si.. tutto bene credo '- mento.-'tu?'-
Tu? Tu? Come mi è uscito?
-'alla grande'- dice sorridendo e uscendo di scatto per venirmi ad aprire.
Mi prende leggermente per un braccio e mi porta con se nell ingresso secondario dove Geof e James stanno parlottando con un altro ragazzo ma si bloccano subito quando entriamo. Spero di non avere ancora l aria di una che sta per svenire.
-'tutto bene Shawnie? Chi è la tua amica'- chiede lo sconosciuto.
-'Anna'- dico facendo un gesto con la mano a modi saluto. Lui dice di chiamarsi Tom ma prima che possa aggiungere altro Shawn lo interrompe.
-'geof potresti portarla di sotto... non voglio che Andrew cominci con i suoi discorsi, impazzirebbe se...'-
-'ci penso io'- dice facendogli un occhiolino.
Si sì tranquilli sono un pacco postale.
-'aspetta'- dice prima di andarsene tornando di fronte a me è fregandosene degli altri tre. -'non sparire dopo il concerto ok? Ho bisogno di parlarti'-
-'promesso, ora vai a fare il tuo spettacolo ma non metterti a ballare'- ribatto contagiata dal suo sorriso.
-'non lo farò.'-
-'buona fortuna'- dico mentre mi allontano con Geof. Shawn corre dalla parte opposta regalandomi un cenno prima di sparire, ha gli occhi luminosi, euforico prima di salire sul palco tanto che a momenti inciampa mentre scende le scale due alla volta per andare nel sottopalco.
-'ok l abbiamo perso'- commenta Geof scuotendo la testa divertito. -'vieni con me Anna. Dobbiamo essere in prima fila stasera, non posso perdermi tutti i testi delle canzoni che si dimenticherà'-
Geof mi accompagna in una scalinata secondaria sul lato destro del palco e controlla accuratamente dietro ogni angolo prima di farmi passare.
-'mi sento una spia russa'- commento cercando di stare dietro al suo passo e gridando per sovrastare il boato della folla che invoca il nome di Shawn che non ha ancora iniziato a cantare. Sono agitata anch'io per lui.
-'la spia russa è andrew. Potrebbe sbucare fuori da un momento all altro.'-
-'non può vedermi? Sono una ragazza fuori ce ne sono centinaia non credo si stupirebbe'-
-'si ma tu sei qui'- sottolinea lui fermandosi di botto davanti a me.
-'non può entrare nessuno se sei qui è perché lo ha voluto Shawn, è bravo a fare due più due'-
-'beh sono una sua amica... non può portarmi qui?'-
Geof si volta con un sorriso sardonico stampato in faccia.
-'Shawn qua ci porta la sua famiglia non le sue amiche.'-
-'davvero? Cioè sono la prima ragazza che porta?'- è impossibile, avrà già fatto questa cosa con altre ragazze. Per forza. Non perché sia quel tipo di ragazzo ma perché è normale no?
-'non sai con chi hai che fare. Ok pronta?'-
-'oddio che ansia no'-
-'non devi salire sul palco'- dice divertito.
-'fa niente sono in ansia lo stesso... come fate a gestire questa sensazione tutti i giorni?'- credo che da un momento all altro potrebbe scoppiarmi il cuore.
-'non ci si fa mai l abitudine fino in fondo ma fa parte del gioco'- dice e detto questo apre una porta che ci conduce difronte all intera arena gremita di persone. È immensa, enorme, un unica parete di persone. Ci si sente infinitamente piccolo davanti a una cosa del genere.
-'wow.. è...'-
-'si è impressionante. Vieni con me, vorrà vederti in prima fila non voglio sentirlo lamentarsi dopo.'-
Arriviamo esattamente sotto il palco, separati da una stransenna dalla folla ma con noi in prima fila ci sono comunque delle persone. Geof mi prende per mano per riuscire a non perdermi tra la folla, nessuno fa caso a noi concentrati come sono sul posto vuoto sul palco che sta per essere occupato da Shawn. Una delle cose più assurde di tutto questo? Non sono mai stata a un concerto in vita mia.
L arena è completamente al buio, tutti sono in silenzio ma dura poco perché parte quella che dovrebbe essere l intro: lo sfondo diventa blu, la musica inonda l arena e le persone vanno fuori di testa.
L'immagine di Shawn di spalle e nel grande schermo accompagnata da varie introduzioni su di lui da inizio allo spettacolo.
-'è incredibile'- urlo vedendo il mare di persone che ci circondano.
Ogni secondo che passa mi sento trasportata da un energia sempre più forte, investita da quella di tutte queste persone.
-'non dirmi che non sei mai stata un concerto!'- ribatte geof vicino al mio orecchio per farsi sentire.
-'mai!'-
-'ma come hai vissuto fino ad ora?'-
La risposta rimane sospesa tra di noi perché in quel momento l intro finisce e Shawn compare sul palco tra le urla delle persone. Sono tentata anch'io di mettermi a urlare e saltare anche se ci ho parlato pochi minuti fa. Non sembra neanche più la stessa persona, questo è il suo lato da star di cui parlava, è come non l ho mai visto fin ora, si gode ogni istante sul palco.
Comincia a cantare con il suo miglior sorriso e invita subito tutti a cantare con lui. A un certo punto, non so bene quando durante la prima canzone mi abbandono completamente alla musica e inizio a saltare sul posto, non appena capisco di che canzone si tratta. There's nothing holding me back. La canzone che io stavo ballando quando lui è entrato. Quella che abbiamo ballato insieme... era sua.
Non posso crederci.
Scoppio a ridere come una cretina e comincio a ballarla come quella sera con lui. Shawn si avvicina al bordo del palco esattamente dove ci troviamo noi e per un attimo mi sembra di essere tornati a ballare in quel bar orribile, rivivo le risate, la scopa rotta, ogni cosa peccato che adesso è un po' diverso: non siamo solo, ci sono 16.000 persone e lui è sul palco e si sta esibendo. Dopo aver chiesto alla folla di cantare ( ovviamente non se lo fanno ripetere due volte e nemmeno io..) lo vedo indugiare per un attimo sulla prima fila prima di bloccare lo sguardo su me e Geof. Prima ancora che me ne renda conto lui ha staccato il microfono dall asta e si muove a tempo di musica cantando finché mi raggiunge, canta un paio di strofe guardandomi e io canto con lui scuotendo la testa e scoppiando a ridere quando fa un giro su se stesso e un paio di mosse davvero uscite male davanti a tutto il pubblico che va fuori di testa.
'Dovevate vederlo quella sera' penso tra me e me scoppiando a ridere di nuovo.
-'ma che cazzo?'- dice geof scoppiando a ridere a sua volta.
-'si... lo abbiamo perso davvero'- dice sconsolato e divertito nello stesso tempo
Dopo aver indugiato per un po' davanti a noi Shawn torna al centro del palco e torna a comportarsi come si deve senza passi di danza. È completamente nel suo mondo, parla con il suo pubblico, abbatte qualsiasi muro che potrebbe crearsi tra loro e lui, li vuole sentirli vicini.
Guardandolo si potrebbe dire che è nato per quello, che non c'è altro al mondo che potrebbe renderlo così felice. È il suo posto. E lo sarà sempre. Mentre mi lascio trasportare dalla sua voce provo a immaginare come debba essere sentirsi come lui si sta sentendo ora: fare quello che si ama, e venire amato per questo, sentirsi liberi come sembra esserlo lui adesso, non c'è nessun residuo dei timori che provava quella sera. Quando è sul palco li dimentica.. oppure li nasconde molto bene.

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