Quando mi sveglio Shawn non ce.
Il dolore alla testa si è fatto meno intenso e il resto del corpo è meno indolenzito così mi alzo. La sveglia sul comodino indica le tre del mattino. Dove sarà andato così presto?
La porta della stanza è socchiusa e da non so bene dove in casa proviene il suono flebile di una chitarra. Rabbrividendo per il freddo seguo quel suono.
Faccio attenzione ad ogni particolare della casa, esco in corridoio dove le pareti sono ancora spoglie ma immagino che presto saranno piene di foto di Shawn e della sua famiglia.
Proseguo fino alla fine del corridoio incontrando varie porte chiuse, probabilmente altre camere o bagni, guidata solo dalla musica e finalmente capisco da dove arriva.
Il corridoio finisce in una sala enorme con cucina a vista. Al centro c'è un divano ad angolo davanti a una tv il tutto illuminato dalla luce della luna che filtra attraverso la grande finestra al centro della parete di fronte che da direttamente sulla torre di Toronto. Ed è proprio lì che è seduto Shawn su una poltrona con la chitarra in mano, completamente assorto a suonarla. Deve essere una canzone nuova perchè non l ho mai sentita.
Mi avvicino in punta dei piedi facendo attenzione a non disturbarlo. La luce della luna gli illumina il viso mentre le sue dita si muovono abili sulla chitarra e lui sembra totalmente concentrato e assorbito da quel movimento e dal suono che produce.
Mi appoggio allo schienale del divano alle sua spalle e lo osservo, potrei rimanere per ore a guardarlo suonare e canticchiare sottovoce le parole delle canzone ma dopo un po' convengo che sia un po' inquietante e decido di rendere nota la mia presenza.
-'è molto bella'- commento.
Shawn non sussulta ma alza gli occhi verso di me con un accenno di sorriso smettendo di suonare come se avesse già avvertito la mia presenza.
-'ci sto ancora lavorando'- mi informa Appoggiando la chitarra sul davanzale interno.
-'non riuscivi a dormire?'- indago.
-'no e poi mi sentivo ispirato'- ammette.
Io intanto mi sono avvicinata e mi sono seduta affianco alla chitarra difronte a lui.
-'cosa ti ha ispirato? La tua nuova casa? Mi piace sai? Voglio dire è ancora un po' spoglia ma immagino che presto la riempirai di chitarre in ogni angolo'- commento facendolo sorridere.
Allunga una mano verso di me e prendendomi per mano mi fa sedere sulle sue gambe.
Il cuore comincia ad accelerare ma non oppongo resistenza.
-'non è la casa ad avermi ispirato ma la ragazza che stava dormendo accanto a me.'- dice.
Mi prendo qualche secondo per gustarmi quelle parole prima di parlare e rovinare tutto.
-'Shawn non puoi dire cosi'- dico con un sospiro appoggiando la testa al suo petto.
-' perché no?'- chiede lui cercando il mio sguardo.
-'perché non è giusto. È un errore essere qui insieme... ci farà solo stare peggio domani mattina lo so'-
-'allora perché non sei andata via?'- chiede guardandomi fisso mentre con una mano mi accarezza il braccio facendomi rabbrividire.
Già... perché non Sono andata via? Avrei potuto... dopotutto non me lo avrebbe impedito se glielo avessi chiesto, mi avrebbe accompagnata a casa.. ma a me non è passato nemmeno per la testa di farlo. Non volevo. Non voglio. Perché se potessi scegliere sceglierei sempre di stare al suo fianco.
-'non te ne sei andata perché non volevi, come non volevo io.'- risponde lui al posto mio guardandomi assorto.
-'è più semplice di quanto sembra'- aggiunge.
Faccio una risata amara.
-'non lo è. Non lo è mai stato'- ribatto.
-'invece si, siamo noi che lo abbiamo reso complicato ma stasera mentre ti guardavo dormire ho capito che non lo era.'- .
