4-will you let it die or let it grow?

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-' che fai?'- chiedo voltandomi verso di lui per il gesto improvviso.
-'dovevamo parlare giusto?'- dice con un sorrisino prima di sedersi per terra con ancora la mia rosa tra le mani.
Lo guardo stupita.
-'fai sul serio? Vuoi sequestrarmi in un ascensore? e se fossi claustrofobica?'- chiedo sedendomi al suo fianco.
Questo ragazzo è pazzo davvero.
-'correrò il rischio di rimanere bloccato con te in 5 metri quadri mentre dai di matto'-
Rido e oso sedermi un po' più vicino a lui.
mi guarda e il suo sorriso si affievolisce leggermente mentre il suo sguardo si sposta dai miei occhi alle mie labbra.
-'abbiamo poco tempo'- constata  a un certo punto cominciando a torturare La Rosa.
Come prima in macchina siamo chiusi nella normalità di questo momento, per quanto sia normale bloccare un ascensore per parlare.
-'potevamo fermarci in un bar come persone normali'- ribatto ironica .
Lui è stranamente serio.

-'nessuno dei due lo è giusto?'- ribatte. soprattutto lui considerato che ovunque va potrebbe essere riconosciuto... da tutti ovviamente tranne che da me perché ci arrivo dopo. La mia ironia non funziona anzi si fa ancora più serio e le parole che dice rimangono pesantemente sospese tra di noi.
Mi guarda tamburellando sul ginocchio con le dita prima di fare un lungo sospiro.
-'sto per dire la cosa più egoistica che potrei dire. Non dovrei chiedertelo...'- dice alzandosi di scatto grattandosi la nuca con una mano. È davvero in difficoltà.
Mi alzo a mia volta seguendolo.
Se avesse lo spazio probabilmente comincerebbe a camminare su è giù per quanto è agitato.
-'ehi, che ce?'- chiedo preoccupata. Non è che è lui quello claustrofobico?
Questo ascensore è davvero piccolo, soprattutto per lui che è alto quasi due metri.
-'è la cosa più egoistica che potrei chiederti lo so.'- ripete voltandosi verso di me. -' E lo so che è assurdo.. So che potrebbe sembrare impossibile che finirei per farti del male...'-
-'Shawn?'- chiedo con il cuore in gola. Il respiro accelera seguendo l esempio del cuore. Cosa vuole chiedermi?
lui prende coraggio e si blocca difronte a me che fisso ogni suo movimento in attesa di qualcosa che non so se voglio sapere.
-'ci conosciamo da poco.'- ricomincia.

oddio.

