24.I'm Sorry

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"Possiamo parlare?"

Domando al ragazzo dagli occhi azzurri,approfittando del momento di silenzio creatosi in salotto.

"È già tutto abbastanza chiaro."

Risponde lui,secco,senza distogliere lo sguardo dal televisore di fronte a lui.

Tutti gli altri sono scesi in taverna per un torneo di ping pong,mentre Riccardo ha rifiutato,sostenendo di non essere dell'umore adatto.

"Riki,posso assicurarti che non è come pensi tu."

Tento,cercando di attirare il suo sguardo,che però resta fisso sullo schermo davanti a sé.

"Certo,non è mai come penso io,però sei sempre fra le sue braccia."

Ribatte,con un lieve disprezzo che alleggia in quelle parole,serrando la mascella.

Scuoto la testa,passandomi una mano tra le ciocche pettinate ed ordinate della mia frangetta.

"Senti,io e Michele stiamo soltanto cercando di condividere rapporti civili,senza scannarci in ogni secondo."

Dopo queste parole,il ragazzo ride amaramente,puntando finalmente i suoi occhi di ghiaccio nei miei.

Mi trovo sorpresa nello scoprire che quel contatto non mi trasmette quanto dovrebbe,e che non sembra neanche confrontabile con le sensazioni provocate da quei due occhi scuri che mi stanno facendo impazzire.

Riccardo,concentrati su Riccardo.

"Tu e Sebastian,tu e Cosimo,tu ed Andreas avete rapporti civili.
Eppure voi non vi guardate continuamente come se foste le uniche persone nella stanza."

Mi fa notare,incrociando le braccia,ed io colgo una nota di tristezza in quelle parole.n

"Siamo solo due persone che litigano ogni cinque minuti,che stanno cercando di creare un minimo di amicizia!"

Mi difendo,e per un istante dubito io stessa delle mie parole.

Ma è così che deve essere,è così che è.
Siamo troppo incompatibili per avere un rapporto che vada oltre la semplice conoscenza.

"Credimi,Michele non ha amiche.
Non ne ha mai avute e non comincerà da ora."

Mi contraddice,scuotendo la testa.

Quelle parole inizialmente mi scombussolano,ma sono troppo concentrata su cosa ribattere,per rifletterci lucidamente.

"E se ti dico che ha un carattere di merda credimi,è perché è così,quindi inventati scuse migliori."

Conclude,spostando nuovamente lo sguardo da me al televisore.

"Io penso sia soltanto selettivo,e forse un po' chiuso ma.."

Tento,ingarbugliandomi nelle mie stesse parole.

"Ma quale chiuso e chiuso,tu sei innamorata."

Mi interrompe il ragazzo al mio fianco,scuotendo la testa con fare sprezzante.

Quelle parole mi lasciano interdetta,tant'è che sgrano leggermente gli occhi,abbassando lo sguardo al pavimento,mentre sento le mie guance arrossarsi.

Apro la bocca per dire qualcosa,ma non esce nessun suono.

Passano diversi istanti di silenzio pieno di tensione,in cui Riccardo continua a guardare l'attenzione,con le sopracciglia corrugate e la mascella contratta.

"Riki,io non avrei mai voluto.."

Comincio,ma il ragazzo dagli occhi azzurri mi interrompe ancora,voltandosi verso di me con disappunto.

"Non avresti mai voluto cosa?Farmi star male?Illudermi?O non avresti mai voluto innamorarti di lui?"

Sbotta,alzando la voce,ed io sussulto,presa alla sprovvista da quelle parole pronunciate con così tanta acidità.

"Io non sono innamorata di lui."

Chiarisco,alzando le sopracciglia,e lui risponde a quelle parole con una risata ironica.

"Ma per favore."

Commenta,prendendo il telecomando e cambiando canale con fare nervoso,giusto per non dovermi guardare.

"Io non lo amo,lo odio al massimo."

Preciso,confusa da quella sua supposizione.

Come potrebbe mai pensare una cosa del genere se non facciamo altro che sbranarci da mattina a sera?

"Una cosa non esclude l'altra,Lacey."

Questa volta dal suo tono di voce spunta una nota di tristezza che precedentemente non aveva fatto trasparire,e che mi fa stringere il cuore in una morsa.

Le sue parole mi spaventano,e per la prima volta,vedo le mie certezze vacillare.

"È così evidente,cazzo.
L'hanno capito tutti tranne che voi due."

Si lamenta,passandosi una mano tra i capelli con fare frustrato.

Mi sta facendo confondere sempre di più,e la situazione potrebbe davvero degenerare se non la smette subito.

"Mi dispiace così tanto.."

Sussurro,con la voce tremante,ed è vero.
Mi dispiace perché lui non se lo merita,e io sono stata soltanto una vipera.

"Non dovresti dispiacerti.
A me non cambia se tu ti senti in colpa o no,ci sono i miei sentimenti in gioco,non i tuoi.
E poi con Michele avrai già problemi sufficienti."

Ribatte,senza guardarmi negli occhi.
Mi sento talmente male che penso potrei sprofondare da un momento all'altro.

"Non avrei mai voluto che finisse così."

Sussurro,con la voce tremante,abbassando a mia volta lo sguardo,con un peso schiacciante nel petto.

"Ma è così che è andata."

Risponde,alzando le spalle,e l'acidità è palpabile nelle sue parole.

"Solo,non parlarmi.
Almeno per un po'."

Mi ordina,per poi smettere totalmente di prestarmi attenzione.

Percepisco chiaramente la tristezza delle sue parole,e solo in quel momento mi rendo conto di quanto egoista io sia stata.

Non mi sono neanche domandata cosa fosse giusto e cosa no per lui,ho solo pensato a me stessa e ad i miei sentimenti incerti.

Mi alzo dal divano,correndo al piano superiore,mentre sento il peso nel petto allargarsi sempre di più ,e i sensi di colpa lacerarmi il cuore.

In pochi minuti sono in bagno,a vomitare tutto quello che ho appena mangiato,a causa della crescente pressione nello stomaco.

Quel gesto mi riporta la mente a due anni prima,al mio corpo sempre piegato a svuotarsi di tutto il cibo appena ingerito,e al terribile senso di insoddisfazione provato ogni volta che passavo davanti ad uno specchio.

Mi accascio sulla porta del bagno,cominciando a singhiozzare in silenzio,mentre la mente viene riempita da tutta la miriade di ricordi sepolti da troppo tempo,ed il mio cuore non sembra in grado di reggere.

Sex On Fire||Mike BirdDove le storie prendono vita. Scoprilo ora