35 capitolo

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Ho sentito la mia vita scorrere vie e uscire dal mio corpo, sembrava da fuori una prigione ostile, ma si ha la voglia di ritornarci per le persone nella nostra stessa situazione, per le persona che si ama, la tua anima gemella...
Tutto di me è passato davanti gli occhi, ma pensavo che la morte fosse veloce senza pensieri e riflessioni...
Senza pentimento e senza vista, udito, senza niente, solo un anima che vaga alla ricerca di qualcosa o qualcuno... non so.

Poi una forza, la mia.
L'adrenalina, il sangue pompa nelle vene, le gambe fanno male e i tendini si stanno danneggiando, la testa sta per scoppiare e la vista si fa nitida.

Inciampo su una radice, la mia faccia va a contatto con la terra umida d con le foglie che scricchiolano sotto il mio peso.

<Non sono morta>sussurro incredula non capendo la situazione, poi

<Scappa! scappa più lontano>mi volto, sempre quel bambino, non capisco più niente, così lascio che il mio istinto mi dirige.

Le mie zampe si allungano, i miei denti bucano il mio labbro e corro, mi lascio guidare dall'udito, dalla voglia di vivere, dall'olfatto e dalla voglio di ritrovare il mio lupo.

Poi...

È iniziata la guerra scappa il più lontano possibile...

La guerra è iniziata, molto sangue, morti, mi viene da piangere solo a pensare a quelle povere persone che la vivono per non parlare dei bambini, così innocenti, devono sopportare e portarsi questo enorme peso alle spalle.

Mi butto a terra stremata, non so dove sono, ma so che sono quasi al sicuro, quasi perché solo fra le braccia del proprio compagno lo si è.

Vorrei andare ad aiutarlo, ma non posso, lui penserebbe solo a me facendosi uccidere e questa è nemmeno l'ultima cosa che voglio al mondo.
Io lo amo dal profondo del mio cuore, lo sento quando mi parla, mi guarda, sento quella voglio di saltare addosso a lui e farlo mio.

Ora devo sistemare delle cose...
<Bambino!! Mostrati, ti prego spiegami cosa mi è successo!!>dico, cerco di essere autoritaria, ma la voce mi esce in un sussurro, ma allo stesso tempo un urlo disperato.

E compare...

Mi guarda con dei occhi fi ghiaccio, un flashback mi passa dalla testa, ho visto l'anima di questo bambino quando...

<tu sei il figlio di Milda...>dico incredula
lui conferma con la testa.

<Chi ti ha ucciso??? Perché mi dici di scappare!!! Spiegami!!>urlo, delle lacrime scendono dalle mie gote.

Comincia a camminate ed io lo seguo...

Arriva fino ad una pianura, poi scompare, l'ansia sala a mille in me.

Poi da un angolo spunta un uomo, stanco, ma con uno sguardo familiare.

<Volevi delle spiegazioni Isabel?>domanda, i miei occhi si spalancano, a parlarmi è il bambino.

Mi faccio coraggio e parlo,
<Spiegami!>dico

<Allora vedi, Milda mia madre era una licantropa e mi ha uccisi lei, io non sono suo figlio, sono il figlio di Max l'alpha, lei era solo una delle tante, mio padre cercò solo di rianimarmi>dice.

Tutto mi fu chiaro.

Ma non finì lì
<Tu, hai poca vita... Max lo sapeva, sapeva tutto, lui gli prese il posto perché sapeva che dopo la morte della compagna di Xander lui sarebbe morto, non fisicamente, ma nel cuore e nell'anima.>concluse

<Ma...>dico, cercavo di non lo so.

<Aiuta a combattere questa guerra, solo questo ti dico, poi quel che accadrà non lo potete sapere voi mortali>dice e mi bacia la testa per poi scomparire e lasciare l'uomo a terra inerme, senza sensi.

NONOSTANTE TUTTO SARÒ LIBERADove le storie prendono vita. Scoprilo ora