36.Someone Can Show You The Reality

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"Niente storie,tu vieni con me,adesso."

Impone mio fratello,corrugando le sopracciglia e avvolgendo una mano intorno al mio braccio,trascinandomi verso l'uscita.

"Credo sia abbastanza grande da poter decidere da sola."

Gli fa notare Michele,poggiato allo stipite della porta della cucina,a qualche metro di distanza da noi.

Cerco in tutti i modi di non pensare a quanto sia attraente anche con indosso una semplice t-shirt nera,mentre lo incenerisco con lo sguardo,
invitandolo a stare in silenzio.

"Stai zitto o giuro che ti prendo a calci in culo."

Gli intima mio fratello,con sguardo di fuoco,a cui il moro risponde con un cenno del capo trapelante totale indifferenza.

"Ma si può sapere cosa ti prende?"

Domando,indispettita,svicolando il mio polso dalla presa ferrea della sua mano.

"Sebastian mi ha raccontato cos'ha visto.
Non l'ha fatto con cattive intenzioni,voleva solo informarmi su dove avevi passato la notte,dato che tu non hai pensato di disturbarti a dirmelo!"

Esclama,con tono di rimprovero,per poi scuotere la testa a metà tra il preoccupato e l'irritato.

"E allora?"

Domando,senza capire quale tipo di problema veda mio fratello nell'accaduto.

"Lacey,stavi per scopare con un ragazzo che conosci da meno di tre mesi!"

Alza la voce,indicando il moro,che osserva la scena impassibile,come se non stesse neanche ascoltando quelle parole.

"Penso di avere la libertà di scegliere di chi fidarmi e di chi no,Alessio."

Ribatto,cominciando ad innervosirmi a mia volta.
Con Michele ultimamente sta andando tutto stranamente bene,e non sopporterei che scoppiasse la tempesta per causa di una persona che non c'entra nulla.

"Sì,beh,in questo caso hai sbagliato."

Risponde mio fratello,e lo vedo pentirsi di quelle parole non appena le pronuncia,tant'è che lui stesso sgrana gli occhi,sconvolto da quello che ha appena detto.

Persino Michele pare irrigidirsi,e una brutta sensazione si fa strada in me.

Ho l'impressione che Alessio mi nasconda qualcosa da quando mi ha confessato che Mike era tornato insieme a Greta.

Era come se quello non fosse tutto quello che aveva da confessare,eppure ero talmente accecata dalla rabbia da non badare a quella sensazione.

"Di cosa stai parlando?"

Domando,lentamente,voltandomi totalmente verso mio fratello,in modo da poterlo guardare negli occhi.

"Niente io..niente,ho sbagliato a parlare."

Balbetta mio fratello,rafforzando l'ipotesi che ci sia qualcosa sotto.

"Alessio,o parli ora,o sarò io a non parlarti mai più."

Lo minaccio,puntandogli un indice sul petto,e lui per la prima volta mi sembra veramente in difficoltà.

Si porta una mano tra i capelli,nervoso,lanciando di continuo occhiate minacciose a Michele,che tutt'un tratto è diventato rigido e teso.

"Lacey,io giuro che..avrei voluto dirtelo,ma io stesso l'ho scoperto solo qualche giorno fa..e credevo che tra voi fosse già tutto finito."

Comincia,con la voce già bassa e incrinata.
Inclino il capo,incitandolo a continuare,mentre sento la brutta sensazione crescere esponenzialmente,prendendo il possesso di tutto il mio corpo.

"Qualche settimana fa,circa un mese dopo averti conosciuta,Riccardo ha sfidato Michele a chi sarebbe riuscito a.."

Comincia,eppure qui sembra non saper andare avanti.

Si sforza a concludere la frase,anche se nella mia testa è già tutto ben chiaro.
Aspetto solo di sentire quelle parole uscire dalla sua bocca.

"A portarti a letto per primo."

Conclude,stringendo e denti e deglutendo a fatica,mentre mi crolla tutto addosso.

Sento le ginocchia tremare,ma evito di farlo notare,chiudendo gli occhi e respirando profondamente.

"Chi?Chi è coinvolto?"

Domando,con la voce fredda e lucida di chi non ha niente da perdere,anche se io in quel momento avevo perso quasi tutto.

"Cosimo,Andreas e Thomas."

Risponde mio fratello,a testa bassa,ubbidiente come un bambino che deve farsi perdonare una marachella.

È come se la terra mi sprofondasse sotto i piedi,come se tutto quello in cui avevo ciecamente creduto fino ad ora si fosse dissolto in un solo istante.

"Thomas?"

Domando,con la voce incrinata,delusa profondamente da tutte le persone che sono riuscite a tradirmi con tale facilità.

Mio fratello annuisce appena,lo sguardo basso e l'espressione mortificata.

Sento la gola stringersi in una morsa,mentre il cuore sembra sprofondarmi nello stomaco.

Mi volto verso Michele,che mi guarda attentamente,con lo sguardo affranto ma allo stesso tempo preoccupato.

Aveva davvero finto per tutto questo tempo?
Tutto quello che mi ha detto,tutto quello che abbiamo passato,non è stato altro che pura finzione?

"Bene."

Sussurro,con gli occhi lucidi,prima di tornare a guardare mio fratello.

"Lace,aspetta.
Io non.."

Interviene la voce di Michele,ma io non lo ascolto.
Ne ho abbastanza delle sue bugie,non ne posso più.

Mi avvio verso l'ingresso,prendendo soltanto il cellulare,per poi spalancare la porta,senza guardarmi mai indietro.

"Non rivolgetemi mai più la parola.
Tutti e due."

Impongo,con la voce tremante colma di falsa indifferenza,per poi sbattermi la porta alle spalle.

Ed è solo in quel momento,quando nessuno è più in grado di vedermi,che scoppio definitivamente.

Le lacrime cominciano a scorrere copiosamente sul mio viso,mentre ogni respiro,ogni battito sembra diventare estremamente doloroso.

Comincio a correre,come forse non ho mai fatto.
Corro senza direzione o destinazione,lasciando che i muscoli affaticati e il vento gelido si portino via tutti i pensieri,e tutto il dolore.

Corro per minuti,ore forse,fino a quando sento la mia anima ed il mio corpo abbastanza lontani da quella casa.

Mi siedo sul pavimento umido di pioggia,ricominciando a piangere,senza che mi fossi accorta di aver smesso.

Afferro il cellulare tra le mani tremanti,componendo l'unico numero che ricordo a memoria.

Squilla un paio di volte,prima che una voce squilla te e allegra irrompa dall'altro capo del telefono,peggiorando soltanto la situazione.

"Bea?Ho bisogno di te."

Sex On Fire||Mike BirdDove le storie prendono vita. Scoprilo ora