Jungkook aveva parlato a lungo con Yugyeom e alla fine si era congedato.
Suo zio stava arrivando per vedere suo fratello. L'imperatore Park Chung-Hee, nonchè suo padre.
Per via della storia della spia nordcoreana e del cibo avvelenato aveva ritenuto opportuno venire fin qui, a Seoul.
Come se la sua presenza potesse aiutare! Quel vecchio bastardo.
Comunque Yugy aveva ragione, sicuramente anche Namjoon avrebbe approvato. Doveva nascondere la sua bisessualitá e l'interesse che provava verso Taehyung.
Almeno, si disse, per il periodo di soggiorno a palazzo dello zio.
Preferiva di gran lunga reprimere i suoi istinti che vedere Tae giustiziato o che, a lui stesso, venisse tagliata la mano sinistra.Suo zio sarebbe arrivato tra un giorno. Gia domani pomeriggio avrebbe attraversato il grande androne del palazzo e lui avrebbe dovuto accoglierlo, essere rispettoso e sembrare un dio sceso in terra.
Jungkook stava pensando a come conportarsi domani mentre camminava arcigno per i corridoi. Sbattè contro qualcuno e si trovò Jimin davanti.
"Jimin." lo afferrò per le spalle e avvicinò la sua faccia a quella del suo hyung. Erano a pochi centimetri di distanza e Jungkook guardava sospettoso negli occhi del piu basso.
"Sono sicuro che tu stia combinando qualcosa." continuò Jungkook.
Jimin si guardò in torno e poi si allontanò. Sicuramente Kook sospettava qualcosa, era sparito dalla faccia della terra per due giorni.
Si stava torturando le mani e si guardava in continuazione attorno mentre cercava le parole per spiegare."I-io...ehm...ho fatto come mi hai detto."
"Ovvero?" chiese il moro.
"Ho capito che Yoongi-ssi mi piaceva..."
Jungkook sorrise divertito e per un attimo la frustrazione scivolò via.
"E cos'hai fatto?" gli chiese malizioso il principe."Gli ho fatto" cof cof "un pompi.." cof cof "..no.." cof cof
Jungkook scoppiò a ridere e si poggiò al muro con una mano. Jimin aveva detto di aver fatto un pompino a Yoongi mentre tossicchiava e l'espressione che aveva fatto stava uccidendo Jungkook.
"Un pompin-" urlò Jungkook e, prima che potesse finire la frase, Jimin gli saltò addosso e gli tappò la bocca.
"Sta zitto!!" gli disse scioccato.
In qull'istante svoltò l'angolo Taehyung.
Appena il castano vide la scena spalancò gli occhi. Jungkook stava tenendo in braccio quel nano che aveva incontrato ieri.
Il principe, appena vide Tae, lasciò la presa su Jimin e questo cadde a terra come un sacco di patate.Jungkook corse da Taehyung che stava praticamente scappando in ritirata.
"Scusa Jimin!!" gli urlò senza voltarsi.
Quest'ultimo rimase a terra e si coprí il viso. Era parecchio imbarazzato e avoleva picchiare Jungkook. Però voleva anche parlare con lui e avere dei consigli. Guardo Jungkook correre dietro quel tizio e si rese conto che doveva aspettare.
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"Tae-ssi fermati." disse per la decima volta mentre camminava dietro a Tae.
Quest'ultimo lo ignorava e camminava dritto per la sua strada, anche se non sapeva dove stava andando.
"Tae-ssi!! Non stavo facendo niente!" Jungkook alzò gli occhi al cielo e, stanco della situazione, afferrò il braccio di Tae. Lo fermò e lo girò verso di sè.
"Ti prego, credimi. Non posso pensare di toccare qualcuno che non sia tu."Tae aprí la bocca e poi la richiuse, nuovamente preso alla sprovvista dalle parole di Jungkook. Si sentí le orecchie andare a fuoco e un sorriso crebbe sul suo volto. Voleva nasconderlo ma non riusciva proprio a controllarlo.
Jungkook sorrise dolcemente e si avvicinò a Tae. Intrecciò le dita con quelle del suo hyung e fece scontrare il suo naso con quello del castano.
"Come puoi pensare che io voglia qualcun'altro? Ti ho gia detto che mi piaci."
"I-io...cioè, tu...sei cosi perfetto. Potresti avere chiunque e...e...poi i-io..."
Tae non finí la frase. Si sentiva in imbarazzo, si vergognava. E il fatto che gli occhi scuri come la pece di Jungkook non demordevano dal fissarlo...lo faceva agitare.
"Tu cosa?" chiese Jungkook curioso.
Tae chiuse gli occhi. Quella era il passo finale, il passo che avrebbe permesso alla sua vita di iniziare. Se ci riusciva, tutto sarebbe andato liscio. Se trovava il coraggio di dire a Jungkook cio che lo paralizzava, si sarebbe tolto un peso dal petto. Aveva paura dell'esperienza di Jungkook, di cio che gli poteva fare, tutto cosi proibito e ignoto per lui. Ma sentire Jungkook vicino a lui, l'effetto che Tae, con un solo bacio, aveva scatenato nel moro...le sue parole suadenti e il suo modo di fare...avevano reso schiavo Taehyung. Lui voleva che Jungkook lo vedesse, lo amasse, lo toccasse.
"Io...sono vergine." disse aprendo gli occhi.
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Violent Sex
FanfictionJungkook è il figlio maggiore del dittatore Park Chung-hee. Siamo nel 1970 e, proprio nel giorno del suo compleanno, arriva a palazzo una spia dalla Corea del nord incaricata di avvelenare tutta la famiglia Park. A Jungkook viene affidato l'incari...