8 capitolo

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Mi guardo in torno e rimango sconvolta, sento dei rumori, dei lamenti, vedo in lontananza qualcosa o meglio qualcuno, mi avvicino sempre piú.

Vedo un corpo graffiato, sfregiato, trafitto è terribile.
Lo guardo da piú vicino, è un uomo.
Lo tocco e cerca di alzare la testa, gli esce un suono dalla bocca lamentoso.

Mi avvicino e non so cosa mi spinge a farlo, ma gli accarezzo i capelli neri corvini, impolverati ed infangati.

Ora che guardo piú attentamente noto che l'uomo è legato con delle catene d'argento ai piedi e nelle mani, esse sono legate al muro, lunghe abbastanza da tenerlo a terra.

L'uomo ha molti lividi sul corpo, e ha la pelle lacerata, e ha anche del sangue asciutto nella schiena nuda, mentre indossa un paio di pantaloncini di tutta mal ridotti.

Allontano la mano
<tt-ti p-prego c-con-continua>dice l'uomo con voce rauca e roca, avrà molta sete.

Continuo ad accarezzagli la testa e sento dei piccoli ringhi provenire dal suo petto, è cosí rilassante.
<Ho sete>riesce a dire,  mi avvicino al suo orecchio e sussurro,
<sto arrivando un attimo> e mi sento toccare la mano, la guardo e vedo la sua grande e forte mano sopra la mia, la nasconde.

<non mi lasciare>dice,
<sto venendo>dico e mi alzo.

Percorro la strada che ho fatto per arrivare qui e la memorizzo.

Chiudo la porta si entrata, sono nello scantinato, vado verso la porta, supero le teste ed entro in casa, sono le 20 di sera wow.

Prendo una bottiglia di acqua e scendo fino ada arrivare all'uomo.
Mi avvicino e gli accarezzo la testa,
<sei venuta>sussurra,
<certo che sono venuta, ti ho portato l'acqua, devi alzarti>dico e lo prendo dalle spalle e lo aiuto a sollevarsi, appoggia la schiena al muro ed apre gli occhi sono castani, ma dentro ci trovo il mondo, stiamo per tempo indeterminato a guardarci occhi a occhi.

Guardo il suo viso è pieno di cicatrici, sul labbro, sulla fronte sulla guancia, poi comincia a tossire.

Gli porgo l'acqua e la avvicino al suo viso, lui cerca di afferrarla, ma non ci riesce,
<ci penso io>dico abbassadogli le mani.

L'appoggio alle sue labbra e lui beve con molta foga, beve tutta la bottiglia di due litri.

<grazie>dice e mi guarda,
<come ti chiami??>domanda senza staccare i suoi occhi dai miei,
<Io mi chiamo Isabel, tu??>rispondo accarezzandogli la guancia, lui chiude gli occhi e risponde,
<io sono Xander, Isabel>risponde e quando pronuncia il mio nome mille brividi percorrono la mia schiena.

<hai fame??>domando e lui annuisce,
<sto arrivando>dico e gli sorridi.

Ho preso molta carne impanata ho preso anche un piatto e le posate.

Le poso a terra e lui mi guarda in un modo che non so spiegare,
<è per me??>domanda,
<tutta>rispondo, mi fa un sorriso, è meraviglioso.

Dopo un po' che mangia gli domando,
<come mai sei rinchiuso qui???>
lui mi guarda sorpreso e dice,
<sono un alpha e quindi...>dico, mi alzo
<Ti prego non andartene>dice in modo veloce,
Io dico
<sono stata in un posto dove chiamavano un uomo alto con capelli e occhi neri alpha, io so quando le persone mentono, voglio sapere la verità, io ODIO le persone che mentono>.

Lui sospira e dice,
<Isabel, ti spiego tutto, ma ti prego non andartene dopo>dice, e io mi siedo e dico,
<non me ne vado>e gli accarezzo la guancia.

<allora io sono un alpha il capo dei lupi, l'elemento che guida, il "guidatore", dove sei stata è il branco dei Dark Moon, l'uomo che hai incontrato capelli e occhi neri si chiama Max è mio fratello->lo blocco e dico,
<ho conosciuto anche Ryan>
<sí lui è anche mio fratello, allora io sono il primo e sono l'alpha ho ventiquattro anni e Max ha ventitré anni, mentre Ryan diciotto>dice,
<puoi trasformarti??>domando
<no, ho questo collare e ogni volta che mi trasformo una scarica elettrica mi percorre il corpo>dice,
<ok allora non trasformarti>dico, per poi sentire un rumore, dei ringhi,
<cosa sono??>domando,
<vieni subito, sono robot uccidono le persone indesiderate, vieni>dice e mi avvicino a lui, mi distende e mi copre.

<calmati ti proteggo io, non ti preoccupare avrai il mio odore da prigioniero, non ti farà nulla>dice altre parole di conforto.

alzo lo sguardo e vedo un robot deformato con artigli lunghissimi.

Tremo, il robot si sta avvicinando a me
<Xander ho paura>dico, lui mi bacia la testa, e nasconde il mio corpo sotto il suo, il robot gli sferra un'artigliata sulle schiena, lui mi stringe e il robot se ne va, quando è lontanissimo, lui si alza, guardo la ferita è profondissima, e LO ABBRACCIO.

NONOSTANTE TUTTO SARÒ LIBERADove le storie prendono vita. Scoprilo ora