6 - Un'idea chimica

4K 430 213
                                    

Due uomini in divisa trascinarono all'interno della sala un sottile materasso ricoperto di stomachevoli macchie marroni e lo gettarono accanto alla parete.

«Più vicino, portatelo più...» Ma i due se ne erano già andati, facendo finta di non sentirla. Poco prima che l'uscio si richiudesse, lo scienziato con la treccia si insinuò tra i battenti.

Mentre la ponentina lo fissava pensierosa, l'altro si avvicinò a grandi passi, gettando un'occhiata sconsolata al materasso buttato lì a caso.

«Mancano circa venti ore alla prossima Luna nuova» disse senza introdurre la discussione in alcun modo.

«Come si è rotta la gabbia l'altra volta?» domandò la ragazza incrociando le braccia sul petto.

Tseren spostava lo sguardo dall'Ascendente allo scienziato di nome Bituin, la mano sinistra di Emaii, sicuro che qualcosa che gli sfuggisse del modo in cui interagivano. Il Drago si sentiva quasi un terzo incomodo in quella conversazione, c'era come una familiarità nell'aria, eppure era certo che quei due non si conoscessero; così, nel dubbio, decise di non fare alcun commento.

«Hanno fatto un errore progettuale: le viti che tenevano le sbarre non erano in oro degli Gnomi e con il tempo si erano allentate» spiegò l'uomo in completa trasparenza. «Ora, ovviamente, non è più così. Sono state sostituite il mese scorso».

«Avete quindi confermato a quanti gradi...» L'Ascendente lasciò volutamente la frase a metà, pronunciando l'ultima parola nella sua lingua, come se in quel momento le sfuggisse la traduzione in levantese. L'altro si limitò a annuire impercettibilmente.

«È ancora qui?» chiese ancora la ragazza, ricevendo in risposta un altro, rapidissimo, cenno del capo.

Tseren era sempre più convinto che se anche quei due non si erano mai visti prima, stavano tramando qualcosa. Era convinto che Agata fosse stata trascinata lì con la forza, ma se invece si fosse fatta catturare?

Lo scienziato si offrì di aiutare la prigioniera a spostare il materasso attraverso la sala, i due lo afferrarono per lo stesso angolo e presero a trascinarlo sul pavimento sporco. Erano talmente vicini da sfiorarsi e Tseren, con il suo udito di drago, li udì intavolare una fitta discussione in ponentese. Pur capendo perfettamente le parole di Agata, riuscì solo a cogliere che l'Ascendente e Bituin stavano architettando come liberarlo e rimase allibito dalla determinazione nel tono della ragazza. Non c'era alcuna emozione che traspariva dalle sue parole, solo una fredda valutazione di opzioni, ostacoli, rischi...

Riuscirono finalmente a posizionare il materasso accanto alla gabbia e lo scienziato guardò impietosito il pulviscolo che si era sollevato dal tessuto sporco e le macchie scure che risalivano chissà a quando. «Vado a recuperare un telo con cui coprirlo» disse vergognandosi di quanto fosse caduta in basso la sua organizzazione.

«Dove posso lavarmi?» lo interrogò la ponentina, voltandosi subito dopo a guardare Tseren. Il ragazzo era in piedi al centro della struttura, le braccia abbandonate lungo il busto e lo sguardo perso, come a supplicarla di non lasciarlo.

Agata si avvicinò e puntò con decisione le sue iridi nerissime in quelle blu sbiadito di lui, cercando di riempire quell'occhiata di tutto l'amore di cui era capace, tutto l'amore che l'aveva sorretta in quegli anni che erano stati lontani.

Strinse le mani attorno alle sbarre d'oro rosso e appoggiò la fronte sulle nocche. «Tseren, fidati di me» gli disse.

«Sempre» rispose lui, ma gli occhi continuavano a rigurgitare terrore e solitudine. Il Drago era a pezzi e non aveva neanche la forza di celarlo.

Con una fatica sovrumana Agata si avviò verso l'uscita della sala, camminando all'indietro mentre continuava a fissarlo. Se avesse potuto sarebbe rimasta, ma la finestra che avevano era troppo piccola: quella condizione favorevole, di calma piatta e trascuratezza, poteva cambiare da un momento all'altro. Rimandare era troppo rischioso, bisognava agire prima che qualcuno sospettasse.

Il primo degli Alicanti [completata]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora