79 - Pini sicuri

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Tseren e Agata si incamminarono nella pineta. Il Drago sollevò lo sguardo verso la tela stellata, fissandolo sul quarto di Luna. Lo emozionava essere sotto lo stesso cielo che anni addietro aveva osservato il primo incontro tra i suoi genitori. Su quel litorale, tra i pini profumati e le spighe d'orzo, i due si erano conosciuti e si erano innamorati. Sentiva di avere un legame profondo con quella terra, nonostante fosse profondamente diversa dalle sue montagne. I racconti di sua madre, soprattutto le descrizioni delle scogliere da cui aveva scorto per la prima volta l'oceano, lo avevano sempre suggestionato, tanto che era stato genuinamente contento che anche Agata fosse cresciuta in riva al mare.

«A cosa pensi?» la voce salda dell'Ascendente lo richiamò al presente.

«Ai miei genitori» le confidò lui circondandole la vita con un braccio e avvicinandola a sé per riscaldarla. Si era accorto che si era alzata la brezza notturna e sapeva quanto Agata fosse freddolosa.

«Sarebbe stato bello vivere tutti e quattro insieme per centinaia di anni» sospirò l'altra.

«Sono contento di aver trovato i Draghi di mare. Non solo perché senza di loro non sarei guarito, ma perché li considero a tutti gli effetti una seconda famiglia» commentò Tseren conducendo Agata sul ciglio di una scogliera a strapiombo.

La ragazza puntò lo sguardo nell'oscurità sotto di loro, immaginando le onde che si infrangevano sulla roccia. «Lo sono anche per me» aggiunse, mentre si sedeva sul ciglio, con le gambe a penzoloni.

La superficie del mare era talmente vicina che di tanto in tanto gli schizzi le bagnavano la gonna nuova. C'era qualcosa di magico nel canto del vento che si insinuava tra i pini, portando fin lì il profumo fresco degli aghi.

«Tseren» aggiunse dubbiosa. «Sei sicuro di voler raggiungere gli altri? Potremmo non sopravvivere allo scontro con la Setta, o peggio ancora: potrebbe sopravvivere solo uno di noi. L'idea di perderti di nuovo, Tseren, mi atterrisce. E se invece succedesse qualcosa a me e tu rimanessi solo al mondo, senza Ascendente?».

«Potremmo sparire. Potremmo tornare da Milla e dagli altri. Oppure rimanere qui con mio padre. Ma sai anche tu che non ci sentiremmo mai con la coscienza a posto, Agata. Se il nostro destino è vivere una vita breve quanto quella di due normali esseri umani, così sia. Anche io sono terrorizzato dall'idea di perderti di nuovo. Se dovesse accadere, ti assicuro che troverei il modo di impedire alla mia seconda natura di uccidere ancora» affermò il Drago con tono glaciale.

Agata rabbrividì al pensiero di cosa sottintendessero quelle parole e lo strinse a sé. Lui ricambiò l'abbraccio togliendole il respiro e facendo tintinnare i campanellini legati ai vestiti.

«Nonna Kadi mi ha detto una cosa strana prima che partissimo» rifletté a voce alta il ragazzo.

«Cosa?»

«Che esistono delle creature semi-umane, suppongo degli altri Draghi, che sono riuscite a controllare la trasformazione...». Le pagliuzze dorate negli occhi di Tseren si erano illuminate di una luce soffusa e Agata ricambiò lo sguardo perplessa.

«Hai mai sentito parlare di Alicanti?» riprese il levantino.

«Alicanti?» gli fece eco Agata. «No. Dici che esiste una terza razza di Draghi?»

«Così sembrerebbe. Ma la fonte è pur sempre quella vecchia svitata, non so se possiamo fidarci» commentò poco convinto Tseren.

«Non so, Tseren. Quel Drago ha sicuramente qualche rotella fuori posto per via dell'età, ma credo che avesse capito fin subito quale male ti affliggesse. E anche il perché» valutò la ragazza.

«Ho avuto la stessa sensazione» confermò lui.

«Potrebbe esserci un fondo di verità nelle sue parole. Anche se sperare che esista una terza razza di Draghi che hanno capito come evitare di mutare quando sono lontani dagli Ascendenti, e soprattutto sperare di trovarli, mi sembra alquanto utopico». Agata come al solito voleva essere l'ancora che evitasse a Tseren di volare troppo con le aspettative. Se esistevano ed erano davvero un'altra razza semi-umana imparentata con quella di Tseren, le sembrava altamente improbabile che li avrebbero incrociati per caso come era accaduto con i Draghi di mare. «E dove dovremmo cercarli, poi?»

Il primo degli Alicanti [completata]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora