Jungkook e Taehyung camminavano l'uno vicino l'altro.
Dopo che si erano allontanati dagli alloggi non avevano piu proferito parola. Tae si sentiva molto a disagio. Se Jungkook lo guardava arrossiva e non sapeva che fare.Non gli era mai capitato di comportarsi cosi. Solitamente era molto apatico, specialmente nei confronti della gente. Ma Jungkook era cosi bello...e diceva sempre la cosa giusta, si comportava sempre in un modo che lo affascinava.
Jungkook, dal canto suo, si beava anche soltanto di avere un bel ragazzo come Tae al suo fianco. Ne aveva visti di giovani nobili in vita sua, erano belli, ricchi, esperti e saccenti. Ma in Tae vedeva qualcosa di diverso. Di piu prezioso.
"Mi dispiace per ieri." disse rompendo il silenzio.
Tae era confuso. "Per cosa?"
"Per averti lasciato solo. La cena mi ha tolto molto tempo e poi non mi sembrava piu opportuno disturbarti. Spero almeno che il pasto che ti ho fatto portare fosse di tuo gradimento."
Jungkook si maledí. Alle sue stesse orecchie il tono che stava usando sembrava troppo formale.
"Ah...sei comunque il principe, non mi aspetto che tu ci sia tutto il tempo. Spero solo di non essere un peso...anche la cena di ieri sera...era alla pari di un pasto nobile. È tutto...fin troppo per me."
Arrivarono ad una veranda e trovarono un tavolo con due sedie. Era tutto gia apparecchiato e la colazione emanava del caldo vapore.
I due si sedettero."Non dire sciocchezze. Mi sembra il minimo che io possa fare. E per me non sarai mai un peso Tae-nim."
Tae sentí il cuore palpitare.
Si sentiva cosi felice."Comunque oggi volevo farti conoscere Jimin." aggiunse Jungkook mentre prendeva un altro morso della sua colazione.
Taehyung smise di sorridere. Solamente il nome di quel tizio lo irritava. Il fatto che Jungkook fosse cosi informale e legato a quel ragazzo...lo faceva innervosire.
"Q-quando dovrei incontrarlo? Saremo noi tre?" chiese freddamente.
Jungkook quasi non se ne accorse e continuò senza intoppi la sua conversazione.
"Quando vuoi. Oggi sono a tua completa disposizione. Qualsiasi cosa tu voglia fare, possiamo farla. Io e te." Jungkook annuí un paio di volte "Jimin puo aspettare. Magari possiamo cenare con lui."
Tae quasi si strozzò con la fetta di pane che stava mordendo. Qualsiasi cosa...potevano farla...lui e Jungkook...
Si sentí le guance andare a fuoco e la gola secca. Afferrò un bicchiere e bevve avido l'acqua che conteneva. Era la prima volta che pensava una cosa simile. E per giunta di un...ragazzo. Dove era nato il solo pensare una cosa simile l'avrebbe portato ad essere lapidato."Tae-nim? Stai bene? Mi senti?"
Jungkook sventolò una mano davanti il viso di Tae. E questo si ricompose."Si, scusami. Cos'hai detto?"
Jungkook sorrise "Ti ho chiesto cosa ti andava di fare."
"Bhe io...non so se è possibile."
"Tu chiedi e io provvederò." disse sicuro Jungkook."Non voglio sembrare un approfittatore..."
"Non lo sembreresti affatto, non ti preoccupare." Jungkook lo guardò dritto negli occhi. Erano abbastanza vicini, il tavolo era piccolo. Il moro aveva una grandissima voglia bi baciare le labbra del ragazzo davanti a lui. E si ripromise che, qualunque cosa avrebbero fatto quel giorno, ci avrebbe provato. Avrebbe avuto un bacio da Tae."Allora...vorrei andare a fare una passeggiata a cavallo. Vorrei arrivare fino al fiume. Per raggiungere il palazzo, ci sono passato vicino, e mi piacerebbe tornarci."
"Allora è deciso. Finiamo di mangiare e partiamo." disse Jungkook.
STAI LEGGENDO
Violent Sex
FanfictionJungkook è il figlio maggiore del dittatore Park Chung-hee. Siamo nel 1970 e, proprio nel giorno del suo compleanno, arriva a palazzo una spia dalla Corea del nord incaricata di avvelenare tutta la famiglia Park. A Jungkook viene affidato l'incari...