36-서른여섯

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Jungkook cercò di calmarsi quel tanto che bastava per parlare normalmente senza sembrare un bambino di cinque anni che era caduto dalla bicicletta e poi si staccò leggermente da Tae, per guardare il suo bellissimo viso.

Aveva bagnato di lacrime tutta la spalla del suo hyung ma sembrava che a quest ultimo non importasse nulla.

"Sfogati con me Jungkookie~" disse dolcemente Taehyung.

Jungkook sorrise divertito a quel soprannome e, chiudendo gli occhi, poggiò la fronte a quella di Taehyung.

Sospirò e si impegnò per trovare le parole giuste e il punto da dove iniziare. Forse, si disse, era giunto il momento di raccontare a Taehyung la sua storia.
In fondo, ormai, erano...fidanzati? Neppure lui lo sapeva. Cioè, si, lo sapeva...oppure no...aaaahh!! Ci avrebbe pensato piu avanti.

"Sei sicuro di volerlo? Ho tante cose da raccontare." Jungkook aprí gli occhi e guardò Tae.

Questo annuí deciso. Si sentí emozionato, finalmente avrebbe saputo di piu sulla vita di Jungkook.

"Va bene allora." Il corvino fece sedere Tae sul letto e poi camminò avanti e indietro davanti ad esso.
Si sentiva molto teso, non parlava mai di se stesso e adesso che doveva farlo si sentiva in imbarazzo e in agitazione.

Alla fine, si mise davanti la finestra e guardò fuori. Se non guardava Tae in volto, si sentiva piu tranquillo.

"Quando ero piccolo passavo tutto il tempo con mia madre. Per me non esisteva nessun altro al di fuori di lei. Era la persona che ammiravo di piu, la persona che amavo di piu." Jungkook rise tristemente "Credo che per tutti i bambini sia cosi, in fondo."

Fuori dalla finestra una pioggia fitta, aveva iniziato a cadere e gli alberi che erano visibili dalla grande finestra della stanza, erano sferzati da un forte vento. Jungkook vedeva scorrere nella sua mente il volto della madre, mentre Taehyung era sempre piu curioso di sapere dove voleva arrivare a parare Jungkook.

"Ricordo bene il giorno in cui accadde la tragedia. Avevo 8 anni. Io e mia madre eravamo partiti con la carrozza reale. Era una bella giornata di primavera e io stavo giocando con dei soldatini di legno che mia madre mi aveva regalato quello stesso giorno." sul viso di Jungkook si formò un piccolo sorriso "Dovevi vedere il suo sorriso quando le avevo detto che era il miglior regalo che avessi mai ricevuto. Era cosi felice, cosi bella."

Tae aveva le labbra leggermente aperte mentre osservava Jungkook guardare fuori dalla finestra. Nella sua voce c'era un uragano di emozioni contrastanti. Sentiva in lui un amore infinito ma anche un dolore altrettanto grande.

"Ricordo che eravamo partiti perche volevo andare a vedere il mare. Non ci ero mai andato e mia madre desiderava mostrarmelo." la voce di Jungkook ebbe un leggero tremito. "Però...mentre percorrevamo una strada nel fitto del bosco la nostra carrozza venne assaltata."

Tae riusciva a vedere solo il riflesso sul vetro del volto di Jungkook, ma vide benissimo i suoi occhi persi nel vuoto, persi nei ricordi.

"Sentimmo il cocchiere urlare e poi un tonfo. Pensandoci ora, probabilmente, fu il suo corpo privo di vita che cadeva dalla carrozza." Jungkook degluti rumorosamente e cercò il coraggio di continuare "Subito dopo sentimmo ridere degli uomini. E mia madre tentò di chiudere la porta della carrozza. Mi tirò a lei e mi abbrracciò. Mi disse che sarebbe andato tutto bene...ricordo che sentendo la sua voce spaventata scoppiai a piangere."

Una lacrima solitaria scese sulla guancia di Jungkook e il cuore di Taehyung perse diversi battiti nel sentire la storia. Aveva un bruttissimo presentimento.

"Subito dopo gli uomini cercarono di aprire la porta. Non serve dirlo, ma ci riuscirono praticamente al secondo tentativo." Jungkook si morse il labbro e trattenne le lacrime "Vidi il primo uomo trascinare fuori mia madre e buttarla a terra. I-io...ero come paralizzato e i banditi neppure mi guardarono. E-erano troppo concentrati a guardare mia madre." il moro chiuse gli occhi e strinse talmente forte i pugni, che sentí le unghie conficcarsi nei palmi.

"Non sono riuscito a fare nulla se non guardare mentre ridevano e a turno abusavano di mia madre...n-non sono riuscito a muovermi, ad urlare, a chiedere aiuto..." Jungkook scoppiò in lacrime e si poggiò con un braccio al vetro della finestra.

Tae era rimasto scioccato, si era portato le mani al viso e solo all'ora di era accorto di star piangendo anche lui.
Non poteva credere alle parole di Jungkook.

Singhiozzando, il moro tentò di continuare il suo racconto.

"Non so come, ma mi trovai a scendere dalla carrozza e a correre in aiuto di mia madre. Ma ero solo un bambino e non potevo fare nulla contro i cinque uomini davanti a me...infatti uno di loro mi puntò la spada al petto e mi tagliò, scagliandomi contro un albero. Prima di svenire sentí mia madre, tra le lacrime che versava, urlare il mio nome disperata."

Jungkook chiuse gli occhi e si rese conto che quella era la prima volta che ne parlava con qualcuno. Le lacrime scendevano copiose dagli occhi di entrambi e della bocca di Jungkook uscivano singhiozzi e lamenti. Era come se il suo petto stesse andando a fuoco, come se si trovasse mille coltelli nella carne.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 25, 2017 ⏰

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