13.Five p.m.

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"Sei solo una poveretta,non riesci proprio a fare a meno di tenere un piede in due staffe,eh?"

Mi provoca la bionda ossigenata,incrociando le braccia al petto prosperoso.

Mi fa talmente tanta pena che non riesco neanche a risponderle,sembra una prostituta che litiga con il cliente per i suoi soldi.

"So che sei abituata a darla a chiunque incontri sulla tua strada,ma non sono tutti come te,quindi informati prima di accusare."

Le faccio notare,senza perdere la compostezza che mi contraddistingue.

Lancio un'occhiata ad Alessio,e noto che il suo sguardo sta cominciando a farsi più preoccupato.

Faccio un cenno a Beatrice che,capendo al volo,prende mio fratello per un braccio e lo trascina in cucina.

"Sono informata,tesoro,e so perfettamente qual è il tuo obiettivo.
Le conosco bene quelle come te."

Asserisce,inviperendosi,e dal veleno delle sue parole,mi sembra quasi di scorgere una lingua biforcuta e delle squame.

"Potresti ripetermi il tuo nome?"

Domando,con tono di superiorità,guardando la ragazza dall'alto in basso.

Lei sembra andare su tutte le furie,tanto è che stringe i pugni e comincia a corrugare le sopracciglia,sfoggiando quello che presumo sia il suo miglior sguardo minaccioso.

Michele accenna una risata,scuotendo il capo,ed io vorrei soltanto rompergli qualcosa in testa.

"Sei solo una puttana di merda!Solo perché non hai un padre, non hai il diritto di provarci con chiunque!"

Urla,e il mio cuore sembra fermarsi.
Il respiro si mozza,e sento un peso affondarmi nello stomaco,facendomi venir voglia di vomitare.

Sento il cervello spegnersi per un istante,e l'interruttore del dolore accendersi in modo devastante.

Socchiudo gli occhi,sentendoli bruciare,con la gola stretta in una morsa.

Cerco in ogni modo di ricominciare a respirare,ma sembra che tutte le vie aeree siano bloccate.

Guardo Michele,che sembra essersi rianimato,e che mi sta scrutando con attenzione,senza però dire una parola in mia difesa.

Dovevi aspettartelo.
Ora rimboccati le maniche e vai avanti.

"Adesso chiuderò questa porta,e fingerò che questa patetica scena non sia mai avvenuta."

La avverto,con voce appena tremante,poggiando una mano sulla maniglia,per poi puntare i miei occhi in quelli del moro,che in tutta la conversazione non si è sforzato di dire mezza parola.

"E per quanto riguarda te,idiota,vedi di tenere il tuo culo e quello della tua ragazza distante da casa mia."

Concludo,prima di rivolgergli un'occhiata talmente gelida da far sfigurare il polo Nord.

Lui ricambia con uno sguardo colpevole,e quando vedo che sta per ribattere,gli chiudo la porta in faccia,stroncandolo sul nascere.

Resto un paio di minuti ferma,immobile davanti alla porta,con lo sguardo perso e il cuore che sembra aver smesso totalmente di battere.

Fa così male,sentir nominare situazioni che eri convinta fossero passate,ma che in realtà non riuscirai mai a superare.

Soprattutto se sono pronunciate con tale meschinità,da una persona che non dovrebbe neanche saperne nulla.

Prendo un respiro profondo,portandomi i capelli dietro le orecchie,per poi fingere un sorriso e raggiungere mio fratello e Beatrice in cucina.

Appena entro,sento i loro sguardi piombarmi addosso,e nonostante abbia solo voglia di scoppiare a piangere,decido di continuare quella farsa che va avanti da anni.

"Ehi.
Avete fame?Io ho un leggero languorino!"

Esclamo,sorridente,dirigendomi verso il frigorifero.
Alessio mi osserva e basta,con un espressione attenta,come se sapesse che qualcosa non va anche senza aver ascoltato la conversazione.

"Lacey,tutto bene?"

Domanda Beatrice,con un tono di voce a metà tra il preoccupato e il comprensivo.

"Ma sì,certo!Mela o pesca?"

Domando,cercando in tutti i modi di cambiare argomento.
Sento la mia testa come un campo da battaglia,e pensieri terribili la riempiono,lottando per attirare la mia attenzione.

Eppure io non farò vincere le emozioni,belle o brutte che siano.

Alessio si alza,avvicinandosi a me con passi lenti e indecisi.

"È successo qualc.."

Comincia,ma io lo interrompo,voltandomi di scatto verso di lui ed alzando una mano verso l'alto.

"Non è successo niente.
Mela o pesca?"

Insisto,come se fosse una preghiera,tentando in ogni modo di distogliere l'attenzione dallo sguardo preoccupato di mio fratello.

Quest'ultimo sospira,per poi scuotere la testa ed uscire dalla cucina,consapevole del fatto che qualcosa è sicuramente successo,ma che di certo io non mi aprirò con lui,ne con nessun altro.

"So che non ne hai bisogno,Lacey."

Comincia Beatrice,avvicinandosi a me,per poi poggiare una sua mano candida sulla mia spalla.

"Ma io ci sono.
In qualunque momento,ricordi?Per sempre."

Sento la sua voce tremare,mentre parla dolcemente,senza nascondere un velo di dispiacere.

Socchiudo gli occhi,mentre sento una morsa allargarsi nel mio petto,per poi annuire leggermente,congedando in silenzio la ragazza.

Mi saluta con un forte abbraccio,per poi uscire di casa a passo spedito,capendo che l'unica cosa che può fare per me è lasciarmi sola.

Non hai un padre.

Quelle parole rimbombano nella mia testa come se fossero state registrate,e tutte le consapevolezze che avevo tentato di seppellire tornano a galla,più dolorose che mai.

Raggiungo la mia stanza con passo strisciato,cercando di pensare a qualunque cosa in grado di distrarmi.

Afferro il telefono,sbloccandone nervosamente lo schermo.

Appare la notifica di tre nuovi messaggi,che leggo con attenzione,cercando di concentrarmi su qualcosa che non sia il costante pensiero delle parole di Greta.

Da 39....:

[15.16] So di esser un coglione,ma nessuna parola sarebbe stata abbastanza.

[15.17] Credi che un caffè basterà per farmi perdonare?

[15.22] Questo pomeriggio alle 17.

Non c'è scritto il nome del mittente,ma sono praticamente certa che si tratti di Michele.

Tento di ignorare le palpitazioni che mi causa anche la sola lettura di quei messaggi,concentrandomi su quanto quel ragazzo sia stato codardo e vigliacco.

Mi scervello per trovare qualche risposta contorta da rifilargli,ma alla fine decido che persone come lui non meritano nessun tipo di attenzione,quindi decido semplicemente di ignorare il messaggio.

Non ho intenzione di presentarmi a quello stupido incontro.

Sex On Fire||Mike BirdDove le storie prendono vita. Scoprilo ora