Legarono i cavalli ad un albero ed entrambi si avvicinarono al fiume.
Tae aveva le mani sui fianchi e guardava da prima il fiume e poi il cielo.
Jungkook aveva le mani unite, dietro la schiena. Le spalle erano tirate all'indietro e il petto risultava prorompente. Respirava lentamente e scrutava lo scorrere del fiume con espressione dura.Tae voleva parlare. Non sapeva cosa dire, ma voleva disperatamente strappare Jungkook dai ricordi che stava rivivendo. Gli orribili ricordi che lui l'aveva costretto a riesumare.
Il castano stava pensando a cosa dire quando Jungkook iniziò a parlare per primo."Non ti cruciare Tae-nim, non devi preoccuparti. Il tuo viso è piu bello se sorridi."
Jungkook si voltò a guardarlo e alzò una mano per accarezzargli il viso.
Tae restò ad occhi spalancati e due rossori evidenti sulle guance mentre la mano di Jungkook sfiorava la sua pelle."Tae-nim?" lo chiamò Jungkook
Quest'ultimo si riprese dallo stupore e si trovò a dover combattere contro l'agitazione. Sentiva il cuore martellargli nel petto e la testa battere. Aveva la gola secca e le mani sudate.
La mano di Jungkook ancora sulla sua guancia sinistra, lo accarezzava."S-si?" balbettò.
"Perche ho l'istinto di tirarti verso di me e non lasciarti piu?" chiese Jungkook abbassando la voce e guardando prima negli occhi sbarrati di Tae e poi sulle sue labbra dischiuse.
"I-io...non lo so." disse Tae un po titubante. Il battito del suo cuore era sparato nelle sue orecchie. Quasi non sentiva piu nessun rumore oltre alla voce di Jungkook.
Il moro sembrò deluso dalla risposta di Tae e fece un sorriso sconsolato. Tolse la mano dalla guancia di Tae e la ritirò. O, almeno ci provò.
Perche il castano, quasi senza rendersene conto, l'aveva afferrata con entrambe le mani a mezz'aria. L'aveva stretta tra le sue mani e l'aveva portata al proprio petto."Non lo so...ma...non mi arrabbierei se lo facessi...p-per adesso..." disse abbassando lo sguardo e diventando ancora piu rosso.
Jungkook lo guardò stupito e, stringendo la presa sulle mani di Tae, lo tirò verso di sè.
Taehyung era praticamente rannicchiato nel petto ampio di Jungkook, il viso nascosto nel suo collo.Jungkook sorrise.
"Tae-nim?" lo chiamò di nuovo Jungkook
"S-si?" rispose nuovamente Tae.
"Sei carino anche quando arrossisci." disse ridendo Jungkook.
"G-grazie. Anche se preferirei non arrossire." disse vergognandosi tantissimo.
"Non vedo il perche. Se arrossisci significa che sei una persona sensibile e che...il tuo cuore funziona. In tutti i sensi." disse il moro sempre piu sicuro di quanto il carattere e il comportamento di Tae gli piacesse.
"Che significa in tutti i sensi?"
Tae sentiva le braccia forti di Jungkook intorno alle spalle e, subito dopo, una mano di lui che compiva dei cerchi sulla sua schiena. Lo stava accarezzando.
Il petto duro si alzava lentamente e l'odore di fresco che emanava Jungkook enebriava Tae.
Non ci capiva piu nulla, sentiva solo lo stomaco leggero e l'irresistibile voglia di sorridere come non aveva mai fatto."Quello devi saperlo da solo."
Jungkook si staccò da Tae e lo prese per le spalle. Lo guardò sorridendo.
"Grazie Tae-nim, mi hai fatto sentire subito meglio con questo abbraccio."
Tae sorrise timidamente. Era felice e orgoglioso. E si sentiva anche lusingato. Riuscire a rendere felice Jungkook solamente con un abbraccio.
Il moro si girò e iniziò a camminare verso i cavalli. Tae si sentí preso alla sprovvista e fece uno scatto per raggiungere Jungkook."Aspetta..." non finí la frase che inciampò in uno dei ciottolí.
Jungkook sentí Tae chiedergli di aspettare e cosí si girò.
Facendo ciò, però, si ritrovò Tae che gli cadeva praticamente sopra.
I due persero l'equilibrio e, non si sa come, le labbra di Tae finirono per scontrarsi con quelle di Jungkook.
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Violent Sex
FanfictionJungkook è il figlio maggiore del dittatore Park Chung-hee. Siamo nel 1970 e, proprio nel giorno del suo compleanno, arriva a palazzo una spia dalla Corea del nord incaricata di avvelenare tutta la famiglia Park. A Jungkook viene affidato l'incari...