Authentic? {Zayn Malik}

Capitolo 45

Alexa's pov

Ecco l'inizio di un nuovo giorno da affrontare.

Sono sveglia dalle sei circa, ma - come sono solita fare - non ho avuto la forza di levare le coperte dal mio corpo per poi preparmi.

Sfrego le mani sui miei occhi per poi prendere coraggio ed alzarmi.

Mi guardo attorno ed afferro il mio cellulare che ha iniziato a squillare da qualche secondo a questa parte.

<<Buongiorno>> annuncio con la voce ancora impastata dal sonno <<Buongiornissimo, mia cara Alexa!>> commenta Zayn, facendomi sorridere lievemente.

<<Da quando in qua di mattina siamo di buon umore?>> domando curiosa, prendendolo in giro.

<<Quando certi baci della buonanotte vengono dati con amore, è ovvio che il mattino seguente ci si sveglia in questo modo>> arrossisco alla sua affermazione, arrotolando una ciocca di capelli tra le dita.

<<Questo è l'effetto dei baci di Waliyha?>> lo provoco, trattenendo altre risate <<Sai bene che non sto parlando di lei, sciocchina... >> sorrido soddisfatta, perché mi sento più allegra quando ricevo queste confessioni da parte sua.

<<Comunque, ti ho chiamata per un motivo preciso: ti va di venire a fare colazione alla nuova caffetteria?>> domanda il moro <<Certo! Lasciami l'indirizzo, perché non ho la più pallida idea di dove sia>> mormoro, dopo essermi alzata dal letto.

<<Non preoccuparti, passo a prenderti a casa ed andremo insieme>> apro l'armadio e comincio a scegliere, tra i numerosi abiti, ciò che mi dovrò mettere.

<<Che ne pensi della tuta?>> cambio totalmente discorso dopo aver sussurrato un flebile 'mh' come per dimostrare il mio consenso alla sua decisione.

<<A te sta bene qualsiasi cosa, quindi vai tranquilla>> giudica con tono sincero <<Oh, grazie>> afferro quindi il completo sportivo interamente nero, con l'eccezione delle linee bianche a lato delle coscie.

<<Alexa, hai dieci minuti cronometrati per prepararti... a dopo>> mi informa Zayn.

<<Farò quel che posso.>>

Ed è così che metto fine alla chiamata.

Sfilo velocemente dal mio corpo il pigiama per poi indossare gli abiti scelti precedentemente.

Pettino i miei lunghi capelli chiari, incastrando le ciocche tra di loro in una treccia che ricade morbida sulle mie spalle.

Sistemo il letto, come da mia abitudine, e poco dopo mi avvio verso il bagno per lavarmi i denti e per controllare se madre natura ha deciso di rovinarmi la giornata.

Passano i famosi dieci minuti ed esco dalla stanza, sbuffando e rimpiangendo come ogni mese il fatto di essere capitata donna.

Porto lo zaino alle spalle e raggiungo il comodino, per poi staccare il cellulare dalla spina.

Con passo accelerato mi dirigo al piano di sotto, arrivando davanti alla porta nell'esatto momento in cui Zayn bussa.

<<Più fiscale di me, non esiste nessuno>> mi complimento con me stessa, beccando da Zayn una smorfia.

<<Sì invece, eccomi qua>> ribatte <<Sogna e spera, caro mio>> dico prima di afferra il suo viso con il palmo della mano, per poi stringere con due dita le sue guance morbide.

<<Ti diverti?>> pronuncia con fatica <<Non sai quanto>> mi avvicino a lui, lasciando un bacio leggero sullo zigomo leggermente scavato.