wrongly human

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"Non riesco a non pensare", mormori sulle mie labbra. La voce spezzata dalla colpa. Gli occhi intrisi dal peccato. L'anima lacerata dalla vergogna.

E mi dispiace se mentre ti tocco penso di sfiorare lei.
E mi dispiace se quando ti bacio mi sembra di sentire lei.

"Ti prego, non cadere", sussurro sulle tue labbra, aggrappandomi alla necessità di restare

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"Ti prego, non cadere", sussurro sulle tue labbra, aggrappandomi alla necessità di restare. Di non lasciarmi andare. Di non mollare.

E tu annuisci. Trovi la forza. Non so come, ma ti inebri di passione. E mi riporti su. Mi guidi nuovamente verso la luce.

"Non riesco a non soffrire", dici ancora. Le mani tremanti di chi non sa più cosa toccare.

E mi dispiace se mentre ti tocco pensi che sfioro lei.
E mi dispiace se quando ti bacio pensi che io senta lei.

 E mi dispiace se quando ti bacio pensi che io senta lei

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"Ti prego, non mollare." Ed è una richiesta sciocca. Quasi egoista. Ma è indispensabile. Quasi vitale.

Poi spengo la luce. Ci immergo nell'oscurità.

E non importa se ho bisogno dell'albore per non perdermi. Se ti serve il buio per non soffrire, prendilo. Te lo regalo. Abbraccialo. Te lo concedo.

Prendi il nero. Afferra il nulla.

E usalo. Usalo per dipingere emozioni. Usalo per ascoltare sensazioni.

"Riesco a vederti", esali.

E le tue mani mi accarezzano. E la tua bocca mi sorride. E i tuoi occhi mi dipingono.

E il tuo corpo mi rende immortale.

So di non meritarlo, ma sei così brava a pensarmi indispensabile.

Come te lo dico che sei tu ad esserlo?

Come te lo confesso che ho sbagliato e lo sei sempre stata?

Non vedo più lei quando ti guardo. Forse non l'ho neanche mai fatto. Ci hai mai pensato alla possibilità che forse era guardando lei che vedevo te?

Non sento più lei quando ti tocco. Forse non l'ho neanche mai fatto. Ci hai mai pensato alla possibilità che forse era toccando lei che sentivo te?

E se lei sembrava infinita. Tu sei immortale.

E se lei pareva viva. Tu sei sempre stata vitale.

"Usami", mormora il tuo cuore lacerato.

Ma io non lo voglio più fare.

"Amami", sussurra la tua anima annientata.

E sono pronto a donarti tutto me stesso perché quel tuo ultimo desiderio si avveri.

Sono pronto.

Sciocco ma pronto.

Sono umano.

Errato ma umano.

"Scusa il dolore", ti rispondo, "e prendi l'amore."

poem n

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poem n. 19

Vedetela come un continuo. Vedetela come qualcosa di nuovo.

Oppure non vedetela affatto e provate a sentirla.

Grazie.

C. 🦋

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