9-구

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"Se vuoi vedermi nudo mentre mi cambio..." disse Jungkook con aria di circostanza.

Se Tae era rosso, bhe, ora lo era ancora di piu. Non sapeva perche ma l'idea di vedere Jungkook nudo lo imbarazzava tantissimo.

"Ah...mi dispiace...a-allora entro nel mio alloggio." disse e poi corse dentro la sua camera.

Jungkook sorrise divertitito e poi, scuotendo la testa, si diresse nella sua stanza. Aveva perso tutto il pomeriggio per via di Taehyung. La cosa non gli dispiaceva affatto. Aveva intenzione di trascorrere tutti i pomeriggi (e magari anche tutte le mattine) in quel modo, insieme a quel ragazzo.

Quando arrivò all'entrata della sua stanza vide la guardia che vi era di vedetta.
Quando arrivò, subito si inchinò dinanzi al principe e disse: "Buon Pomeriggio."

Jungkook annuí e abbassò il capo. Sorpassò la guardia ed entrò nella sua stanza.
Finalmente era solo. La maschera di perfezione che doveva portare alla luce del sole poteva cadere, dimenticata in un cassetto nella sua mente.
Un sospirò lasciò le sue labbra rosee.
Si sentiva stanchissimo. Era giovane, inesperto, ma sulle spalle portava un peso opprimente. Aveva capito il piano.
La vera spia stava arrivando. Magari era gia all'interno del palazzo. Stava tagliando la gola di suo padre, avvelenando il cibo, dando fuoco alle stalle...

Si chiese se, in cuor suo, si sarebbe davvero dispiaciuto. Lasciare il palazzo e tutti i privilegi...per lui erano indefferenti. D'altronde era disposto a perdere la sua stessa vita perche non vedeva niente per cui vivere.
Come l'avrebbe chiamata, Jimin, questa sensazione? Depressione? Solitudine? Menefreghismo? Pazzia?

Si sedette a terra. Sulle ginocchia.
La sua spada adagiata sul pavimento in legno davanti a lui.
Chiuse gli occhi.

Erano rare le volte in cui non sapeva cosa fare. E quella, dannazione, era una di quelle.

Era davvero stufo di dover pensare sempre a tutto, ma adesso non poteva compatirsi. Se la situazione era ancora calma, sicuramente la spia non era ancora entrata in azione.
Doveva salvare la sua famiglia.
Poteva, salvare la sua famiglia.

Si svestí e indossò gli abiti per la cena. La cena con l'imperatore.
Erano vestiti molto sfarsosi, pieni di ornamenti, di gioielli e decorazioni.
Non erano l'ideale per un combattimento, ma suo padre gli avrebbe tagliato un orecchio se non si fosse presentato come il principe che era.

In fondo, l'essere appartenente ad una casata nobile non era il frutto di duro lavoro e di sani principi, ma solo di fortunae apparenza. Se nascevi con il nome giusto, con il sangue giusto e con un bell'aspetto potevi essere un dio.

~•~•~•~•~•~••~•~•~•~

Era finalmente seduto al tavolo. I suoi fratelli erano davanti a lui. Suo padre sovrastava tutti quanti. Se l'ipotesi di Jungkook era giusta, appena Choi-Hee avrebbe messo in bocca quel filetto di agnello, sarebbe collassato sul tavolo vomitando schiuma e sangue.

Ovviamente non voleva diventare re a soli vent'anni. Però l'idea di sbarazzarsi di suo padre non gli dispiaceva affatto.
Purtroppo doveva considerare anche che, lasciandolo morire, la Corea del Nord avrebbe presto invaso il regno. E in piu dare la soddisfazione all'impero NordCoreano non era nei suoi piani.

Quindi, appena tutti stavano per apprestarsi all'assaggio del primo boccone, Jungkook si alzò sbattendo le mani sul tavolo.
I suoi fratelli sobbalzarono e il padre lo glaciò con uno sguardo.

"Ho la certezza di credere" guardò dritto negli occhi del padre "che il cibo sia avvelenato."
Il padre assottigliò gli occhi e abbassò lo sguardo sul boccone di carne che aveva ancora tra le bacchette.

Esatto. Brutto infame, ti ho appena salvato la vita. Guardalo bene quel boccone.

Choi-Hee chiamò l'assaggiatore.
Questo non aveva sentito cio che Jungkook aveva detto, ma, se veniva chiamato, qualche sospetto c'era. Era un uomo forte, pensò Jungkook. Ogni assaggio poteva essere l'ultimo.

Il servo prese il cibo e lo mangiò.
Al terzo boccone iniziò a diventare rosso e al quarto era a terra. Dalla bocca gli usciva una schiuma rosa.

Il servo stava avendo un edema polmonare indotto.

In pochi minuti, davanti gli occhi di tutti, cessò di muoversi ed esalò l'ultimo respiro rantolante.

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