"Questa cosa è assurda." disse sgomento Jimin guardando Jungkook.
"Cioè, non ti ha visto mentre ti limonavi con un altro, l'hai solo guardato seriamente."
"Non so che pensare." disse Jungkook guardando fuori dalla finestra dello studio di Jimin.
La stessa finestra dove aveva visto Taehyung per la prima volta, mentre scavalcava la cinta muraria."E poi chi si crede di essere? Non è facile neppure per te. Parla cosi solo perche non sa cosa hai passato! Che ragazzo irritante!" Jimin sbattè la mano sulla scrivania e poi intrecciò le braccia.
Gli dava fastidio che uno stupido ragazzino facesse soffrire il suo migliore amico. Specialmente ora che vedeva Jungkook seriamente interessato a qualcuno.
"Mi sembra strano che abbia reagito cosi. Solitamente è un ragazzo timido e dolce." Jungkook non era convinto e, complessato dai suoi dubbi, sprofondò nel divanetto dello studio di Jimin.
Si sentiva depresso."Sono cosi triste. Vorrei tanto andare da lui." brontolò guardando il soffitto.
"Oh mio dio, non ho mai sentito uscire dalla bocca di Park Jungkook delle parole simili. Sembra piu qualcosa che potrei dire io. Questa cosa è sconvolgente. Cosa ti ha fatto quel ragazzo?"
Jimin era sconvolto. Il Jungkook che conosceva era il tipo a cui non importava di nessuno e che non aveva bisogno di nessuna persona al suo fianco. Ma adesso...adesso voleva quel ragazzo. Lo voleva col cuore."Non lo so cosa mi ha fatto. Mi sento cosi strano." Il moro si coprí il volto con le mani. Non riusciva a capire i suoi sentimenti.
"Basta." si alzò di scatto "Devo andare da lui."
Uscí dalla stanza, senza neppure salutare Jimin e poi corse verso l'ala del castello dove si trovano gli alloggi.
Jimin lo guardò andare via e questo lo incupí. Ripensò a Yoongi. Ripensò che non lo vedeva tornare da questa mattina. Dov'era andato? Stava bene?
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Jungkook bussò alla porta di Taehyung.
E restò li davanti per circa mezz'ora a provare e riprovare.Sapeva che lui era li dentro. Le guardie gli avevano detto che il ragazzo era entrato e non era piu uscito. Quindi, semplicemente, non voleva vederlo.
"Kim, ti prego. Fammi spiegare." disse per la decima volta.
Bussò ancora.
"Se non mi importasse di te, non mi sentirei male al pensiero di vederti piangere, se non mi importasse, non sarei qui da mezz'ora a bussare."
Bussò ancora. Dall'alte parte, Tae ascoltava in silenzio.
"Ti prego. Ti chiedo solo di credermi...io l'ho fatto per te, per noi." Jungkook si sentí sconfortato. Poggiò la fronte alla porta e chiuse gli occhi. Era cosi stanco di supplicare le persone. Non c'era mai nessuno che si preoccupasse di lui. Nessuno che si chiedesse perche era cosi, perche si comportava in quel modo.
Lui era cosi solo...e nessuno lo vedeva."Credi di essere quello piu ferito tra di noi...ma io mi sento solo. Mi sento cosi dannatamente solo...e nessuno si è degnato di interessarsi a me, come io ho fatto con te. Ma tu non lo capisci."
Il principe si staccò dalla porta e si allontanò, per andarsene.
Si stava lasciando andare. Aveva un momento di debbolezza. I ricordi stavano affiorando alla sua mente. Doveva andarsene. Doveva sfogarsi.Tae, spalancò gli occhi. Sentí la voce di Jungkook fragile, triste, tradita, debole. Non riuscí a correre alla porta e spalancarla, che Jungkook era sparito.
Non c'era piu.Corse nella stanza di Kook, quella vicino la sua, ma lui non c'era.
Si guardò attorno, ma di lui non c'era traccia. Caddè in ginocchio e si colpí la testa con le mani. Era stato uno stupido.
Si era fatto condizionare dalle parole del cugino di Jungkook, si era fatto condizionare dal suo odio.Era uno stupido. Doveva saperlo che non era possibile. Doveva sapere, cazzo, che Jungkook non era quel tipo di persona.
Ma adesso, con il suo comportamento, con il suo egoismo, aveva ferito Jungkook. Proprio Jungkook, che si era impegnato tanto per dimostrargli che per lui era importante...Tae scoppiò in lacrime. Stava facendo soffrire la persona che amava ed era cosi concentrato su se stesso e su i suoi problemi, che non aveva mai pensato a come si dovesse sentire Jungkook.
Si era fatto ingannare dalla forza e dalla sicurezza che il principe dimostrava.
Senza degnarsi di chiedersi se non ci fosse di piu sotto quella corrazza."Mi dispiace Jungkook..." Tae si coprí il volto e continuò a piangere, in ginocchio, in mezzo al corridoio.
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Violent Sex
FanfictionJungkook è il figlio maggiore del dittatore Park Chung-hee. Siamo nel 1970 e, proprio nel giorno del suo compleanno, arriva a palazzo una spia dalla Corea del nord incaricata di avvelenare tutta la famiglia Park. A Jungkook viene affidato l'incari...