I due erano ormai a palazzo.
Non si erano parlati per tutto il tragitto e, una volta arrivati, Jungkook aveva lasciato solo Taehyung senza neppure degnarlo di uno sguardo.Tae pensò che si fosse offeso. L'aveva...per caso rifiutato?
No. No, non era cosi.
Tae aveva rifiutato l'idea di innamorarsi, non...Jungkook...
Oppure, senza neppure saperlo, aveva rifiutato lui!?
Rimase a fissare il vuoto finchè qualcuno non gli venne addosso.
Si sentí un gran facasso di cose metalliche che cadevano e poi un'imprecazione.Tae si ritrovò un ragazzo, poco piu basso di lui, difronte che guardava per terra. Anche lui guardò e vide una scatola in legno, quella che contiene gli aghi per l'ago puntura e...tutti gli strumenti sparsi a terra.
Il ragazzo piu basso alzò lo sguardo e guardò Tae."Scusami, non ti avevo visto." disse con sguardo veramente dispiaciuto mentre si abbassava per raccogliere gli aghi. Tae fece lo stesso, aiutandolo.
"Ah...non fa niente, è anche colpa mia. Stavo fermo in mezzo al corridoio come uno stupido." disse per poi grattarsi dietro la nuca.
Il ragazzo davanti a lui sembrava molto agitato e aveva le labbra molto rosse. Come se...avesse appena baciato qualcuno.
A Tae venne subito in mente Jungkook. I loro baci e poi...un orribile pensiero.
Possibile che Jungkook, sentendosi rifiutato, fosse andato da questo ragazzo e avesse...avesse...fatto qualcosa con lui??A Tae morirono le parole. Si sentí quasi prosciugato, morto. Non poteva pensarci. Era assurdo. Impossibile. Jungkook non l'avrebbe fatto. Oppure si?
"Ehy...stai bene?" gli chiese Jimin.
Tae tentò di parlare ma non ci riusciva. Perche si stava sentendo cosi male?
Lui...lui...non provava niente per Jungkook quindi perche si sentiva cosi?"Io..scusami devo andare." disse per poi dargli gli aghi che aveva raccolto. Si alzò e corse via.
Non conosceva il palazzo, non sapeva dove fosse Jungkook e non aveva idea del perche volesse correre da lui e chiedergli se avesse baciato quel ragazzo, ma in lui, un senso di angoscia cresceva, non poteva non andare da Jungkook.
Però...cosa doveva fare se Jungkook gli avesse confermato le sue teorie?Corse per il palazzo, un po a caso finchè non trovò Jungkook in una grande sala. Era a petto nudo, aveva i capelli bagnati ed era sudato. I suoi piedi scalsi, sul pavimento in legno, sembravano volare. Era veloce, sembrava quasi che danzasse.
Davanti a lui c'era il generale Namjoon.
Entrambi erano sul chi vive, si scrutavano, Namjoon era in posizione di difesa.Non si accorsero di Taehyung e continuarono a parlare e combattere.
"Pensi di poter fare come ti pare solo perche sei il principe!?" gli chiese burbero Namjoon, mentre parava un calcio dal piu piccolo.
"No. Penso di poter fare come voglio perche ho le palle di farlo!" gli rispose Jungkook arretrando e asciugandosi il sudore dalla fronte.
"Non capisco perche ripudi questa cosa!"
Aggiunse esasperato."Perche il popolo non è pronto!" disse Namjoon.
"Sto solo tutelando la tua immagine."Disse questo e si scagliò contro Jungkook. Il ragazzo ricevette un pugno sul viso e subito si scanzò per evitarne un altro. In quell'istante colpí anche lui Namjoon. Un calcio ben assestato al fianco che spostò il piu grande all'indietro.
"Menzogne! Dici questo solo perche lui non ti piace! Se fosse un figlio di papá andrebbe bene!" disse Jungkook serrando la mascella.
Tae non capiva, si nascose dietro la porta e continuò a scrutare i due che combattevano.
Namjoon si fermò, giacchè anche Jungkook l'avea fatto. Erano l'uno di forte all'altro, a pochi metri di distanza."Questo non centra niente. Io non voglio neppure che tu soffra. Mi hai detto quello che è successo questa mattina, quindi perche non lasci stare per una volta?" disse Nam con un leggero fiatone.
"Non mi sono mai arreso, specialmente se qualcosa mi interessa davvero." disse Jungkook, distogliendo lo sguardo.
"Anche tu non ti sei arreso quando Seokjin-hyung era stato promesso ad un matrimonio forzato con la ragazza di Busan." il moro mise un muso e intrecciò le braccia al petto.Namjoon si trovò interdetto. Aveva ragione, anche la sua storia con Jin non era filata liscia come l'olio.
"Aish...riesci sempre a rigirare la frittata." disse il piu grande, mettendosi una mano tra i capelli.
"Tu lo sai che non mi è mai importato di nessuno, quindi adesso che sta succedendo non puoi ostacolarmi. Anche il popolo puo capire, sanno che un buon re, resta un buon re anche se non ha una regina al suo fianco." Jungkook si sedette a terra, l'allenamento con Namjoon lo stancava sempre.
Il piu grande si avvicinò al moro. Si sedette vicino a lui.
"Non posso dissentire su questo. Sarai un Re straordinario. Vorrei solo che non soffrissi perche uno stupido ragazzino con la mentalitá di una gallina non capisce quanto sia fortunato ad essere considerato da te."
Jungkook rise buttando la testa all'indietro. Nam lo faceva sentire sempre meglio.
"Ci vorrá tempo, credo. Spero solo di non essermi sbagliato. Dopo la morte di mamma...non riesco piu a fidarmi delle persone nuove che incontro." disse Jungkook, diventando piu serio.
"Sono sicuro che tua madre sarebbe orgogliosa di te, e anche della tua scelta. Lei credeva tantissimo in te." Namjoon sorrise dolcemente.
"Spero di non sbagliare, anche perche è la prima volta che qualcuno mi intriga come fa quel ragazzo." Jungkook annuí un paio di volte.
Tae, che era rimasto nascosto, si tirò lentamente fuori e corse via.
Aveva sentito cose che non doveva sentire, aveva origliato...aveva fatto la...spia.
Però, in cuor suo, sperava che Jungkook parlasse di lui. Sperava che fosse lui quel ragazzo che lo intrigava. E anche la paura che aveva...era sopraffatta da questo desiderio di essere amato, di essere speciale per Jungkook.
STAI LEGGENDO
Violent Sex
FanfictionJungkook è il figlio maggiore del dittatore Park Chung-hee. Siamo nel 1970 e, proprio nel giorno del suo compleanno, arriva a palazzo una spia dalla Corea del nord incaricata di avvelenare tutta la famiglia Park. A Jungkook viene affidato l'incari...