Non diciamo nulla per qualche secondo lasciando quelle parole sospese tra di noi.
-'ho scoperto chi è il responsabile delle foto.'- riprende Shawn dopo un po', alzo gli occhi nei suoi stupita dal cambio d argomento.
-'davvero?'- chiedo.
Lui annuisce e il suo sguardo diventa più freddo.
-'andrew'-
Faccio un sospiro... non mi stupisce.
-'come faceva a sapere della casa? E quelle foto.. ci ha fatti seguire?'-
-'penso avesse visto il bonifico dal mio conto corrente per acquistarla... e che ci facesse tenere d' occhio per paura che commettessimo qualche errore e qualcuno ci vedesse. Deduco che le foto che avevamo solo noi due le abbia prese dal mio cellulare...Da quando sono partito insisteva che dovevo dimenticarti forse si è reso conto che non sarebbe mai successo e ha deciso di inventarsi quella storia'- dice lasciando trapelare il suo rammarico.
-'sapeva del tuo problema di fiducia con le persone e lo ha sfruttato'- ribatto.
-'non sembri sorpresa'- commenta Shawn.
-'non lo sono. È stato lui a volermi a Buffalo... non è stata una scoperta sconvolgente in fondo. Credo di capire perché lo ha fatto. È ammirevole il fatto che voglia proteggerti fino a questo punto'- rispondo.
-'ammirevole?'- chiede come se stesse sputando quella parola. -'non lo è per niente! Ha manipolato la situazione perché io ti odiassi, ha messo a rischio la mia carriera lui stesso'- sbotta. Si siede meglio sulla poltrona sorreggendomi con le braccia.
-'non è vero. Sapeva di poterla gestire e sapeva che una volta uscita quella storia non sarei più stata un problema. Hai visto come hanno reagito le persone? Figuriamo se avessero saputo la verità su di noi. Andrew aveva ragione Shawn, e ha cercato di proteggerti..non condivido quello che ha fatto ma posso capirlo.'-
-'beh io no!'-
-'la verità è che ha sempre avuto ragione. La tua carriera, il tuo sogno sono troppo importanti e io non ho nessuna intenzione di metterli in pericolo, come potrei dire di amarti se lo facessi?'- chiedo.
-'io ti amo. Le persone capiranno, ho rinunciato a tanto già.. non rinuncerò a te'-
-'invece lo farai.'- dico irremovibile. Le parole mi escono talmente sicure da sconvolgere sia me che Shawn.
-'non è cambiato nulla. La tua vita non fa per me... Stasera è stato un caso isolato, sapevi che avevo bisogno di te e sei venuto e ti amo ancora di più per questo...ma domani tutto tornerà alla normalità.'- ribatto.
-'non succederà.'-
-'è quello che voglio Shawn'- dico alzandomi e mettendo un po' di distanza tra noi.
-'non lo vuoi.'-
-'invece si. Ho bisogno di riprendermi la mia vita, che tu parta e vada avanti con la tua.'-Lui si alza con un sospiro ripiazzandosi davanti a me.
-' perché devi essere così testarda! Lo so che non posso chiedertelo ma fidati di me, cambierà tutto da domani, il motivo per cui sono qui sei tu, a prescindere da quello che è successo io sono tornato per te.'- ribatte prendendomi le mani nelle sue e chiedendomi con lo sguardo di capire.
-'hai ragione, non puoi chiedermelo'- ribatto. Non dopo quello che è successo.
-'allora guardami negli occhi e dimmi che vuoi che me ne vada, dimmi che lo vuoi e uscirò da quella porta e dalla tua vita per sempre, sei libera di scegliere.'-
L ultima volta che mi ha chiesto di scegliere io ho scelto di lasciar crescere quello che avevamo, ho scelto noi, ma a cosa ci ha portati?
