Sex On Fire||Mike Bird

37.I'll Just Kill Them All

"Io lo ammazzo."

Ringhia Beatrice,mettendo in moto la sua automobile vecchia di generazioni.

Non ho il coraggio di obiettare,con la testa che scoppia e il viso ancora appiccicoso di lacrime.

"Anzi,li ammazzo tutti,dal primo all'ultimo."

Continua,alzando la voce,puntando il piede sull'acceleratore.

È arrivata in meno di dieci minuti,cosa al limite del possibile,considerando che era in pigiama e che casa sua distava più di dieci chilometri dalla mia postazione.

Riconoscendo poco dopo il vialetto di casa mia,mi irrigidisco,drizzando le spalle e lanciando un'occhiata fugace alla riccia.

"Non voglio andare a casa,Bea."

Sussurro,con la voce ancora spezzata e il trucco colato.

La ragazza si volta nella mia direzione,sciogliendo il viso infuriato in un espressione dolce,quasi comprensiva.

Mi asciuga le lacrime dal viso,con il bordo della sua felpa esageratamente larga,per poi scrutarmi attentamente da sotto le sue lunghe ciglia scure.

"No,tesoro,infatti sarò io ad andarci."

Risponde,sorridendo malignamente,prima di lasciarmi un bacio sulla guancia ed uscire dalla macchina con fare agguerrito.

Sbuffo,rassegnata all'idea di doverla seguire,troppo spaventata dalla piega che potrebbe prendere la sua aggressione a mio fratello.

Mi passo una mano sul viso,togliendo alla ben e meglio tutti i residui di mascara ancora presenti.

Esco dall'automobile con calma,raggiungendo a passi lenti ed insicuri la mia migliore amica,che sta bussando al portone con violenza.

Non la seguo all'interno della casa,decidendo di aspettare sulla soglia,abbastanza lontano per non essere notata,abbastanza vicina da poter sentire e vedere con comodità.

Appena la porta viene aperta,il volto ancora sconvolto di Alessio fa capolino,illuminato da un lampo di speranza,che sparisce nell'esatto istante in cui vede Beatrice.

Lei non esita neanche un istante,tant'è che non appena si trova di fronte a mio fratello,si avventa su di lui con forza,tirandogli uno schiaffo di quelli che lasciano il segno sul corpo e sull'orgoglio.

Il viso di mio fratello si gira,a causa dell'urto,per poi tornare a guardare la riccia con sguardo sconvolto.

"Questo è perché sei un pezzo di merda."

Chiarisce,puntandogli un indice al petto,con le sue unghie tagliate corte e ordinate,lo sguardo di fuoco e i capelli ricci che spuntano disordinatamente da ogni parte.

Mi porto una mano sulla bocca,sgranando gli occhi,sorpresa da quell'attacco così diretto.

"Come cazzo ti è venuto in mente?!Seriamente,Alessio,sei suo fratello!Non puoi permetterti fi fare certe cose!"

Urla la mora,gesticolando animatamente,senza badare ai vicini che potrebbero spaventarsi,o a mio fratello che pare già distrutto di suo.

"Lo so,Bea,lo so.
È che avevo paura,va bene?Ero terrorizzato dall'idea che quella confessione potesse ferirla."

Ammette Alessio,corrugando le sopracciglia,con le voce alterata dall'agitazione e dalla preoccupazione.

"E ora?Ora come pensi che stia,idiota?"

Domanda la riccia,allargando le braccia,con la voce che si alza parola dopo parola,come se non riuscisse a mantenere la calma.

"Ho sbagliato!Lo riconosco,non sono un coglione."

Esclama mio fratello,e a quell'affermazione Beatrice fa una faccia scettica,mettendone in dubbio la veridicità.

Se non fosse una situazione tanto tragica,riderei della sua sfrontatezza.

"Sai cosa non capisco?Se vuoi davvero il meglio per Lacey,perché hai lasciato che si innamorasse di Michele?"

Domanda la riccia,abbassando la voce,con un espressione sconsolata stampata sul viso,a cui il moro risponde con una altrettanto affranta.

"Non sarei riuscito ad impedirlo comunque,Bea,e credevo davvero che il suo sentimento non sarebbe diventato così grande."

Si giustifica,e se potessi vedere i suoi occhi,sono sicura che sarebbero lucidi e sconsolati.

Mi si spezza il cuore a vederlo così ,ma se ripenso a quel che mi ha fatto ogni dispiacere sparisce immediatamente.

"Dalle tempo,Alessio,va bene?
E capiscila,se non vorrà parlarti per un po'."

Conclude lei,per poi rivolgere un'occhiata delusa al ragazzo,ed andarsene senza neanche salutarlo.

So quanto per lei sia importante la nostra amicizia,ma so anche perfettamente quanto le dispiaccia dover trattare Alessio in questo modo.

Mi dispiacerebbe se i loro rapporti si rovinassero per causa mia,anche se la colpa di tutto questo non è attribuibile a me.

Mi affretto a ritornare in auto,seguita da Beatrice pochi istanti dopo,e non dico una parola.

La verità è che le sono estremamente grata per aver fatto quello che io non avrei mai avuto coraggio di fare, e per avermi difesa con le unghie ancora prima di sapere l'accaduto.

È rincuorante avere la consapevolezza di poter contare su di lei sempre,è come se fosse l'unico punto fermo della mia vita in continuo cambiamento.

"Gli hai tirato una sberla."

Rifletto ad alta voce,poco dopo,rivolgendo uno sguardo scettico alla ragazza seduta accanto a me.

"Oh sì,puoi dirlo forte.
E che sberla,ragazza!"

Conferma,serissima.

Poi si volta verso di me,e non appena i nostri occhi si incrociano,scoppiamo entrambe in una grassa risata liberatoria.

Ridiamo per una decina di minuti,e io riesco persino a dimenticarmi dell'accaduto di poche ore prima,concentrandomi soltanto sul suono delle nostre risate.

"Lui mi ha persino ringraziata,sai?"

Domando,continuando a ridere,anche se questa volta lo faccio in modo isterico,amaro.

"Mi ha ringraziata per essermi fidata!"

Continuo,ridendo a crepapelle,anche se il mio cuore non ride per niente.

Beatrice mi guarda,con il sorriso che è scomparso con rapidità al suo volto,sostituito da una espressione preoccupata.

In poco tempo,le risate si trasformano in lacrime,e l'amarezza in puro dolore.

La riccia si slaccia la cintura,accostando al primo parcheggio,per poi raggiungere il mio sedile e stringermi fra le sue braccia.

Comincia ad accarezzarmi i capelli,con delicatezza e dolcezza,come se avesse paura di rompermi.

"Fa malissimo,Bea."

Sussurro,con le lacrime che mi inondano il viso e il cuore che batte all'impazzata.

"Lo so,tesoro,lo so."