4 capitolo

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Apro l'armadio e prendo il cucciolo, vado verso la porta ed esco dalla casa.
Mi diriggo verso il grande lago, il piccolo si sta riprendendo.

Appena arrivati lo poggio a terra, comincia a correre, già è guarito, wow velocità.
Sento un fruscio e mi volto vedo un uomo con un fucile da caccia, il piccolo lo vede e viene verso di me, ringhia allo sconosciuto.
È un uomo alto con capelli e barba di qualche giorno rossa e dagli occhi neri come la pece, che ti leggono l'anima.
Intravedo una scintilla di soddisfazione e di odio.

<Signorina mi dia il MIO cucciolo>dice rimarcando il monosillabo "mio"
<NO>dico determinata, non so dove l'ho preso questo coraggio,
<no??? Stai scherzando???>ride,
prendo il cucciolo in braccio e ridico il fatitico <NO> poi scappo,
<fermati brutta stronza dammi il cucciolo>urla mentre mi insegue, ho capito subito che il cucciolo non era suo e poi non va a cercare il cucciolo con un fucile in mano.
Scappo, il cacciatore è molto veloce, corro corro ancora.
Continua ad insultarmi, quanto vorrei spaccargli la faccia.

Poi un dirupo, oh no no no, cosa faccio???
Io e il cucciolo cu guardiamo, alza la testa e ulula, il suo ululato è straziante addolorato, poi subito sento altri ululati piú forti sempre piú vicini.
Il cacciatore si avvicina sempre di piú, i cucciolo si avvicina al mio orecchio e credo di sentire,
<ti salvo io>non ho il tempo di guardarlo che i miei occhi scorgono un grosso lupo nero alto quanto un alano, no ma che dico?? Molto piú alto è mastodontico, ha il manto nero corvino, ma la cosa che mi attira di piú sono i suoi occhi celesti come il cielo che ha battuto mille tempeste.
Ma succede tutto in attimo, altri lupi compaiono, un lupo dal manto simile al cucciolo che tengo in braccio appare, quest'ultimo si dimena,
<nooo>urlo, il piccolo corre verso quella che sembra la sua mamma, ma il cacciatore lo afferra dalla collottola e il piccolo si dimena guaendo, la madre ringhia, ma viene allonta da un lupo piú grande di lei.

Il cacciatore punto la pistola al cucciolo al mio adorato cucciolo.
Fa una risata malefica.
Mi avvicino e scanso il fucile e la pallottola destinata nella testa nel piccolo si infilsa nel mio braccio sinistro, calde lacrime percorrono mio viso e il silenzio è spezzato dalle mie urla, ma riesco comunque a prendere il piccolo e mi allontano da quell'essere malefico, ma sembra che la fortuna non sia dalla mia parte quando il cacciatore si avvicina al mio viso alitandomi e dicendo forte per far sentire a qualcuno,
<SE DEVO ANDARE ALL'INFERNO MI ACCOMPAGNERETE VOI DUE>scoppia a ridere e ci spinge dal burrone, non sento la terra sotto i miei piedi, stringo il cucciolo al mio petto e lo riparo con le mie esili, ma allo stesso tempo forti braccia.
Cado piú giú, sento le braccia le gambe graffiarsi, ogni pietra colpire la mia schiena, sento il silenzio spezzarsi dalle urla del cacciatore sbranato dai lupi.

D'un tratto sento la schiena aderirsi alla terra, apro gli occhi e vedo in cima del burrone una testa bionda e degli occhi castani, mi giro verso il cucciolo, la testa mi si fa pesante, un'incessante rumore si infiltra nella mia testa, ma viene interrotto da una piccola voce,
<come tu hai salvato me io salverò te>, poi buio.

NONOSTANTE TUTTO SARÒ LIBERADove le storie prendono vita. Scoprilo ora