Mi guarda intensamente in attesa che io dica qualcosa ma non trovo la voce per farlo. Vorrei dirgli che non voglio che se ne vada, di rimanere qui perché non c'è altro che vorrei di più ma so che passata stanotte torneremmo punto e a capo. Cosa succederebbe se tornassimo insieme? Dovrei nascondermi ancora o rimanere in disparte sperando che nessuno mi veda? non è questo che merito e non lo merita nemmeno lui. Non merita di perdere tutto per me, non ne valgo la pena e non potrei mai permetterlo.
Andrew ha sbagliato ma lo ha fatto perché sapeva come sarebbe finita e la reazione delle persone è stata chiara.
Così prendo coraggio e con il cuore a pezzi dico la bugia più grande che potrebbe mai uscire dalla mia bocca.
-'voglio che tu te ne vada'- dico con voce rotta.
Capisco di averlo ferito non appena faccio l errore di riguardalo negli occhi.
-'non ti credo'- ribatte deciso.
-'è quello che voglio. Voglio che tu riparta domani e sparisca dalla mia vita. Anzi Questa è casa tua non devi andartene... me ne vado io'- dico desiderando allontanarmi. In realtà non lo desidero, rimarrei al sicuro tra queste pareti con lui fino alla fine dei miei giorni ma sappiamo tutti e due che non posso. Così mi incammino verso la porta.
-'ferma'- dice prendendomi delicatamente per un braccio. È quello dolorante quindi sussulto e lui si scusa con lo sguardo lasciandolo subito. Credo che mi abbia fermata per tentare di convincermi, se solo sapesse che non ce ne è bisogno...
invece non lo fa, prende le chiavi della macchina e torna da me senza guardarmi in faccia.
-'Va bene, ti riaccompagno a casa e sparirò dalla tua vita visto che è quello che vuoi'- dice distaccato.
Mi mordo il labbro per non piangere mentre lui mi precede verso la porta. Quando lo raggiungo mi porge una felpa delle sue dato che i miei vestiti non sono in condizioni bellissime e io la prendo senza guardarlo o scoppierei a piangere.
Due minuti fa ero in braccio a lui. Sembra già passato troppo tempo. Quante altre volte dovrò dirgli addio?
Mi accoccolo nella sua felpa mentre lui guida nel buio. Tra di noi c'è solo silenzio, niente musica, nessuno dei nostri soliti discorsi che in genere ci venivano così naturali.
Ogni tanto gli lancio qualche occhiata furtiva perchè se questo è l ultima volta che lo vedrò voglio memorizzare ogni suo dettaglio.
Quando arriviamo davanti casa di Kayla mi slaccio la cintura con mani tremanti e aspetto che lui dica qualcosa.
Ma non lo fa così mormoro un ciao prima di aprire la portiera ma lui finalmente apre bocca.
-'non è un addio per me'- dice con tanta determinazione che ne sembra certo.
Gli faccio un sorriso tirato. -'se non lo è ci somiglia parecchio'-
Lui lascia che io esca dall abitacolo.
-'è stato un piacere Shawn peter raul mendes, Sono sicura che farai grandi cose'- dico regalandogli un ultimo sorriso.
Lui mi guarda stringendo con forza il volante.
-'la migliore che avevo se ne sta andando in questo momento'- ribatte squadrandomi.
Abbasso lo sguardo, faccio un passo indietro ed entro in casa obbligando me stessa a non voltarmi mai piu indietro.
E sento che questo è un addio. Che non lo rivedrò mai più, che dopo stasera Shawn non farà mai più parte della mia vita.
Questa consapevolezza mi uccide, ma forse ho bisogno che accada, ho bisogno che questo dolore mi soffochi.
Devo lasciare morire quella rosa.
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Like This | Shawn Mendes
FanfictionLei ha una vita normale, si è trasferita in Canada dall Italia per inseguire il suo sogno. Ha solo 18 anni ma le idee chiare peccato che quando devi cominciare a camminare con le tue gambe le cose si fanno serie. Così mentre lavora in un bar in una...