32.Stolen

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"Sicura,Lacey?"

Domanda un'altra volta mio fratello,guardandomi preoccupato,con un piede già fuori dalla porta di ingresso.

"Mai stata più sicura.
Adesso vai,o farete tardi."

Lo incito,accompagnando quelle parole con un cenno del capo.

Dopo qualche istante esce definitivamente di casa,non prima di avermi lanciato un ultimo sguardo in certo,immediatamente seguito da Sebastian,Cosimo,Thomas,Andreas e Riccardo.

Pronta a richiudere la porta,guardo di sbieco Michele,che non sembra intenzionato a muoversi.

"Allora?"

Domando,interrogativa,con un tono di voce freddo e distaccato.

Lui risponde con un'occhiata svogliata,mantenendosi saldamente poggiato allo stipite della porta della cucina.

"Allora cosa?"

Domanda a sua volta,con uno sguardo di sfida,e io non posso fare a meno di sentirmi a disagio,come tutte le volte in cui i suoi occhi incontrano i miei.

"Hai intenzione di uscire o devo attendere ancora per molto?"

Lo incito,con un sopracciglio alzato e la mano ancora  aperta sulla porta d'ingresso,tenendola aperta.

"Per quanto mi riguarda,puoi aspettare anche fino a domattina.
Io non ho alcuna intenzione di uscire."

Risponde con fare ovvio,alzando le spalle com disinteresse.

Tutte le emozioni che ero riuscita a scorgere chiaramente sul suo viso poco prima,erano completamente sparite,sostituite dalla solita smorfia di menefreghismo e indifferenza.

"Senti,non ho voglia di scherzare.
Devo finire di studiare,farmi una maschera per il viso,guardare un episodio di SKINS e dormire.
Non ho intenzione di perdere tempo."

Gli intimo,rivolgendogli uno sguardo falsamente annoiato,anche se il pensiero che lui possa restare mi fa venire i brividi.

"E allora cominciamo,no?
Cosa devi studiare?"

Domanda,appollaiandosi sul divano con nonchalance.

Lo sguardo,sbigottita dalla sua costante e irritante sicurezza,per poi sbuffare e chiudere la porta d'ingresso,rassegnata all'idea che non se ne andrà.

"Fisica."

Rispondo semplicemente,decidendo di dargliela vinta,troppo stanca per continuare ad insistere.

"Fantastico,sono un asso in quello"

Esclama lui,con un entusiasmo palesemente finto,strabuzzando gli occhi in modo ironico.

Alzo gli occhi al cielo,incrociando le braccia al petto,per poi rivolgergli uno dei miei migliori sguardi scettici.

Poi sbuffo,e comincio a salire le scale,diretta verso la mia camera,nonché luogo che ospita i miei studi matti e disperatissimi.

Mike inizialmente mi guarda perplesso,ma poi la sua espressione tramuta in un ghigno malizioso.

Suppongo che questa sarà una lunga,lunga serata.
Entro in camera,prendendo il libro di fisica dallo scaffale,e appollaiandomi sul letto,svogliata.

Il moro si guarda intorno,incuriosito,mentre io comincio a leggere qualche paragrafo,con la testa completamente da un'altra parte.

Sex On Fire||Mike BirdDove le storie prendono vita. Scoprilo ora