disown

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Se io scrivessi un libro, tu lo leggeresti?
E se ti dicessi che parla di te, lo ameresti?

Se io scegliessi una città, tu la visiteresti?
E se ti dicessi che l'ho scelta perché ci sei tu, ci rimarresti?

Parole. Troppe parole.
Incertezze. Troppe incertezze.
Ma anche speranze. Troppe speranze.
E illusioni. Troppe illusioni.

Dove sta il limite?
Perché io non lo vedo.
Cos'è giusto?
Perché io non lo capisco.

Qual è il senso di vivere una vita giusta, se in quella vita non ci sei tu?
Dove sta la felicità nel vivere una vita sana, se in quella vita non ci sono i tuoi occhi?
E le tue labbra. E le tue mani. E la tua mente. E il tuo sorriso. E il tuo cuore.

Se la normalità è la via più facile, allora io scelgo l'irresponsabilità.
Se l'ovvietà è la via più giusta, allora io scelgo l'assurdità.

E se questa vita è quella che sono destinata a vivere, allora io la rinnego.

Perché qual è il senso della vita se non trovare la felicità?
E qual è lo scopo della vita se non crearla questa felicità? Plasmarla. Crescerla. Sfidarla.

Se non è questa la vera vita allora sto sbagliando tutto.
Ma ti prego, se sto sbagliando, lasciami sbagliare.
Lasciami cadere. Lasciami lottare. Lasciami piangere. E lasciami amare.

Perché sto scrivendo un libro. E parla di te.
Perché ho scelto una città. E vive di te.
Perché ho trovato una felicità. E dipende da te.

Ora sto solo aspettando.

Che cosa?
Il momento giusto.

Per cosa?
Per iniziare a lottare.

Per chi?
Per te.

Perché?
Perché voglio la felicità.

E la mia felicità sei tu.

poem n. 41

Sono sempre in ritardo la mattina. Ma ho sempre tempo per scrivere.

C. 🦋

farewellDove le storie prendono vita. Scoprilo ora