9-Privacy

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Sono nella mia camera che cerco di studiare letteratura. Ma mentre leggo cime tempestose sempre più spesso la faccia del protagonista si trasforma in quella di Shawn e io non so se farmi rinchiudere o mettermi a ridere.
Così per la ventesima volta mi alzo per andare a prendere qualcosa da mangiare sperando che un po' di zuccheri facciano bene al mio cervello è spengano la mia fantasia. Shawn ovviamente non aiuta.. perché mentre ho preso finalmente il ritmo pubblica una foto su Instagram. Lui fuori dagli studious dove ha fatto l intervista con Geof e la sua guardia del corpo. Ha i capelli spettinati come al solito e il suo sorriso stampato in faccia. Ovviamente riesce a uccidere con una semplice foto.
Ebbene sì, sono diventata una di quelle ragazze che lo stalkera notte e giorno... ho pure attivato le notifiche sul suo profilo.
Però per lui non sono una di quelle ragazze.
Noi stiamo insieme.
Non vedo l ora di passare altro tempo con lui, forse dovrei fare una lista delle cose da fare....
basta. Concentrati. Concentrati.
Mi rimetto a leggere ad alta voce ad Oliver accoccolato sulle mie gambe incrociate. Lui mi ascolta sempre studiare... o lo sfrutta per addormentarsi prima.
Comunque sono davvero presa dalla lettura finché non bussano alla porta.
Kayla sarà fuori per lavoro fino a stasera... in genere da noi non viene mai nessuno tranne il vicino maniaco che usa ogni scusa possibile per bussare alla nostra porta.
Avete delle uova? Si sono rotti i riscaldamenti, avete un letto in più? Mi aiutate a cucinare una zuppa inglese? Poveretto. Se non fosse inquietante, lui e i suoi capelli unticci mi farebbero pena.
Oliver parte all attacco abbaiando. Non so perché lo faccia tanto quando apro la porta farebbe le feste a chiunque entri... ma questo capelli unticci non lo sa. Ecco a cosa è utile avere un pittbul.
-'arrivo!'- dico mettendomi un golf sopra la canotta scollata giusto per sicurezza.
Scendo le scale anticipata da Oliver e apro la porta.
Shawn è davanti a me e occupa tutta l altezza dell ingresso.
-'oddio'-
-'no, sono io.'- ribatte.
Oliver gli salta addosso facendogli le feste e Shawn si abbassa a coccolarlo.
Perché non mi sono guardata allo specchio prima di aprire? Forse perché non mi sarei messa in tiro per il maniaco ma per Shawn si.
-'che ci fai qui?'- chiedo di getto ma poi mi affretto ad aggiungere.-' voglio dire sono contenta che tu sia qui però sai non so come tu sai dove abito e non pensavo che tu..'- sto iniziando a farneticare. Pesantemente.
A Shawn sfugge un sorriso divertito.
-'tutto ok Anna? Giurerei di vederti nervosa'-
-'mm.. no no sto bene... entra'- dico spostandomi di scatto e inciampando in Oliver.
Sempre in mezzo anche quel cane.
Shawn entra guardandosi intorno.
-'lo so non è gran che ... non è quello a cui sei abituato ma è casa.'-
Dico seguendolo Lungo il corridoio.
Lui si ferma e si volta verso di me.
-'è bellissima.'- mi zittisce.-'e per rispondere alla domanda, se lo era di poco prima, ho fatto qualche ricerca e ho scoperto che vivi qui.'-
-'qualche ricerca?'- chiedo sbigottita.
-'si Andrew è un po' fissato'-
-'hai indagato su di me?'-  ribatto indispettita incrociando le braccia.
-'si... solo un pochino'- dice lui per niente pentito.
-'e me lo dici con quella faccia? Cos e ora sapete anche quante volte vado in bagno o che da piccola avevo l ossessione per le capre?'- sbotto.
Lui mi guarda cercando di trattenere le risate ma nel mentre si fa più vicino e io finisco addosso al mobile del corridoio.
-'che stai..'- sussurro.
Lui non mi lascia finire e mi bacia da subito con trasporto prendendomi il volto tra le mani.
Mi sento incredibilmente piccola in questo momento.
-'scusa. Mi sei mancata'-
Dice sulle mie labbra.
