16.Misunderstood

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Bevo un sorso della mia birra,ingurgitando il liquido a fatica,per poi posare il bicchiere quasi pieno sul tavolo di legno di fronte a me.

La serata sta scorrendo più o meno velocemente,tra una chiacchierata e l'altra con Thomas,le coccole fin troppo esplicite di Riccardo,e gli sguardi di fuoco di Michele.

Chiaramente lui non può proprio dire nulla,considerando Greta che gli sta appiccicata neanche fossero un magnete ed una calamita.

Ammetto di aver a mia volta lanciato qualche occhiata schifata,alla visione di quella coppia male assortita,sinceramente impressionata dal fatto che sembrassero sempre in procinto di procreare.

Credo che questi sguardi poco amichevoli siano saltati all'occhio di Michele,tanto è che non fa altro che ridere sotto i baffi,scuotendo la testa con fare rassegnato.

Mi sono ripetuta più volte di smetterla,di concentrarmi sulle tenere carezze di Riccardo e non pensare più a quel ragazzo così fastidioso,eppure è impossibile.

Non lo ammetterò mai ad alta voce,ma,vederlo in atteggiamenti così esagerati con quella ragazza,mi infastidisce fin troppo.

"Vado a prendere una boccata d'aria,Rì,arrivo subito."

Informo il ragazzo al mio fianco,che annuisce sorridendo,per poi togliere la sua mano dalla mia vita,in modo da permettetemi di uscire.

Mi alzo,sistemandomi sui fianchi il vestito che si era leggermente alzato,per poi dirigermi verso l'uscita senza dare nessuna spiegazione agli altri.

L'aria di quel locale stava davvero diventando soffocante,e non so se fosse per le luci basse,il volume della musica troppo alto o qualcos'altro,ma avevo bisogno di respirare aria decente.

Poggio la schiena ad un muretto poco distante dal bar,ma abbastanza isolato per permettermi di non sentire la musica,e chiudo gli occhi.

Cerco di pensare a qualunque cosa che non riguardi il moro dagli occhi profondi,eppure l'immagine di lui avvinghiato a Greta continua a tormentarmi,facendomi innervosire ulteriormente.

Sbuffo,scuotendo il capo,sperando in qualche modo di poter far uscire quelle immagini dalla mia testa.

"Disturbo?"

Una voce mi risveglia da quei pensieri,costringendo i miei occhi ad aprirsi.

Cerco la figura da cui provengono quelle parole nel buio,anche se so perfettamente di chi si tratta.

Ne ho la conferma,quando dei capelli scompigliati e due occhi scuri come la pece mi si avvicinano,a passo spedito e sicuro.

"Quasi sempre,Michele.
Disturbi quasi sempre."

Rispondo,scuotendo la testa,quando il ragazzo si poggia sul muretto,esattamente al mio fianco.

Scuote la testa,ridacchiando,mentre con gesti rapidi ed esperti accende una paglia,portandosela alle labbra con naturalezza.

Come tutte le altre volte,mi perdo ad osservare i suoi movimenti tanto intriganti quanto attraenti,e nonostante io sappia perfettamente che lui è consapevole del mio sguardo su di sé,non riesco a distogliere l'attenzione dalla sua figura.

"Anche tu mi disturbi,quando fai così."

Sussurra,con voce roca,sbuffando una nuvola di fumo dalle sue labbra piene.

Arrossisco,incrociando le braccia al petto.

"Così come?"

Domando,distogliendo lo sguardo,come una bambina colta con le mani nel sacco.

Sex On Fire||Mike BirdDove le storie prendono vita. Scoprilo ora