-' ma c'è qualcosa che mi dice che non posso lasciarti andare adesso che ti ho trovata. Perché è assurdo ma assomigli esattamente a ciò di cui scrivo...'- dice di getto.-'è come se ogni parola che ho scritto si adattasse perfettamente a quello che sei come se fossi tu la persona a cui destinavo inconsciamente ogni canzone '- aggiunge incredulo con un mezzo sorriso.
-'cosa?'- chiedo senza parole. -'Shawn non puoi dire sul serio...'-
-'sono serio'- ribatte subito facendo un passo avanti che comporta un mio passo indietro.
Scuoto la testa perché non posso lasciarmi andare a quelle parole. Non posso credergli.
-'a quante altre ragazze hai fatto questo discorso?'- chiedo mettendomi sulla difensiva incrociando le braccia nel tentativo di evitare che il cuore mi esca dal petto per quello che ho appena sentito. Non può essere vero, non può pensare davvero quello che sta dicendo perché io non sono niente... cioè sono una ragazza normale, vita normale.... nella mia vita non c'è niente neanche lontamente paragonabile alla sua.
-'a nessuna'- ribatte serio.-' non ho mai incontrato nessuno come te'- faccio un altro passo indietro con gli occhi inspiegabilmente pieni di lacrime perché sto amando ogni parola che sta uscendo dalla sua bocca ma fa anche male pensare che non può essere vero. Perché non Può esserlo giusto? A me non può succedere.
-'Tutto questo è stato stupendo ma tu domani avrai tre mila ragazze ai tuoi piedi da ogni parte del mondo è così! E io non ho niente in più di loro io sono una ragazza banale... normale. Perché stai facendo tutto questo per me?'-
Lui mi si avvicina e io devo fare un enorme sforzo per non allontanarmi da lui. Ho paura di quello che potrebbe dire perché ho paura che potrebbe convincermi. Ho paura che quello che mi sta dicendo sia vero e allora sarebbe un bel problema perché anch'io provo qualcosa per lui. Inutile nasconderlo. Ma non può provare lo stesso... non per me.
-'ehi'- dice facendomi alzare la testa verso di lui. -'guardami'- dice e io apro gli occhi cercando di non far cadere le lacrime.
-'adesso cosa vedi? Quando siamo soli cosa vedi?'-
Io alzo le spalle. -'vedo te.'- vedo quanto sei divertente, semplice, solare, accomodante e... vedo tante cose che mi piacciono... già.
Prende una mia mano e se la appoggia sul petto dove il suo cuore sta battendo forte quanto il mio. Mi vengono i brividi quando sento che battono all unisono.
-'Io sono questo.'- sussurra abbassando leggermente la testa verso la mia. I suoi occhi hanno intrappolato i miei, non c'è modo per cui io possa distoglierli in questo momento anche se sarebbe utile.
Respira. Respira.
-'Hai detto che ti sono sembrato un ragazzo normale. È perché lo sono. Con te sono io. Sono un ragazzo banale e normale esattamente come te. E mi piace esserlo.  Sei l unica che mi vede davvero, lo capisco dal modo in cui mi guardi: vedi me non quello che ho intorno, o cosa sono diventato, vedi la parte di me che è sempre rimasta la stessa. '-
-'smettila Shawn ti prego'- dico riuscendo ad abbassare lo sguardo. Le sua mano tiene ancora bloccata la mia sul suo petto. Non la lascia andare e in effetti io non voglio che lo faccia.  -'perchè...tu non sai niente di me..'- tento di dire ma lui è vicino. Troppo. tanto che se alzassi di più il volto potrei sfiorare le sue labbra. Sento il calore del suo corpo e questo non aiuta la mia fermezza. In più nemmeno io so molto di lui eppure è dal primo giorno che l ho visto che qualcosa è scattato dentro di me, la sensazione che doveva fare parte della mia vita, che lo volevo. Ma non può aver provato lo stesso per me, io non sono lui.
-'ti basta guardarti intorno per avere tutte le ragazze che vuoi... più belle di me e più giuste per te'- insisto anche se la mia fermezza sta cedendo secondo dopo secondo... centimetro dopo centimetro..
Tutto questo è molto romantico certo ma non è così che vanno le cose. Lui, per quanto sembri normale, semplice, alla mano e divertente è un cantante. Lui non può mettersi con una ragazza normale, non nella vita reale. Nella vita reale lui sta con una modella ricca, bella come il sole e fanno foto insieme per qualche rivista. Non con una che di bello ha ben poco e non può nemmeno permettersi l università.
-'non hanno quello che voglio e tu ti sottovaluti parecchio'- ribatte.
Si certo.
-'sono abbastanza sicura che ce l'abbiano'- quello che vuoi ce l hanno eccome.
Lui ride.
Faccio l errore di incrociare i suoi occhi di nuovo per qualche secondo ma così facendo smetto di respirare allora li riabbasso sul suo petto dove la mia mano è ancora avvolta dalla sua.
-'non sono te'- ribatte.
-'frase a effetto'- ribatto anche se sento scorrermi quelle tre parole in tutto il corpo.
-'vuoi sapere perché mi piaci?'-
Al diavolo il respiro devo guardarlo in faccia. Annuisco.
-'sei goffa, guardandoti sembri piccola e delicata invece sei la persona con più cervello che io abbia mai incontrato. Sai sempre cosa dire, sai rendere un piccolo gesto qualcosa di unico, tutto quello che fai ha un sapore diverso se lo fai tu. Anche le cose più stupide. Sei coinvolgente, estroversa, rimani dentro alle persone, sai ridere. Sai chi sei e non hai bisogno del gli altri per scoprirlo, sei te stessa sempre anche quando stai parlando ad uno sconosciuto. Hai cambiato tutta la tua vita a 18 anni da un giorno all altro quindi sei coraggiosa e determinata. Mi sembra di conoscerti da sempre... e il tuo modo di guardarmi non è cambiato quando hai scoperto chi ero, e ora mi guardi esattamente come quella sera al bar nonostante mi hai appena visto esibirmi davnti migliaia persone. Può bastare?'- chiede con un mezzo sorriso.
Mando giù a stento la saliva. Non so più cosa dire.... non so più cosa dire a me stessa per non caderci.
-'mi piaci Anna ed è per questo che ho una paura tremenda di farti del male'-
Lascia la mia mano per accarezzarmi una guancia lentamente con il pollice ed è in quel momento dopo quello che ha detto, per come mi sta guardando che capisco che sta dicendo la verità. Non mi sta mentendo, pensa ogni cosa che mi ha detto.
-'ho paura di trascinarti in qualcosa di più grande di te e di me, ho paura che tu soffra ma non posso lasciarti andare .'-
Allora non farlo.
-'non posso lasciarti andare via senza chiedertelo...'-
La sua mano lascia la mia guancia dopo aver asciugato una lacrima che stava scendendo a tradimento.
Mi porge quella rosa per la seconda volta in questa folle serata.
E mi sorride incerto.
-'spetta te decidere Anna... io ti ho già scelta ma non posso ne voglio obbligarti, sei libera di scegliere... vuoi lasciarla morire o farla crescere?'-
Lo guardo. Prima lui poi quella rosa e provo a immaginare come potrebbe essere lasciarla morire. Andarmene... non vederlo mai più. Non incrociare mai più i suoi occhi e una voragine mi si apre nel petto. Non potrebbe mai essere la mia scelta perché da quando lui è comparso nella mia vita sento che è la persona che stavo aspettando la persona che ho sempre sperato di incontrare, qualcuno su cui potermi appoggiare, essere me stessa, ridere e parlare di tutto. So che è lui. È la persona che aspettavo non importa come si chiama e chi è per gli altri importa cosa è per me.
Prendo La Rosa dopo pochi secondi improvvisamente decisa.
-'la lascio crescere.'- dico con un sorriso e vedo il suo allargarsi.
Lui mi prende per la vita come poco fa e mi fa girare nello spazio angusto facendomi ridere.
-'è da pazzi'- mormoro vicino al suo orecchio stringendomi a lui. Sto tremando.
-'è da pazzi'- ripete cercando il mio sguardo.
Poi mi mette giù lentamente e vedo le sue labbra sempre più vicine, chiudo gli occhi pronta a sentirle sulle mie. Pronta a scoprire che sensazione da baciare qualcuno... baciare lui ma in quel momento l ascensore si riapre.

Like This | Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora