Ti ho visto lottare.
Prima con te stesso, poi con gli altri.Ti ho visto sbagliare.
Più con te stesso che con gli altri.E ti ho visto lavorare. Pregare. Riparare. E rompere. E aggiustare. E sperare.
E poi ridere. Rubare. Picchiare. Bere. Fumare.Ti ho visto tanto.
Ti ho guardato molto.
Ti ho osservato troppo.Ed è stato proprio vedendoti vivere che ho imparato ad aspettare.
Perché ti ho visto.
Ti ho visto vederla.
Ti ho visto osservarla.
E ti ho visto volerla.
Bramarla.
Cercarla.Ma comunque io aspettavo.
E ti ho visto incontrarla.
Ti ho visto abbracciarla.
Ti ho visto baciarla.
Sfiorarla.
Ricordarla.Ti ho visto provare ad amarla.
E comunque io aspettavo.
Ti vedevo e ti volevo.
Ma ti vedevo e non potevo.Perché ti ho visto aiutarla.
Ti ho visto ammirarla.
Ti ho visto memorizzarla.E poi ti ho visto lasciarla.
Non per egoismo. Mai per mancanza.
"Merita di più", ti ho sentito mormorare. "Se fosse stata più simile a me le avrei chiesto di restare."
E poi ti ho visto ancora.
Ti ho visto di più.
Ti ho visto tanto.
Ti ho visto troppo.E solo dopo quelle parole mi sono accorta che vedendoti non facevo altro che amarti.
E ti vedo.
E ti amo.E so che tu vedevi lei.
So che tu amavi lei.Ma ti prego. Ora guarda me.
E ti prego. Ora ama me.poem n. 40
Chi vuole intendere, intenda.
Certe parole sono già state scritte.
Basta prestare attenzione ai dettagli e ai particolari.
C. 🦋
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farewell
Fiksi PenggemarE se per quel ragazzo sconosciuto la vita era una continua battaglia, per te era facile. Per te la vita era naturale, per noi un insieme di demoni pronti a oscurarla. [raccolta di poesie/pensieri]