Incrocio le braccia dietro alla sua schiena.
-'anche tu'- dico cercando i suoi occhi mentre ci stacchiamo lentamente, entrambi senza fiato.
-'voglio vedere camera tua'- dice accarezzandomi le braccia con le punte delle dita fino a prendermi le mani sfilando così il golf che avevo addosso.
-'cosa?'- dico ad occhi sbarrati.
-'sono solo curioso'- ribatte divertito. -'ti rendo così nervosa?'- chiede.
-'non mi rendi nervosa'- mento.
-'no?'-
-'no'- dico anticipandolo su dalle scale.-'muoviti stai per entrare nel backstage'-
Ancora tenendoci per mano lo guido al piano di sopra fino in camera mia.
È una camera abbastanza spoglia, c'è solo una foto dei miei, qualche cd, un letto, un comodoino e un armadio. È quasi sempre ordinata del tutto diversa dalla mia di Milano piena di poster e foto, è come se per sentire meno la mancanza di casa avessi cercato di renderla il più diversa possibile.
Shawn si guarda intorno per poco e mi accorgo dalla sua espressione che è pensieroso.
-'che ce?'- chiedo.
-'nulla... solo non ti si addice. È ordinata e vuota invece tu..'- dice continuando a guardarsi intorno.
-'io?'-
-'tu sei l opposto.'-
-'dovresti vedere la mia camera a Milano allora... ti sarebbe piaciuta di più. Comunque è una scelta, da quando sono qui ho cercato di vivere diversamente.'-
Dico sedendomi sul letto e lui fa lo stesso prendendo tra le mani cime tempestose.
Quando il letto si piega sotto il suo peso comincio ad agitarmi.
-'perché?'-
-'perché non ero più a casa mia... è come se mi comportassi da ospite'- ammetto.
-'non ti senti a casa?'-
-'è stato difficile ricominciare qui... imparare una nuova lingua e conoscere persone nuove.'-
-'te la stai cavando piuttosto bene'- ribatte lui.
-'fino a una settimana fa no.'- ammetto. -'quando ti ho incontrato pensavo seriamente di mollare tutto e andarmene'- dico.
Shawn mi guarda colpito.
-'e poi cosa è cambiato?'-
-'poi ti ho conosciuto.'-
-'ti ha convinta il mio discorso sul realizzare i propri sogni?'- chiede ironico facendomi ridere.
Mette da parte il libro e si avvicina un po' di più verso di me che osservo ogni suo movimento.
-'in parte... ma mi ha convinto di più vederti esibire. Ho visto quanto eri felice e ho capito che non si può essere così felici in nessun altro modo se non facendo quello per cui si è nati. Poi ovviamente ci sono altri motivi per cui mi hai fatto cambiare idea'- aggiungo con una risata secca. Almeno cento.
Shawn fa un piccolo sorriso osservandomi.
-'anche tu mi hai fatto cambiare idea. Quando quella sera sono entrato nel tuo bar... ero spaventato. Lo ero davvero. Ero appena stato deluso da una persona di cui mi fidavo e mi chiedevo di chi potessi fidarmi, se ormai tutto fosse diventato solo finzione, se quello che provavo importava ancora.. se potevo uscirne o ero obbligato a continuare e non avrei mai potuto tornare indietro o andare avanti.. ma tu mi hai dimostrato che le belle persone esistono. Bisogna solo trovarle. Hai risolto tutto in pochi secondi senza neanche rendertene conto.'-
Gli regalo un sorriso. -'siamo la soluzione di entrambi allora'-
-'chi era questa persona? Non abbiamo mai affrontato l argomento del 'prima di te'- aggiungo.
-'il cosa?'-
-'hai mai amato una ragazza?'-
-'no. Ho voluto davvero bene a una ragazza per un periodo ma non l ho mai amata... l amore è un altra cosa. Comunque Non era una ragazza ad avermi deluso ma un mio amico. Ci conoscevano da quando eravamo  piccoli, siamo cresciuti insieme e ho scoperto che vendeva alla stampa ogni cosa che gli dicevo.'-
-'seriamente?'- chiedo sbigottita. Bell amico...
-'già...'-
-'e il tuo prima di te?'- chiede alzando un sopracciglio. Non sembra che l argomento gli piaccia più di tanto.
