this is me telling myself what i need to hear

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E non capisci quale sia il problema.

Ci pensi e ci ripensi e ci continui a pensare ma non riesci proprio a capire.

E ti senti soffocare. Eppure sai di poter respirare.
E vuoi solo scappare. Ma vorresti solo poter restare. Semplicemente non andare.

Ti senti in colpa per errori che non hai mai commesso.
Ti rimangi parole che non hai mai pronunciato.
E ripensi a cose sbagliate che non hai mai neanche fatto. O pensato di fare.

Quando hai iniziato a cadere?
Chi ti ha spinto a fallire? Come figlia. Come donna. Come persona. Come essere umano.
Dove sta l'errore?
A quando risale lo sbaglio che ti ha resa l'abominio che sei agli occhi suoi?

Ma stai attenta. Non ti confondere.

Lui può pensare quello che vuole. Tu devi sapere ciò che sei.
Lui può dire ciò che vuole. Tu devi sapere ciò che hai.
Lui può volere ciò che vuole. Tu devi sapere ciò che vuoi.

E se ciò che pensa non è ciò che sei. Dimentica.
E se ciò che dice non è ciò che hai. Dimentica.
E se ciò che vuole non è ciò che vuoi. Dimentica.

So che ci hai provato. L'ho fatto anche io.
Ma certe volte semplicemente non ne vale la pena.

E allora semplicemente ignora.
So che fa male. So che ti strazia l'anima e ti lacera il petto, ma prova a non pensare.
Hai provato ad amare. Hai tentato di guarire.
Ma lui non ha voluto ascoltare.

Certe volte tutto l'amore del mondo non basta.

E non è colpa tua.

Scrivo queste parole e poi richiudo il diario.
Spengo la luce.
Mi asciugo le lacrime.
E vado nel mio letto. Al sicuro.
Sola ma sollevata. Dolorante ma più leggera.
Avevo bisogno di sentirmi dire cose che lui non mi avrebbe mai detto.
Allora me le sono dette da sola.

Poem n. 32

Oggi è un po' una giornata di merda.

Scusate.

C. 🦋

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