18.I don't know why

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"Non vedo di cosa dovremmo mai parlare,Michele."

Rispondo,fingendo indifferenza,mentre mi sforzo di rivolgere l'attenzione ai bicchieri d'acqua che ho appena riempito,in modo da non dover incrociare il suo sguardo.

Non capisco cosa voglia adesso da me,considerando che non ci siamo rivolti la parola per due giorni,e che fino a poco fa non sembrava intenzionato neanche a salutarmi.

"Hai per caso di meglio da fare?"

Domanda,provocandomi,per poi incrociare le braccia e poggiarsi allo stipite della porta della cucina.

Scuoto la testa,con disappunto,quando il ragazzo fa un cenno verso la porta d'ingresso,invitandomi ad uscire.

Lui sbuffa sonoramente,per poi afferrarmi un polso e strattonarmi fuori dalla casa.

Per fortuna dal salotto non si riesce a vedere questa scena,quindi non siamo stati notati da nessuno.

Raggiungiamo il giardino esterno,ed immediatamente la fresca brezza di inizio Dicembre mi carezza il viso e le gambe scoperte,facendomi rabbrividire.

Come d'abitudine,il ragazzo estrae una sigaretta dal contenitore di carta,per poi accendersela con fare esperto.

Questa volta mi costringo a non concentrare l'attenzione sui suoi movimenti,limitandomi ad osservare i suoi lineamenti eleganti.

"Allora?"

Domando dopo qualche minuto di totale silenzio,spazientita.

Ha detto di dovermi parlare,eppure da quando siamo qua fuori non sembra intenzionato a dire una parola.

Il moro sbuffa per la seconda volta in pochi minuti,alzando gli occhi al cielo e liberando il fumo dalle labbra con fare nervoso.

"Perché devi fare sempre tutte queste domande?"

Mi rimprovera,continuando a tenere li sguardo fisso davanti a lui.

Il fatto che si ostini quasi ad ignorarmi da una parte mi rasserena,ma dall'altra mi innervosisce terribilmente.

"È lecito che io faccia domande,se tu ti comporti da incoerente di merda!"

Esclamo,riferendomi chiaramente non solo a questa sera,ma a tutti gli avvenimenti precedenti.

Prima mi insulta,poi mi ignora,mi deride, mi sorride,mi quasi-bacia,e poi torna ad ignorarmi.

"È così importante la coerenza?Perché non posso fare quello che sento e basta?"

Domanda,infastidito,pur mantenendo un tono di voce moderato ed apparentemente indifferente.

Non so rispondere a quella domanda,perché in effetti le cose che dice mi fanno sempre scattare milioni di dubbi sulle mie certezze,quindi decido di assecondare il suo silenzio.

Prima o poi parlerà,tanto vale che lo faccia quando ne ha voglia.

"Ogni tanto mi piacerebbe sapere cosa diamine ti passa per quella testolina."

Sussurra,scuotendo il capo,per voltarsi finalmente nella mia direzione.

Non rivolgo lo sguardo verso di lui,ma la consapevolezza dei suoi occhi su di me mi fa sentire immediatamente più esposta.

"Anche a me,Michele,anche a me."

Rispondo,sospirando sommessamente.

Non me la sento di incrociare lo sguardo,ho davvero l'impressione che stasera potrei esplodere,e l'aria che si respira è già abbastanza tesa.

Sex On Fire||Mike BirdDove le storie prendono vita. Scoprilo ora