27-스물일곱

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La mattina dopo Jungkook si sentiva uno straccio.
Gli era successo poche volte di essere cosi attivo in una sola notte, e adesso si sentiva mezzo rotto.

Si alzò dal letto e si stiracchiò. La schienza gli scricchiolò e a lui si accapponò la pelle.
Si girò a guardare Tae, ancora steso sul letto, e sorrise nel vederlo rannicchiato.
Il suo sorriso morí quasi subito al pensiero di suo zio...proprio adesso che si era messa bene la storia con Tae...doveva combattere questa guerra sociale con lo zio.

Sconsolato e con il morale ormai sotto le scarpe, Jungkook si vestí.
Si mise subito la divisa da generale e si preparò al meglio per accogliere lo zio.
Si diresse alla porta e, lanciato un ultimo sguardo a Tae, uscí dalla stanza.

Mentre camminava per i corridoi si imbattè in Yugyeom.
I due si guardarono e il cugino assottigliò gli occhi.

"Sei in ritardo. E non hai fatto colazione." disse fermandosi davanti al principe.

"Chi sei, mia madre?" gli chiese Jungkook con un sorrisetto divertito.

Yugy alzò gli occhi al cielo e lo afferrò per un braccio. Iniziò a trascinarlo verso la stanza da pranzo.

"Perche mi trascini a pranzo? Che ore sono?"

"È l'ora di mangiare e io voglio farlo con il mio adorato cugino. Dai, Hyung, cammina!" il tono di Yugy era piu che ironico mentre pronunciava la parola "hyung".

Jungkook sospirò.

"Cos'è che vuoi chiedermi?"

"Aspetta." gli disse Yugy.

Entrarono nella sala da pranzo e chiusero la porta. La tavola era gia piena di cibo e due posti erano stati preparati per loro.
Jungkook e Yugyeom si sederono l'uno difronte all'altro e iniziarono a mangiare.

"Parla." lo incitò il moro.

"Aish...come sei impaziente!" disse Yugy mangiando una fettina di maiale presa dal suo Ramen.

Jungkook sollevò un sopracciglio e lo guardò con malcontento.

"Okay, okay." disse Yugyeom alzando le mani in segno di resa.
"Volevo solo avvisarti. Come ho fatto ieri, voglio dirti di stare attento. Mio padre è ancora piu determinato sta volta."

Jungkook ci pensò qualche istante e poi parlò:
"Per quale motivo è cosi determinato?"

"Sa che molto presto il trono sará lasciato a te e a quel punto non potrá piu far nulla."

Jungkook sogghignò.
"Come se la Corea accetterá un altro Re. Il mondo sta cambiando Yugyeom-nim.
Non possiamo restare in dietro."

"La nostra è una società forte."
Rispose fermamente il cugino.

"No, non lo è. E tu, come lo zio, dovreste accettarlo. Io non ho intenzione di salire al trono e sono sicuro che neppure tu o lo zio lo farete. Credi che restare l'unico stato sotto il regime reale sia quello che il popolo vuole?"
Jungkook rise.
"Ho anche faccende piu importanti da gestire."

Si alzò e senza aggiungere altro, uscí dalla sala. Le guardie all'entrata della sua stanza gli avevano detto che Namjoon lo stava aspettando nei sotterranei e che era importante che lui ci andasse il prima possibile.
Cosi si diresse subito nelle segrete.

Una volta scese le scale in pietra, Jungkook si aspettava di trovare delle guardie ma, ma al suo arrivo, vide solo Namjoon che camminava aventi e in dietro lungo il corridoio.
Jungkook aggrottò la fronte.

"Che succede?" chiese.

Namjoon si voltò a guardarlo e spalancò gli occhi.

"Finalmente! Che diavolo stavi facendo!?" gli si avvicinò.

"Io...ehm...non importa. Ora sono qui. Dimmi pure."

"Questa mattina ho catturato la spia."

Jungkook spalancò gli occhi e corse verso la porta.
Posò la mano sulla maniglia ma, prima di riuscire ad aprire, Namjoon lo fermò.

"Jungkook-nim...non so se dovresti vederlo..."

"Perche? Cos'ha?" chiese il principe confuso.

"Cos'ha non è la domanda giusta..."
Namjoon incatenò il suo sguardo in quello di Jungkook. Era in anzia e visibilmente preoccupato.
Si sentí deglutire e poi si decise a parlare.

"La domanda giusta è...chi è."

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