4-네

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"C-cosa?" chiese Jimin spalancando gli occhi.

Jungkook scoppiò a ridere e buttò la testa all'indietro.
"Sto scherzando, idiota!"

No, non stava scherzando. Ma si era reso conto che aveva fatto uno sbaglio a dirlo a Jimin. Avrebbe allertato il suo migliore amico per niente.

"Tu! Sei un idiota!" gli urlò contro Jimin mentre si avvicinava e lo scuoteva per le spalle. "Lo sai che ho sempre l'anzia a mille come puoi dire certe cose!?"

Jungkook rise e poi spostò Jimin per alzarsi.
"Vai a controllare Yoongi-nim, io devo prepararmi per la cena."
Detto ciò, uscí dalla stanza.

"Per la cena? Ma se è appena passato il pranzo?" si chiese ad alta voce Jimin dopo che Jungkook se n'era andato.
Fece un'alzata di spalle e poi si diresse nella camera di Yoongi.

Jungkook camminava veloce per i corridoi del palazzo.
"Se io fossi una spia...dove andrei?"
Il principe pensava, ma non gli risultava naturale ideare una cosa simile. In tutti quegli anni non era mai stato incaricato di spiare qualcuno, per lui, era a dir poco...impossibile.
Una volta in giardino si guardò in torno.
Non vide niente di sospetto.
Eppure l'aveva visto, era sicuro.

Sentí un rumore di foglie spostarsi poco dietro di lui.

"Mmmh...forse dovrei andare a parlare con il generale Kim delle nuove idee espansive verso la corea del nord!" disse, quasi urlando. Si girò e iniziò a camminare sul sentiero in sterrato.
"Dovrei smetterla di parlare da solo, il dottor Park me lo dice sempre."

Disse fingendo spudoratamente di sembrare un pazzo che si gustificava. Se la spia l'aveva sentito per prima cosa non avrebbe pensato che l'urlare le sue intenzioni per il pomeriggio fosse una tecnica per adescarla in una trappola e, secondo, aggiungendo il particolare del parlare da solo, sarebbe sembrato piu naturale. Cioè...Jungkook non sapeva se aveva senso il suo ragionamento...però, diamine! Era aggitato e quella era l'unica idea che gli era venuta.

Oddio...oddio...che faccio ora? Anche se ora mi sta seguendo...cosa dovrei fare? Ma poi, sono sicuro che sia propio la spia? Oppure era un dannatissimo gatto?

"Figuriamoci se scambio una persona per un gatto!" disse ad alta voce.
Finí la frase e rimase stupito.

Miseriaccia, parlo veramente da solo.

Jungkook entrò in una specie di veranda e poi si inoltrò nel palazzo. Se si trovava all'interno, la spia aveva meno vie di fuga.
Si ritrovò a vagare per i corridoi senza neppure sapere dove stava andando.
Girava a caso, una volta a destra, una volta a sinistra e cosi via.
Alla fine si fermò. Senza rendersene conto si era stancato. Poggiò una mano al muro e rilasciò la testa a penzoloni sul petto. Il mento che toccava il petto.

In pochi secondi si trovò una mano sulla spalla e un coltello che gli intimava si sollevare la testa.
Cautamente lo fece e poi si trovò una lama premuta sulla gola.

Sentí un respiro caldo e leggermente aggitato sul collo e poi una voce lenta e profonda.

"Non so chi tu sia, ma adesso fai quello che ti dico oppure ti taglio la giugulare."

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