6-여섯

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Jungkook si sentí rassegnato. Aveva perso. Era morto.
Non aveva avuto neppure l'occasione di dire a suo padre che l'odiava.
Chiuse gli occhi e si rilasciò contro gli asciugamani. Il peso del ragazzo sulle sue gambe.

"Uccidimi." gli disse.
"Eh?" gli chiese Babo.

"Sono il principe, e tu sei qui per ucciderci tutti." aprí gli occhi di scatto. "Tutti..."

Tutti. Solo ora gli era venuto in mente che doveva sopravvivere per tutti. Tutta la sua famiglia. Tutti i suoi fratelli. Loro non meritavano di morire, erano bambini, dovevano vivere.

Senza nessun preavviso o movimento sospetto, alzò le braccia e afferrò le braccia della spia.
Dal canto suo, il ragazzo, tentava di affondare la lama nel petto di Jungkook, ma qui si stava svolgendo una battaglia tra chi era il piu forte.
Sicuramente Babo era piu magro ed agile di Jungkook, ma lui, lui era piu forte.

Spinse il ragazzo all'indietro ed entrambi si ritrovarono a terra. Jungkook sopra di lui. Il coltello volò dalla mano della spia e questi si ritrovò imprigionato sotto Jungkook.

"Credevo ti fossi rassegnato!" disse contorcendosi.
"Per la mia vita, si. Non trovo niente di valido per continuare a vivere, ma per i miei fratelli...per loro qualcuno deve combattere." guardò Babo che si era fermato a fissarlo "Sono gli unici per cui non mi arrenderei mai e poi mai."

Terminata la sua frase, i due restarono a fissarsi. Finalmente Jungkook poteva vedere con chiarezza il volto del suo assalitore. I suoi occhi, sebbene fosse una spia, sembravano dolci e le sue labbra erano rosee e carnose. Il suo volto era squadrato e il suo naso schiacciato.
Dal canto suo, Babo, era sorpreso di trovare un unico aggettivo da appellare al principe. E non era qualcosa di negativo, anzi. Quando lo guardava gli veniva in mente la parola: Bellezza.

"E quindi...com'è che si chiama il ragazzo che ho davanti?" gli chiese Jungkook.

Ragazzo. Mmhh...da quando faceva la spia, nessuno lo vedeva piu come un ragazzo. Lo vedevano piu che altro come un mostro, una canaglia. Anche quella domanda, uscita dalla bocca del principe, sorprese Babo. Qualsiasi cosa, il quel tizio, lo stupiva.

"I-io...mi chiamo Taehyung."

"Taehyung. È un bel nome. È strano che una spia riveli la sua identità al primo che passa, ma da quanto vedo ci sei un po tutto matto." sorrise Jungkook.

In tutto quello, i due non si erano spostati di una virgola. Jungkook che teneva stretto Taehyung, entrambi stesi a terra.
Mentre Jungkook guardava Tae, si rese conto del disastro alla toga.

"Oh, cavoli, per fortuna non era la toga che mi hanno dato le mie sorelline. Sarebbe stato un guaio."

Tae guardò il petto nudo di Jungkook. I suoi addominali erano ben definiti e sulla sua pelle si notavano diverse cicatrici, alcune anche in punti fatali.

"Come vedi...non sei il primo che vuole uccidermi e non ci riesce. Però, prometto che, per questa occasione, non ti ucciderò." disse Jungkook sorridendo a Tae.

"Perche non vuoi uccidermi?" gli chiese Tae piu sorpreso che sollevato.
"Perche...bhe...non lo so. Semplicemente quando ti guardo...non vedo qualcuno di cattivo. Ed è strano dato che vieni dalla Corea Del Nord."
Jungkook decise che poteva lasciare Taehyung, ma prima gli disse: "Ti sto offrendo la possibilitá di diventare qualcuno che le persone guardano con rispetto e di cui si fidano. Essendo tu una spia, qualcuno si è mai fidato realmente di te?"

Tae spalancò gli occhi. La dura realtá l'aveva colpito dritto in faccia. Quel ragazzo, che non aveva mai visto in vita sua, con cui non aveva mai parlato...aveva capito tutto.
Aveva intuito quello che si provava quando qualcuno non si fida di te, quando nessuno...si fida di te. Il desiderio di essere visto come una brava persona...il desiderio di essere accettato, di trovare qualcuno che non avrebbe mai dubitato di lui...delle sue scelte...delle sue azioni.
Qualcuno che non lo giudicasse e che lo accettasse per quello che è.

Jungkook si tolse da sopra il ragazzo e si sedette li vicino. Un ginocchio sollevato e il braccio posato su di esso.
Taehyung non poteva crederci.
Lui doveva ucciderlo, ci era quasi riuscito, l'aveva anche ferito...ma lui...lui si stava fidando.

"Perche? Perche ti fidi di me se io ho l'incarico di uccidere tutta la dinastia Park!?" quasi urlò quella domanda mentre si alzava. Le lacrime avevano iniziato a bagnare le sue guance pallide, gli occhi iniziavano gia a vedere tutto appannato e la sua voce...la sua voce aveva un tremito. Le sue lacrime erano il frutto di un rifiuto, il frutto di sentimenti troppo a lungo nascosti dentro di lui.

Jungkook non si scompose. Notò che Taehyung assomigliava un po a Jimin. Quando veniva sopraffatto dalle emozioni, iniziava a piangere. Che fosse tristezza, rabbia, paura...felicità, amore. Il principe si alzò a mise una mano sulla spalla di Taehyung.

"Mi fido di te perche non vedo un assassino, vedo un ragazzo come me che ha bisogno di qualcuno che lo aiuti. Mi sto fidando perche non posso voltare le spalle a qualcuno di tanto simile a me."

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