5 - Lividi di fuoco

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Tseren si chinò per aiutare Agata a rialzarsi e le sfiorò delicatamente la pelle in corrispondenza del punto dove era stata colpita dal bastone. La ragazza non poté far a meno di fremere a quel contatto: si ricordava le mani del Drago calde, ma non a tal punto. Si distanziò d'impulso, ma sentì di dover spiegare subito quel gesto per evitare un malinteso. «Bruci» gli sussurrò.

Il giovane si guardò preoccupato i palmi delle mani e rimase assorto, non sembrava particolarmente sorpreso.

L'Ascendente intanto si era alzata in piedi e teneva lo sguardo puntato sul suo aguzzino, stranamente tranquilla, come se la violenza non l'avesse scossa minimamente. Anzi, nonostante il colpo a tradimento, nonostante la catena che le stringeva il polso, gli occhi della ragazza tradivano una gioia incontenibile.

«Sei così felice di esserti riunita al tuo amichetto?» sbottò un altro dei carcerieri, uno scienziato anziano dalla canuta chioma arruffata e spesse lenti gialle calate sulla punta del naso. «Non penso che lo tratteresti allo stesso modo se avessi visto in che condizione era quando lo abbiamo catturato nel bel mezzo del deserto. Gli artigli intrisi di sangue, le fauci annerite dal fuoco con cui ha incenerito decine di tende...»

Tseren aveva cominciato a fremere e si era allontanato da Agata e dal resto delle persone riunite nell'hangar. Gli avevano già raccontato tutto. Gli avevano descritto nei minimi dettagli cosa aveva fatto, divertendosi a torturarlo con le immagini di desolazione del villaggio dove da ragazzino si divertiva a scorazzare di nascosto, il paesino tranquillo dove vivevano suo padre e le uniche persone che avesse mai considerato degli amici.

Nonostante non ricordasse nulla, non riusciva a liberarsi del senso di gratificazione che la sua seconda natura aveva provato nel seminare quella distruzione. E delle urla. Le urla lo perseguitavano ogni volta che provava a dormire, tanto che sfuggiva i momenti di riposo costringendosi a vegliare anche quando il corpo esausto lo implorava di chiudere gli occhi.

«Vorrei portartele qui una per una, le madri a cui hai strappato i figli. Non ho mai visto una disperazione simile...» infierì il capo delle guardie con cattiveria.

«Ah sì?» intervenne Agata con la voce inflessibile, come se stesse commentando qualcosa che non la coinvolgeva affatto. «Vuol dire che non sei mai stato in guerra, allora. Come le scelgono di questi tempi le guardie nella FSI? Persino io sono stata in guerra! Ora capisco perché siete riusciti a farvelo sfuggire. Che incompetenza... Se c'è qualcuno che dovrebbe sentirsi responsabile di quei pianti inconsolabili siete voi. Eravate voi responsabili di contenerlo!»

Nonostante fosse rimasto incantato dalla grinta e dall'eloquenza di Agata, questa volta Tseren ebbe la prontezza di difenderla dalla reazione della guardia. Il ragazzo si posizionò alle sue spalle e allungò le braccia attraversò le sbarre, estraendo nuovamente gli artigli.

L'uomo sentiva la ferita che il Drago gli aveva inflitto poco prima pulsare violentemente e decise di non rischiare un altro attacco, anche se avrebbe tanto voluto riempire di bastonate quella ragazzina saccente. «Niente cibo per due giorni» sentenziò invece.

«Ti ricordo che non sei tu a comandare, qui dentro». Una voce tonante li raggiunse dalle ultime file e il gruppo di guardie si aprì a ventaglio per lasciar passare una donna che esibiva la coccarda della FSI in bella vista sul camice azzurro. La scienziata aveva un fisico asciutto, gli occhi truccati pesantemente e un'acconciatura elaborata. Agata ripensò alle pettinature vistose che aveva visto anni addietro nella Capitale di Levante e trovò alquanto ridicolo che la donna sprecasse chissà quanto tempo a sistemarsi i capelli in quel modo; immaginò che fosse un meccanismo psicologico per rimanere legata agli usi della grande città, ma non le sembrava comunque un comportamento adatto a una persona che si era votata alla scienza. La torre di nastri, fermagli e gemme preziose che la studiosa aveva in testa ondeggiò pericolosamente mentre la donna si avvicinava al Drago e alla nuova ospite.

Il primo degli Alicanti [completata]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora