Capitolo 68

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Questo è il regalo di compleanno che faccio a me stessa, nella speranza che la scrittura non mi abbandoni mai. Auguri a me e grazie di tutto. [17 Novembre]

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Alexa's pov

Un leggero venticello scompiglia i miei capelli e fa rabbrividire il mio corpo, immobile di fronte ai miei genitori.

Più li guardo e più sento di non riconoscerli: i loro ghigni vittoriosi mi mandano in bestia e i loro sguardi soddisfatti risultano parecchio infantili.

<<Non ho mai visto dei genitori comportarsi in questa maniera>> commento schifata, arricciando il naso <<Ma c'è una prima volta per tutto, non trovate?>>

La mia frecciatina viene recepita dai diretti interessati, che si dimostrano feriti dalle mie parole.

Mio padre apre la bocca per ribattere, ma lo precedo.

<<Ora non starò di certo qui con le braccia conserte, bensì andrò da lui... ma non pensate di esservi liberati di me>> annuncio, puntando l'indice contro entrambi <<Vi conviene sfruttare questo tempo per pensare ad una scusa plausibile ed esaustiva, perché l'avete combinata grossa>> sputo velocemente, diffondendo la mia rabbia in ogni singola lettera.

<<Ti stai forse dimenticando chi siamo e quanti anni hai?>> domanda mio padre indispettito <<No di certo, so benissimo che siete i miei genitori e che ho diciassette anni. Piuttosto pensate a voi, dato che il vostro atteggiamento non rispecchia la vostra età.>>

LE loro bocche si spalancano ancora di più e gl'occhi escono dalle orbite

<<Incredibile>> sussurra mia madre <<Totalmente cambiata>> continua, portando una mano alla fronte.

Alzo lo sguardo al cielo ed appoggio le mani sui fianchi.

<<Dite così solo perché non seguo le vostre idee>> sbotto infastidita <<E ti sembra poco?>> risponde mio padre, spalancando le braccia.

<<Se volete un burattino, ve lo procurerò più tardi>> affermo subito dopo, beccandomi un sospiro da parte di entrambi.

Senza aggiungere altro, ruoto su me stessa e comincio a correre.

Scappo dalla coppia che mi ha messo al mondo, sentendomi estremamente oppressa dalle loro decisioni che viaggio ad una lunghezza d'onda inversa rispetto al mio volere.

Raggiungo l'abitazione Malik con il respiro completamente affannato e non indugio nemmeno un secondo prima di bussare.

Trovo la porta socchiusa - segno che non è passato molto dall'arrivo di Zayn - e scontro le nocche contro la superficie ruvida della porta d'entrata, chiedendo permesso.

<<Alexa?>> una voce dolce e gentile mi accoglie, facendomi sobbalzare leggermente <<Trisha>> le mostro un sorrido, abbastanza forzato, che ricambia all'istante.

<<Ehm... posso andare da Zayn?>> chiedo, ritornando con la stessa epressione demoralizzata di poco fa <<Certo>> mi indica il piano superiore, facendomi pure segno di sbrigarmi.

<<Buona fortuna>> aggiunge prima di sparire in cucina, per tornare alle sue faccende.

Rilascio un sospiro pesante e mi avvio lungo la scalinata, diretta verso il mio ragazzo.

Authentic? {Zayn Malik}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora