17-열 여섯

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La cena con Jimin era saltata. Sembra che il ragazzo non si sentisse bene. Jungkook voleva andarlo a vedere, per assicurarsi che stesse bene...ma l'amico gli aveva detto che preferiva stare da solo.

Cosi, la cena Jungkook l'aveva passata da solo. Anzi, non aveva proprio cenato a dirla tutta. Si era rinchiuso nella sua stanza a studiare le carte che gli aveva consegnato Namjoon qualche settimana prima. Di Tae, non sera vista l'ombra. Si chiese piu volte se era il caso di andare da lui e cercarlo, ma scartava sempre quell'ipotesi. Scartava anche i sogni ad occhi aperti di un Tae che bussava alla sua porta e gli diceva che voleva stare con lui, quella notte.

Niente. I sogni di Jungkook sembravano non poter essere realizzati, il ragazzo che tanto voleva vedere, non era per niente interessato a lui. Che disdetta.

Di storie, Jungkook, ne aveva avute in passato. Ragazzi nobili, ragazze ingenue...ma per lui era solo un gioco. Di quella gente, con il sangue blu, lui non si curava. Di Tae...lui non sapeva cosa fare. Non capiva se il suo era solo interesse oppure qualcosa di piu. Forse spettava a Tae far si che Jungkook non si allontanasse, ma, per prima cosa, Jungkook doveva avvicinare Tae.

Come diceva Namjoon, "In una coppia ci si deve compensare. Se io tiro, Jin deve lasciare. Se Jin lascia, io devo tirare. Ognuno di noi ha un compito nella relazione."

Ed è stato con questo pensiero che Jungkook si era coricato, a tarda notte, alla luce della luna. Pensando a quali ruoli avrebbero avuto lui e Tae in una relazione.

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Tae era molto nervoso quella mattina.
La scorsa notte aveva mangiato da solo, parecchie volte avrebbe voluto andare da Jungkook, ma ogni volta che faceva capolino dalla sua porta in direzione del principe...notava che due guardie erano piazzate davanti la porta.
La sua timidezza aveva vinto tutte le volte. Cosa avrebbero pensato di lui, se fosse entrato nella stanza del principe a tarda notte??! Non voleva pensarci.

E quindi Taehyung aveva tenuto tutto dentro. Tutte le cose che voleva dire a Jungkook. Potevano anche...solo essere amici, no? Era questo che provava? Amicizia? Jungkook avrebbe accettato? Oppure avrebbe detto che lo odiava e che amava quel ragazzo biondo?

Tae si stava tormentando in questi pensieri, finchè non vide Jungkook arrivare. Era vestito come un paesano. Pantaloni di lino bianco e una maglietta grigia. Aveva tutti i capelli scompigliati e camminava molto velocemente. Tae, che era seduto al tavolino dove avevano fatto la colazione il giorno prima, lo guardò per tutta la sua camminata verso il tavolo.

Jungkook si sedette difronte a Tae.

"Buongiorno." disse Tae senza guardare il ragazzo.

"Giorno." rispose l'altro mentre metteva del cibo nel suo piatto.

"Oggi ti dovrai allenare." continuò Jungkook.

Tae quasi si strozzò. Guardò subito il moro davanti a lui e chiese: "Cosa?"

"Ho detto" Jungkook alzò lo sguardo su Tae "che dovrai allenarti oggi. In fondo, sei qui come mio allievo."

"Ah...mm..giusto. E cosa faremo?"
"Oggi arriva un ospite da Busan, quindi io non potrò assistere al tuo allenamento. Per oggi, infatti, Namjoon-nim ti insegnerá un po di cose."

A Tae si fermò quasi il cuore.
Ripensò a quello spilungone di Namjoon e poi a come aveva picchiato Jungkook...e...pensò che anche un solo pugno da parte del generale l'avrebbe ucciso.

"Q-quali cose deve insegnarmi?"
"Non lo so. È tutto da vedere...ovviamente dipende da lui per oggi."

Jungkook gli sorrise per la prima volta e Tae si dimenticò della sua preoccupazione. Jungkook era bellissimo. Non faceva altro che stupirlo quando il viso del ragazzo fosse cosi bello e perfetto.

I due non parlarono piu. In veritá, entrambi volevano dire tante cose, ma Tae era troppo timido e Jungkook troppo testardo. Quindi mangiarono in silenzio finchè non arrivò Namjoon.

Il generale non guardò neppure Tae ma si inorridí nel guardare Jungkook.
Lo prese per un orecchio e lo sollevò dalla sedia.

"Ehy, ehy, mi fai male! Ahiaaaa!" disse Jungkook mentre tentava di divincolarsi.

"Come diamine sei vestito? Vuoi che l'imperatore ti rinneghi!? Non stai per andare a coltivare le barbabietole da zucchero! Babo che non sei altro."

Nam lasciò la presa e diede uno scappellotto dietro la testa di Jungkook.
Quest'ultimo sospirò esasperato e lo guardò male.

"Tu." disse guardandolo negli occhi "sei un vecchio scorbutico."

Tae guardò la scena quasi a bocca aperta. Non credeva che qualcuno si potesse rivolgere cosi al principe.
Jungkook iniziò ad andarse e ad un metro di distanza aggiunse:

"Vecchio scorbutico e manesco." si massaggiò l'orecchio e se na andò.

Namjoon sorrise divertito e poi, con le mani sui fianchi, guardò Tae. Purtroppo per il piu piccolo, il generale smise di sorridere. Era naturale che Nam trovasse antipatico Tae, in fondo stava rifiutando Jungkook, Jungkook che era come un fratello minore.

"Pronto per morire?" chiese sarcastico a Tae.

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