20.Runaway

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"Non sto scappando.
Semplicemente,non voglio vederti.
O sentirti."

Chiarisco,incrociando le braccia al petto,voltandomi verso il moro giusto per lanciargli uno sguardo schifato.

Scuote la testa,con fare sarcastico,per poi increspare le labbra in un amaro sorriso.

"Quindi è così che ti comporti,di solito?"

Domanda,con fare provocatorio,per poi avvicinarmisi a grandi falcate.

"Compi delle azioni e non ti prendi le responsabilità delle conseguenze?Ignori semplicemente i problemi che tu stessa crei?"

Continua,con fare superiore,mentre dal suo tono di voce traspare una velata nota di fastidio,appena orribile ma di cui mi accorgo subito.

Sgrano gli occhi,scioccata dal suo pensiero egoistico e narcisista.

"Meglio ignorare i problemi,piuttosto che prendersi gioco delle persone."

Sbotto,incrociando gli occhi con quelli del ragazzo,che sbuffa una risata sarcastica,senza distogliere lo sguardo.

"Non mi sono preso gioco di nessuno,e non c'è niente che tu possa criticarmi."

Ribatte,sicuro di sé come al solito.
Certo,cosa mi aspettavo?

È talmente egoista ed egocentrico che non si accorge neanche di quello che fa,e agisce senza pensare agli altri.

Sospiro sommessamente,poggiandomi il palmo della mano sulla fronte,scostando la frangia di lato.

"Sai cosa?Fai finta di niente,Michele.
Fingi che non abbia significato nulla."

Credo che l'esasperazione sia palpabile nel mio tono di voce,mentre tento invano di ignorare la crescente delusione che sta aumentando in me.

"Anzi,non ci sarà neanche bisogno di fingere.
Per te non è stato importante,va bene.
Ti annoiavi e avevi bisogno di un passatempo,lo accetto.
Solo,lasciami stare,ti prego."

Sussurro quelle frasi con un peso nel petto,come se accettare la realtà ad alta voce rendesse l'evidenza ancora più frustrante.

"Non parlare di cose che non sai,Lacey."

Mi intima,lanciandomi uno sguardo di fuoco,con un tono di voce tanto duro quanto frustrato.

Scuoto la testa,accennando un sorriso amaro,tristemente divertita da quella scena umiliante.

"E tu non fingere di essere diverso,se sei esattamente come tutti gli altri."

Sibilo,velenosa come ero stata poche altre volte nella mia vita,dando voce a quel pensiero che avevo maturato soltanto nelle ultime ore.

"Come tutti gli altri?"

Ripete,esasperato,come se quelle parole lo avessero ferito più del dovuto.

Mi rivolge uno sguardo pieno di confusione,in cui noto anche una punta di dolore,forse dovuta allo squarcio che avevo appena aperto nel suo ego smisurato.

"Sì,Michele,esattamente come tutti gli altri.
Mi hai abbindolata con qualche parola,fingendoti una persona profonda ed intelligente,per arrivare al tuo obiettivo,e poi passare immediatamente alla preda successiva."

Non risparmio il veleno in quelle parole,finalmente in grado di liberare i pensieri e le sensazioni che si erano accumulate dentro di me in attesa di esplodere.

Lui mi rivolge uno sguardo quasi deluso,per poi avvicinarsi ulteriormente alla mia figura.

Metto un braccio teso davanti al mio corpo,facendogli segno di rimanere lontano.

"Ma sai cosa,Merlo?
Non sono una cazzo di bambola!
Se devi giocare,fallo con qualcuno che sia disposto ad assecondarti,perché io non ho proprio voglia di essere trattata come un oggetto!"

Lo aggredisco,alzando la voce,per poi puntare il mio indice sul suo petto,accorgendomi solo in quel momento di quanto i suoi comportamenti siano riusciti a deludermi,nonostante fingessi il contrario.

"Non mi sembra di averti mai dato dell'oggetto."

Ribatte lui,con il tono di voce apparentemente tranquillo,anche se la mascella contratta rivela un certo nervosismo.

"I fatti contano più delle parole!
I tuoi 'ho voglia di baciarti',non contano proprio niente ,se dopo che lo fai corri da quella cazzo di bionda!"

Urlo,alzando la voce talmente tanto che ad un certo punto temo di essere sentita dagli altri.

Il moro sembra abbastanza colpito da queste parole,tanto è che alza le sopracciglia con fare sorpreso,e per un momento sembra non saper cosa dire.

"E cosa ti aspettavi,dimmi?
Pensavi forse che un bacio potesse cambiare le cose?
Pensavi forse che un bacio significasse l'essere di tua proprietà?"

Ribatte Michele,alzando a sua volta la voce,mentre la vena sul collo sembra essersi ingrossata,dopo aver preso a pulsare repentinamente.

"Pensavo significasse qualcosa,Mike,ma evidentemente mi sbagliavo."

Rispondo,con tono involontariamente tremante,mentre percepisco chiaramente la voce spezzarsi,e la gola farsi secca.

Non qui.
Non ora.

Respiro profondamente,ricacciando le lacrime che minacciavano di scendere,affondando le unghie nei palmi per riacquisire lucidità.

Vedo i suoi occhi assottigliarsi appena,come se stesse riflettendo sulle sue azioni solo in quel momento,per poi stortare la bocca in una mezza smorfia dispiaciuta.

"Tu non mi conosci,Lacey,stai fraintendendo tutto quanto.."

Comincia,aggrottando le sopracciglia,ma io lo fermo con un cenno del capo,allontanandomi da lui tanto da poterlo guardare negli occhi.

"Io credo che sia tu,quello che sta fraintendendo,Michele.
Io non sono una ragazzina in preda ai sentimenti,non sono innamorata,né tanto meno ferita.
Però non mi sta bene essere presa in giro da un coglione come te.
Se devi giocare,continua a lanciare il bastoncino a quella specie di cagnolina bionda che ti porti sempre al fianco."

Ribatto,tutto d'un fiato,riacquisendo lucidità tale da riuscire a riprendere il controllo delle mie emozioni,e a non farmene sopraffare.

Non mi preoccupo neanche di osservare la reazione del moro,troppo impegnata a domandarmi perché quelle parola,seppur vere,non risultino credibili neanche alle mie orecchie.

Perché è vero,non sono innamorata,e probabilmente Mike neanche mi piace.

Eppure c'è qualcosa in lui che riesce ad attirarmi come una calamita,e non capisco per quale motivo averlo accanto mi riempia ogni volta di un elettricità nuova.

"Brava,Lacey,vattene.
Non provare ad ascoltare le mie ragioni,mi raccomando.
Vai via,scappa,da bambina quale sei."

Pronuncia quelle parole con un astio tremendo,prima di superarmi con una spallata e raggiungere gli altri in salotto,a passo spedito.

Sospiro,frustrata,con milioni di domande ad infestarmi la mente,e decido di raggiungere il moro insieme a tutti gli altri.

Con la differenza che,questa volta,sia io che lui ci teniamo a debita distanza da Riccardo e Greta.

Sex On Fire||Mike BirdDove le storie prendono vita. Scoprilo ora