-'ce poco da dire. Non ho mai avuto un ragazzo'-
Lui corruga la fronte. -'non è possibile'-
Faccio una breve risata imbarazzata.
-'lo è eccome. Sono strana... devi ammetterlo. Ma mi piace esserlo. Non sono il tipo da storia adolescenziale... abbiamo già toccato questo argomento'-
-'il non accontentarsi.'- ricorda lui.
-'però non mi hai detto se avevi trovato quella persona.'- aggiunge e mi prende alla sprovvista prendendomi le gambe di scatto e facendomi sedere in braccio a lui.
Il cuore balla il tip tap nel petto.
-'vuoi sentirtelo dire?'- chiedo fissando le sue labbra vicine mentre lui fa lo stesso con le mie accarezzandomi lentamente la schiena.
-'si'-
-'sei tu quella persona'- stavolta cerco i suoi occhi mentre parlo e lui lascia che io li trovi.
Fa un mezzo sorriso. -'bene. Perché tu sei la mia'-
Si abbassa sulle mie labbra e mi bacia lentamente togliendomi il respiro.
Ci baciamo per un po' con me in braccio a lui persa totalmente nelle sue labbra.
-'ti sto distraendo dallo studio.'- constata riprendendo fiato prima di tornare a baciarmi.
-'già... hai davvero una pessima influenza su di me'-
Così dopo un po' io tento di leggergli parte di cime tempestose ma lui commenta ogni frase finché non mi ruba il libro e inizia a cantarmi quello che c'è scritto facendomi scoppiare a ridere.
Ovviamente Oliver preferisce la sua voce alla mia e si acciambella vicino a lui. Buon intenditore.
-'che cane voltagabbana'-
-'quindi tu leggi ogni giorno libri come questo? Letterautura..'- dice pensieroso.-' si aggiunge agli indizi'-
-'agli indizi per cosa?'-
-'per scoprire il tuo sogno'-
-'nella tua ricerca su di me non c'era scritto?'-
-'no.. purtroppo.'- ribatte grattando un orecchio a Oliver.
-'quindi stai cercando di capirlo.. bene, tanto è assurdo e stupido. Non ci puoi arrivare'-
-'ho già una mezza idea... ma te la dirò  appena ne sarò sicuro'-
Dice facendomi ridere.
-'stai prendendo molto sul serio questa cosa'-
-'sei un enigma Anna Verni devo cercare di trovare la soluzione.'-
Sei tu la soluzione.
Comunque vedo che sa il mio cognome e dove abito senza che io glielo abbia detto. Ha seri problemi con la parola privacy.. però se da una parte mi infastidisce dall altra mi lusinga.. possibile?
-'dimmi se la trovi'- dico riprendono il mio libro.
-'ora chiudi tutto hai studiato abbastanza'-
-'cosa?'-
-'chiudi tutto. Smettila di tormentarti, andrà alla grande anche se non passerai un mese chiusa nella tua camera vuota a studiare. Fai qualcosa che la vecchia Anna avrebbe fatto.'-
-'la vecchia Anna?'- chiedo con un sopracciglio alzato.
-'si.. quella che sei quando sei con me, la vedo lì che cerca di strapparsi di dosso quella nuova responsabile'-
-'oh davvero?'- chiedo. Si in effetti ha anche ragione... con lui è fin troppo facile essere me stessa.
Scende dal letto e mi porge una mano.
-'non possiamo sprecare questa giornata'-
-'un altro punto della lista?'- chiedo afferrando la sua mano e scendendo a mia volta.
-'no, mi è appena venuto in mente in realtà.'-
-'non me lo dirai vero?'-
-'no. Che sorpresa sarebbe se no? Preparati a camminare , si va in gita'-
-'aspetta'- dico bloccandomi. -'non possono vederci insieme.'- gli ricordo.
Lui mi guarda. -'in questo momento non mi importa che qualcuno possa vederci. Minimamente'-
-'lo so.. ma'-
lui mi prende per le spalle. -'rilassati. Abbiamo detto niente responsabilita ok? Non pensare a nulla. Godiamoci il momento e non preoccuparti'- dice dandomi un bacio sulla fronte. -'dove stiamo per andare non ci vedrà nessuno'- dice con un mezzo sorriso guardandomi dall alto. Perche questa cosa mi agita ancora di più?

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