my name is a weapon

51 65 1
                                    

           

Ho un nome.

Un nome che hai scelto tu.

Un nome al quale hai pensato e ripensato durante i nove lunghi mesi in cui sono stata con te. Dentro di te. In simbiosi con te. Durante quei nove mesi che hanno preceduto la mia nascita.

Ho un nome.

Ma questo nome ha un problema.

Quale?

Probabilmente l'insieme di ricordi non ricordati che mi assediano la mente ogni qual volta lo sento pronunciare.
Probabilmente il fatto che pur essendo mio, questo nome non me lo sento sotto pelle. Non me lo sento nel petto. Non nell'anima.

Ma sicuramente il problema più grande è che dopo aver scelto e forse anche pronunciato una prima volta questo nome, mamma, tu te ne sei andata.

Sei scappata e mi hai lasciata sola.

Con quel nome.

Quasi quelle poche lettere fossero sufficienti a lenire la tua perdita. Riempire la tua mancanza. Dimenticare la tua assenza.

Ho un nome.

Ma quel nome non mi piace.

Non riesco a pronunciarlo. Ne a scriverlo. Ne tantomeno a pensarlo.

E si, forse ho un nome, un nome che hai scelto tu.
Ma ho anche il nome, che è il mio nome.

E amo il mio nome. Perché non è tuo.
E amo il mio nome. Perché papà l'ha scelto con me. Lui l'ha scelto per me. E poi è restato. E poi mi ha cresciuto. E mai se n'è andato.

Quindi si, ho un nome.

Ma preferisco il mio di nome.

Ma preferisco il mio di nome

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

poem n. 27

Questo può sembrare 'particolare' o 'strano', ma ricordate quando vi avevo parlato del progetto sul quale stavamo lavorando?

Ecco, questo ne da un enorme assaggio.

C. 🦋

farewellDove le storie prendono vita. Scoprilo ora