12.Stubborn

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Infilo con una sola mano le chiavi nella toppa della porta di casa,mentre con l'altra reggo l'ombrello.

Beatrice,incollata al mio braccio per essere riparata dalla pioggia,tira un calcio alla porta socchiusa,facendola aprire.

Ci precipitiamo all'interno della mia abitazione,fradice,con i capelli bagnati ed i vestiti umidi.

Il tragitto scuola-casa è stato tremendo,e ad un certo punto neanche l'ombrello serviva a proteggerci dalla pioggia scrosciante.

Abbandono le scarpe all'entrata,e Bea fa lo stesso,per poi buttarsi sul divano con nonchalance.

Ormai è sempre in casa mia,come io in casa sua,e viviamo praticamente in simbiosi.

Persino mio fratello si sta affezionando a lei,a furia di averla continuamente intorno.

"Aleeee,sono tornata!"

Urlo,lanciando l'ombrello nel portaombrelli,per poi sfilarmi di dosso la giacca fradicia.

Subito dopo odo dei passi veloci scendere le scale,segno che mio fratello sta scendendo per pranzare insieme a noi.

Mi saluta con un bacio sulla guancia,per poi dare un affettuoso buffetto alla mi migliore amica,che gli sorride sinceramente.

"Che avete preso,la pioggia?"

Domanda retorico,ridacchiando,per poi cominciare a scaldare le pizze sul fornello.

Beatrice gli risponde affermativamente,comunicandogli che non avrebbe smesso di diluviare prima di sera.

Chiacchierano ancora per qualche minuto,finché non decido di estrarre finalmente le pizze dalla padella,per poi servirle a tavola.

Ci accomodiamo sulle sedie,e subito Alessio comincia a parlare come una macchinetta.

"Dovevi vederlo,stamattina Riccardo era nero!
Ci mancava poco che non prendesse a pugni Mike!"

Esclama,divertito,ed io quasi mi strozzo con l'acqua,sentendo quel nome.

Cerco di ricompormi in fretta,anche se Beatrice sembra aver notato quella reazione inaspettata.

"Perché?"

Azzardo,per poi puntare gli occhi sulla pizza,in modo da evitare lo sguardo indagatore della mia migliore amica.

Sono una che tende a tenere le cose dentro,e non è perché non mi fidi di lei,ma semplicemente perché qualche casino del passato mi ha portato ad essere così.

"Ma te lo sai?
Ha fatto lo scazzato tutto il giorno,penso che Merlo ne abbia fatta qualcuna delle sue."

Risponde,con la bocca piena,alzando gli occhi al cielo con fare rassegnato.

Immediatamente i miei pensieri corrono a ieri sera,con le mie braccia attorno al suo collo e le sue dita ad accarezzarmi i fianchi.

È tutto il giorno che tento di scacciare quel ricordo,tentando di convincermi che quelle strane sensazioni non fossero dovute ad altro che alla leggera quantità d'alcool in circolo nel mio corpo.

Invece più passa il tempo,più non posso fare a meno di pensarci.
Più ci penso,più sento la pelle rabbrividire ed il cuore palpitare.

Sex On Fire||Mike BirdDove le storie prendono vita. Scoprilo ora